La migliore sul vuoto legislativo che secondo alcuni seguirebbe al referendum (e che sarebbe la principale ragione della sua inammissibilità) l’ha detta senza alcun dubbio Panebianco un paio di giorni fa: “Sarebbe come dire che se nel 1974 gli avversari del divorzio avessero vinto il referendum abrogativo, non avremmo più avuto un matrimonio regolato per legge, ci saremmo ritrovati nella Repubblica del libero amore. Naturalmente no (per fortuna o per sfortuna).”
Cerca nel blog
Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
Una risposta a “La Repubblica del libero amore”
Mi sembra una osservazione non pertinente.
Infatti, se la legge sullo scioglimento degli effetti civili del matrimonio fosse stata abrogata nel 1974, semplicemente non vi sarebbe stata più la possibilità di ottenere il divorzio e null’altro, visto che questa legge non aveva a sua volta abrogato le norme sul matrimonio ma le aveva integrate, prevedendo la possibiità di sciogliere il rapporto.
Tanto per onestà intellettuale.
Grazie per lo spazio offerto.
Francesco Alfano