Il mio intervento in Assemblea Nazionale, ieri.
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Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
7 risposte a “Ieri in Assemblea”
Bravo Ivan, impeccabile come al solito. Condivido in toto.
Il Partito Democratico senza parole sui temi Lgbt. Nel documento che contiene “le proposte per l’Italia di domani” non c’è nulla in merito: http://darlingmichele.wordpress.com/2012/01/22/w-lonesta-programmatica-del-partito-democratico-sui-temi-lgbt-ovvero-il-nulla/
Ed è un peccato.
Ivan, sulle primarie ha trovato il tuo intervento un po’ “morbido”.
Le primarie servono in TUTTI i casi, qualunque sia la legge elettorale!
A maggior ragione, sono necessarie nel caso di sistema elettorale con collegi uninominali. E anche con liste proporzionali: altrimenti come le scegliamo le liste?
Vogliamo ancora fare scegliere i parlamentari a Roma e Milano? Io non ci sto.
Non sono stato morbido, è che proprio non la penso come te. Le primarie servono per il Porcellum perché lì i partiti abusano del proprio potere, nel senso che non l’elettore non può determinare chi sarà l’eletto tra i candidati che gli vengono proposti e si perde il collegamento causale tra il voto e l’elezione. Per le liste nel proporzionale, invece, hai la preferenza: il partito te ne propone un numero, tu ne scegli uno. Per i collegi uninominali, scegli il candidato prima ancora del partito (perché quello sarà il deputato del tuo collegio: come in Inghilterra). I partiti sono spinti a scegliere il miglior candidato per non perdere il voto. Se sostenessi la tua tesi, quella per cui i partiti non devono avere proprio nessun ruolo nel fare in qualche modo le liste, esprimerei una tale sfiducia nell’istituzione che farei prima a dimettermi.
Grazie Ivan della chiara risposta.
La vediamo diversamente.
Io ho forse meno fiducia di te nella capacità del nostro partito di costruire un processo decisionale che porti a scelte vincenti sui candidati.
Suoi tuoi punti, vorrei pensarla come te, ma proprio non riesco…
“I partiti sono spinti a scegliere il miglior candidato per non perdere il voto.”
Secondo me i partiti (anche il PD) sono spinti a scegliere i candidati che meglio garantiscono gli equilibri interni, tutelando le carriere dei troppi “politici di professione” che annoveriamo tra le nostre fila.
“Se sostenessi la tua tesi, quella per cui i partiti non devono avere proprio nessun ruolo nel fare in qualche modo le liste, esprimerei una tale sfiducia nell’istituzione che farei prima a dimettermi.”
Io sono convinto che i partiti debbano avere delle responsabilità chiare e dirette in queste scelte. Ma lo storico di queste decisioni mi preoccupa assai.
Secondo me, nel caso delle liste proporzionali, un quarto dei candidati li scelgano gli organi dirigenti del partito, il restante 75% si scelga con le primarie.
E, per il caso dei collegi uninominali, vale a maggior ragione la necessità delle primarie. Perché si tratta poi di votare la singola persona e il processo è assai simile al voto per le cariche monocratiche (es.: sindaco), per le quali siamo d’accordo che ci vogliano le primarie.
Per questo, trovo molto deludente la conclusione dell’Assemblea: “Noi (Bersani, Bindi & co.) garantiamo che si terranno le primarie in caso di Porcellum, ma se cambiamo legge elettorale decide il PD (cioè noi)”.
Quasi quasi, meglio il Porcellum…
Guido.
Primo punto: se nell’uninominale non ti piace il candidato del tuo partito, vota per un altro candidato. E’ la logica dell’uninominale. Se tutti facessero così un candidato bravo di un partito piccolo vincerebbe rispetto a uno inadeguato di un partito grande. E chi vince vince comunque perché gli elettori lo hanno votato, dunque…
Secondo. Se non ti piace la classe dirigente del tuo partito, iscriviti e cambiala. Così funzionano le democrazie liberali: guarda Obama. Solo facendo (miglior) politica si evita di finire nell’antipolitica.
Ma, al di là di tutti questi discorsi, non ti pare una cosa veramente ridicola fare le primarie per comporre una lista proporzionale? Non stiamo cadendo nel paradosso?
Caro Ivan,
A me non interessa cosa fanno gli altri partiti. A me interessa che il mio partito metta il miglior candidato possibile e che siano i cittadini a sceglierlo. Sempre, indipendentemente dal sistema elettorale.
Perché, scusa, altrimenti lo stesso ragionamento lo potremmo fare per il sindaco: perché fare le primarie per scegliere il candidato sindaco? Se non mi piace quello del mio partito ne voto un altro. A maggior ragione visto che c’è il doppio turno.
Di candidati catapultati nei collegi uninominali è piena la storia: che siano i territori a scegliere i candidati del PD.