Visto che la saga Jerzu-Agesci ha avuto grande successo su quesito schermi, non vi priverò del seguito della vicenda. Il Comune di Jerzu ha deliberato, e questo è il comunicato stampa. Che dire, sembra di avere a che fare con Obama e con i suoi. Bravi.
Diritti Civili. Il Comune di Jerzu va avanti: avvia l’istituzione dei registri per le unioni civili e annuncia che parteciperà al Gay Pride in Sardegna
Cagliari 10 maggio 2012- Ora è ufficiale: il Comune di Jerzu ha cristallizzato in due deliberazioni di giunta di non concedere più contributi e strutture a chi non si oppone all’omofobia e alle discriminazioni in genere, sia relativamente alle proprie attività che ai propri sistemi di reclutamento degli associati e di avviare la costituzione del registro amministrativo per le unioni civili. Inoltre, il Comune ogliastrino aderirà come partner ufficiale alle manifestazioni pubbliche contro l’omofobia previste in Sardegna, invitando tutti i comuni ad affiancare il proprio gonfalone alla fiaccolata contro le vittime dell’omofobia.
Relativamente alle polemiche dei giorni scorsi con l’Agesci, avendo valutato la presenza di gravi contenuti discriminatori nel seminario ufficiale dal titolo “omosessualità: nodi da sciogliere nelle comunità capi”, l’amministrazione comunale di Jerzu ha ritenuto di dover lanciare un messaggio forte e chiaro, pur avendo appreso con piacere che non si trattasse di linee guida della stessa Agesci.
Avendo in seguito ricevuto una lettera ufficiale dai Presidenti nazionali dell’Agesci, Angela Maria Laforgia e Matteo Spanò, nella quale traspariva la preoccupazione per la paventata “sottrazione di spazi a ragazzi e bambini”, l’Amministrazione intende rassicurare l’Agesci nazionale e quella regionale che nessuno spazio sarà sottratto ai bambini e agli adolescenti in quanto individui protagonisti delle politiche giovanili del Comune di Jerzu.
L’Amministrazione si riserva tuttavia di indirizzare le proprie risorse e disponibilità verso modelli di educazione e di inclusione sociale volti alla non discriminazione nel suo complesso, nel rispetto vincolante della Costituzione Italiana, della legislazione internazionale, comunitaria, nazionale e regionale, come disciplinato nelle deliberazioni n. 52 e n.53 del 8 maggio 2012
L’Assessore Gianluigi Piras, tra l’altro iscritto al movimento dei Cristiano Sociali, ha reso noto che:
“A sostegno delle nostre iniziative è stata a noi inviata una raccolta firme di oltre 300 tra studenti e insegnanti e personale amministrativo delle nostre scuole. Un segnale importante”, ha chiarito Piras, che assume un valore ancora più significativo se si pensa al clima di recrudescenza omofoba che si respira in tutti i settori della società italiana, a prescindere da facili semplificazioni associate al credo religioso. Pensiamo ad esempio al mondo del calcio”. Conclude Piras:“ Tra il ct della nazionale Cesare Prandelli che afferma che l’omofobia è razzismo, e le esternazioni di Luciano Moggi che si dice pronto a vendere i giocatori gay, noi stiamo dalla parte di Prandelli: pertanto in applicazione delle ultime delibere approvate, non potremmo concedere contributi e strutture pubbliche ad una società sportiva diretta da Luciano Moggi”
5 risposte a “Jerzu, OG come Washington, DC”
Brava la giunta di Jerzu. In riferimento agli scout, Matteo Winkler de Il Fatto ha consigliato questo link: http://sottoscrivi6maggio2012.weebly.com/index.html Una secca presa di distanza dal convegno dello scorso novembre da parte di molti capi agesci, datata 6 maggio. Chissà perché una risposta tanto chiara non è arrivata da parte di alcuni commentatori di qualche post fa.
Ehm, sempre per la serie “magari sarebbe meglio leggere i documenti, prima di linkarli”, in quella dichiarazione si dice (parafrasando) che l’artico su Repubblica è una minchiata. E si sottolinea che moolti fra i partecipanti al convegno hanno espresso opinioni opposte a quelle di Compagnoni. Come detto più volte nei commenti precedenti.
Certo, si prende anche distanza da tali posizioni (giustamente, visto che sono omofobe); io personalmente non l’ho fatto non perchè le condivida, ma perchè si stava parlando di altro: nello specifico, di un giornalista che ha scritto cose false e imprecise, e di una giunta che voleva prendere decisioni basandosi su quell’articolo, senza nemmeno preoccuparsi di verificare le fonti (come non hanno nemmeno fatto la maggior parde dei commentatori).
Sia detto per inciso, non ho trovato il testo definitivo della delibera ma se è quello riportato in questo post mi trova compeltamente d’accordo, anche perchè risponde a tutte le obiezioni che avevo posto; nello specifico faccio notare che:
1) Visto che nella Chiesa Cattolica i preti con tendenze omosessuali non possono essere ordinati, è perfettamente applicabile alla Chiesa
2) Non è più appliabile all’AGESCI
3) Se però all’interno dell’AGESCI fosse la linea più omofoba a prevalere (quindi, se l’associazione decidesse ufficialmente che i capi omosessuali non possono fare servizio o coming out), il comune potrebbe GIUSTAMENTE rifiutare di concedergli spazi pubblici
“Più che il coming out, vanno allora a nostro avviso condannate tutte quelle forme di eccessivo protagonismo o di autoreferenzialità del capo, che, offrendo una spettacolarizzazione di aspetti della propria vita privata, minano la relazione educativa capo-ragazzo.”
protagonismo etero o gay ?? mha!
Protagonismo omo ed eterosessuale, ovviamente, come sottolineato anche nell’intervento di Seghi: “Il capo affetto da protagonismo svela se stesso raccontandosi con invadenza. Ciò capita di frequente con capi etero-sessuali.”
Emilio Ciuffoli: alcuni capi hanno espresso posizioni opposte rispetto a quelle dei relatori, ma talmente tiepide, come ammesso nel comunicato, da risultare cinque “conclusioni” che dicono tutto e niente, per il resto ci troviamo d’accordo, ma in futuro, se davvero vorrete affrontare temi importanti, organizzate dei convegni come si deve, invitando più parti sociali (volendo anche morali) e scientifiche, affinché ci sia un contraddittorio e i capi presenti abbiano più punti di vista da confrontare. Ne andrà della vostra credibilità.