8 Febbraio 2012

Rimettiamo la gogna in garage

Appunti

Questa cosa degli articoli sulla figlia del Ministro Fornero, con tanto di foto segnaletica, io la trovo veramente pessima. Non ho lesinato critiche a Martone che col suo supersonico cursus honorum da figlio di papà ci è diventato viceministro, ma che la figlia di Fornero e di Deaglio abbia avuto accesso a ottime università e abbia mangiato pane e ricerca non mi stupisce. Né mi stupisce che abbia avuto i mezzi per studiare e la serenità, che tanti altri purtroppo non hanno, di fare le sue scelte avendo una sicurezza economica alle spalle. Il tema è che dovremmo auspicare una società più mobile e meritocratica per tutti, così da fare in modo che non solo i figli dei professori diventino professori (e i figli dei notai, notai e i figli degli avvocati, avvocati) e che anche giovani bravi e capaci ma magari non abbienti possano costruire sul proprio talento. Mi pare che questo governo stia lavorando in questa direzione più di ogni altro governo precedente e non è che possiamo ritenere che questo lavoro valga meno perché la figlia del ministro del Lavoro ha messo a frutto studiando le sue notevoli opportunità. Mi pare la stessa retorica stantia di chi pensa che i comunisti debbano essere poveri (e non lo era Berlinguer, per dire) per poter lottare credibilmente per la propria utopia di un mondo migliore e più giusto. Tirare per i piedi una che non c’entra nulla e che non ha cercato nessuna pubblicità per combattere le idee di sua madre è inaccettabile. L’unico risultato che si può raggiungere così è che la prossima volta chi ha idea di riformare questo paese se ne resta a casa sua, lasciando intatti i suoi felici privilegi, ed evitando che i suoi affetti più cari vengano messi alla gogna.

10 risposte a “Rimettiamo la gogna in garage”

  1. Paolo Varrella ha detto:

    In una università del Nord fino a qualche anno fa c’erano marito e moglie che insegnavano entrambi nello stesso dipartimento. E il figlio? Ha preso la cattedra del padre quando questi è andato in pensione (ma che rimane persona tenuta in forte considerazione e temuta, e che ogni anno accede a fondi di ricerca).
    E andiamo! Non va bene la gogna ma non ci stiamo a prendere in giro, l’Università italiana è occupata dai baroni. Io sono per non smettere di indignarsi, come ci siamo indignati per Brunetta e la Gelmini.
    Ciao e buon lavoro

  2. Consuelo Storni ha detto:

    Non è la figlia del ministro il bersaglio, ma l’ipocrisia della madre e degli altri del governo. Vogliono convincerci che il posto fisso non è un valore, ma dubito che sarebbero felici se i propri figli non ne avessero uno. E prestigioso, per giunta. Detto questo, io dico che è comunque più scandaloso il caso del figlio di Bossi.

  3. Zanna Bianca ha detto:

    Gentile Ivan ma ci prendi per dei cretini?
    Cosa sarebbe successo se nella tua amata Inghilterra si fosse verificata una cosa del genere? Mamma papà e figlia professori nella stessa università, con l’aggravante che la figlia ha vinto il concorso presso un’altra università (Chieti) dove guarda caso chi era stato chiamato a fare il presidente di commissione? Ma si, un collega dei genitori proprio dell’università di Torino …incredibile che coincidenze, proprio da non crederci.

    Quindi daccordo a non mettere la croce addosso alla figlia, ma chi occupa certi ruoli dovrebbe fare molta attenzione a quel che dice, a quel che fà, soprattutto in relazione a ciò che ha fatto.
    Daltronde è lo stesso identico gioco a scacchi delle commissioni universitarie con cui le Università pugliesi sono assurte agli onori delle cronache per il familismo esasperato e per i cognomi tutti uguali.
    Non capisco quindi la tua doppia misura di giudizio; sono sconcertato.
    E’ il classico caso di familismo accademico italiano, soltanto che stavolta è perpetrato da un ministro del Governo dei Giusti.
    Va bene aver fatto fuori il berlusca e la sua pletora ma non ce l’ha mica ordinato il dottore di sopportare il “chiagne e fotti” della Fornero.
    Il ne faut pas exagérer quand même!

  4. pamela ha detto:

    SANTE PAROLE!

  5. valter ha detto:

    E’ inutile Ivan, è impossibile sperare che si ragioni separando i piani, non far ricadere sui figli le (eventuali) colpe dei padri/madri per chi ha feretre piene di rancore e frustrazioni.
    V

  6. Zanna Bianca ha detto:

    Gentile Valter,
    potresti pf circostanziarmi che significa il “separare i piani”?
    Se dovessi far passare come plausibile ed indenne da nepotismo la carriera della Deaglio dovrei fare lo stesso anche con tutti i casi di familismo dell’università italiana anche le varie “Parentopoli” pugliesi.
    Infatti nell’università italiana i concorsi sono formalmente ineccepibili così come i curricula dei candidati promossi sono sempre i migliori; guai se non fosse così perchè basterebbero banali ricorsi al TAR per far saltare tutti i concorsi.
    Il problema è: come mai sempre gli stessi riescono ad avere certi titoli su CV e mai nessuno “denoiartri”?? Quì casca l’asino.
    Quindi dire che questo caso sia “diverso” mette in evidenza quanto meno un pò di spocchia, la stessa di chi parlava di “superiorità morale”; per poi alla prova dei fatti doversi amaramente ricredere.
    Sempre che non si voglia accetare il teorema del preside di medicina di Bari che si giustificava dicendo che i loro figli erano più avantaggiati rispetto ad altri perchè respiravano aria accademica sin da piccoli, arrivando ad ipotizzare anche una diversità antropologica.
    Aspetto tuoi chiarimenti.

  7. demopazzia ha detto:

    Certo, niente gogna ci mancherebbe., ma non ti viene il dubbio che se si usassero altri termini anche da parte del governo, forse quelli con la gogna sempre pronta la terrebbero da parte? Chi ha più responsabilità dovrebbe essere più attento di chi ha solo il suo status di facebook per parlare.

  8. […] figlia del Ministro Fornero e di Enrico Deaglio. Claudio sosteneva le ragioni di chi ha messo alla gogna Silvia Deaglio, in quanto presunta raccomandata; io mi sforzavo di dire che tra mille esempi di […]

  9. Zanna Bianca ha detto:

    Alla luce delle infelici dichiarazioni della settimana scorsa che hanno inaugurato il tormentone “choosy” ed al tentativo di ieri di mettere la museruola ai giornalisti, evidentemente non sufficientemente acuti quanto lei, mi sono andato a rileggere il post sulla figlia del ministro Fornero.
    E devo dire che il Ministro più passa il tempo e più da prova di non avere il minimo rispetto per la delicatezza del ruolo a cui è stato chiamato, continuando a bacchettare con accademica (all’italiana) spocchia l’universo mondo che, a differenza dei suoi studenti, evidenzia la distanza siderale che la divide dal mondo reale.

  10. […] di Chiara Di Domenico, ieri, contro Giulia Ichino. Come non mi era piaciuta per la delazione contro Silvia Deaglio, la figlia di Elsa Fornero. Al di là dei casi specifici e delle ragioni della Ichino, che leggo […]