Il mio “monito”, per The Monitor.
Ora non è che io sia esattamente un bersaniano osservante, ma chiedo: cosa avrebbe mai dovuto fare il segretario di un partito decente se non appoggiare Rita Borsellino – per ciò che è e per ciò che rappresenta – alle primarie di una città come Palermo? Mi fa francamente ridere chi dice che con la vittoria di Ferrandelli sarebbe stata bocciata la foto di Vasto, perché credo che il voto a Ferrandelli non abbia avuto proprio nulla a che fare con la politica nazionale ma sia soltanto servito a risolvere la sciagurata diatriba Lombardo sì-Lombardo no che già da troppo tempo lacera il partito in Sicilia. Io non sono dispiaciuto stasera perché il Pd ha perso. Sono dispiaciuto perché ha perso una precisa proposizione politica: quella della lotta alla mafia senza sconti e senza compromessi. Quella di Falcone e Borsellino. Borsellino, appunto.
4 risposte a “A Palermo ha perso la lotta alla mafia”
però Rita Borsellino da parlamentare europea si è candidata a sindaco. C’è forse una spiegazione più semplice per la sconfitta: non ci sono più candidato buoni per tutte le elezioni. E non è corretto tacciare chi non ha votato per lei di non far parte dei palermitani onesti.
Dovrai ammettere che e’ piu ‘credibile Borsellino come contrasto allo strapotere mafioso. D.O.
I palermitani onesti, sono anche stanchi di tutti i professionisti dell’antimafia. E non penso a Rita, ma a molti che circondano lei come altri e che vivono politicamente solo della loro rendita elettorale, quella del simbolo. Capisco che da fuori si veda solo il personaggio, qui si vede anche il resto.Compreso il senso di quella che a molti è sembrata solo un’operazione d’immagine. L’ultima di una lunga serie. Bersani e tutta la classe dirigente di questo partito degli ultimi 20 anni, in che condizioni è il loro partito lo sanno. E sanno anche che non cambia con i simboli. Lo sanno anche i militanti, figurarsi loro.
Io credo che Bersani non abbia alcuna colpa sulla sconfitta della Borsellino a Palermo. Il problema è che il PD deve decidersi a a diventare cappuccino (come dice Scalfari) e non restare solo latte o caffè . E’ giunto il tempo di uscire da tutti gli equivoci e dare al PD il volto di un partito riformista e solidarista : insomma un buon cappuccino italiano ed europeo !