Il 28 luglio entra in vigore la Legge Golfo-Mosca sulla rappresentanza femminile obbligatoria nei Consigli di Amministrazione delle società quotate. RCS Media, l’editore del Corriere della Sera, rinnova tra pochi giorni il suo CdA e sui 12 nomi in procinto di essere nominati le donne sono zero. Speriamo cambino idea. Io nel frattempo esco con il comunicato stampa che segue.

QUOTE ROSA: SCALFAROTTO (PD) NESSUNA DONNA NEL CDA DI RCS, UNA DECISIONE DA RIVEDERE

“Un vero peccato che tra i nomi dei 12 futuri consiglieri del CdA di RCS Mediagroup non si legga il nome di alcuna donna. La legge Golfo-Mosca sulla rappresentanza femminile nei Consigli di Amministrazione entra in vigore a fine luglio, e gli azionisti del gruppo editoriale cui fa capo il Corriere della Sera, hanno deciso di dotarsi di un CdA tutto al maschile approfittando del fatto che la legge non è ancora applicabile in via cogente”

Ivan Scalfarotto, Vicepresidente del PD, ha così commentato la notizia dell’avvenuto accordo tra i soci del patto di sindacato che hanno composto la lista dei futuri consiglieri di amministrazione del gruppo editoriale milanese.

“E’ un vero peccato perché non sfugge a nessuno – ha continuato Scalfarotto – che al di là degli aspetti formali, la Legge Golfo-Mosca contiene un principio di civiltà che è già parte del nostro ordinamento. Non a caso già alcuni soci del patto di sindacato RCS si sono già adeguati, come ad esempio Fiat che per la prima volta nella sua storia avrà due donne sedute al tavolo del Consiglio di Amministrazione”.

“Credo che, al di là dell’accordo già raggiunto, si sia ancora assolutamente in tempo per rivedere questa decisione prima della sua formalizzazione ai primi di maggio e spero che anche RCS vorrà adeguarsi ai nuovi e avanzati principi della legge, anche in omaggio alla linea del Corriere della Sera che ha sempre sostenuto la causa della valorizzazione del talento femminile e delle differenze nei luoghi di lavoro del nostro Paese”