Se Fioroni si candidasse alle primarie per contrastare la prudentissima linea filo-gay di Bersani ne sarei assolutamente compiaciuto. Romperemmo anche su questo fronte l’unanimismo che ci ha impedito fino ad ora di andare a chiedere ai nostri elettori e ai nostri iscritti quanti di loro si sentono a destra di David Cameron o di Angela Merkel, tranquilli sostenitori del matrimonio gay o di istituti ad esso equiparabili. Potremmo capire finalmente se il numero di dirigenti democratici contrari al testamento biologico o alla legge 194 non sia un filino sovrarappresentato rispetto al sentire della nostra base. Capiremmo anche meglio se essere democratici significa far parte della famiglia dei progressisti europei o se il PD sia allineato in Europa con la sola estrema destra su questi temi. Ed è proprio per queste ragioni che, vedrete, Fioroni non si candiderà nemmeno sotto la minaccia delle armi.
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Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
3 risposte a “Fioroni for president”
Grazie del Suo intervento.
Mi ha fatto tornare in mente il perchè voto PD (a volte fatico a trovare una motivazione a tale mia pervicace “propensione”).
Se Fioroni dovesse candidarsi – anche a me sembra francamente improbabile – verrò a votare alle primarie con ancora più convinzione (esprimendo la mia preferenza, ovviamente, per altro candidato).
Con grande stima,
Valeria
Mi piace, da sempre, pensare che, nonostante le innegabili difficoltà, gli attriti e le polemiche, il dibbattito interno al PD dia al partito una connotazione unica nell’attuale panorama politico nazionale: il PD é l’unico partito che vive effettivamente un effettivo confronto interno, spesso anche aspro, e questo può rendere il PD l’unica forza politica effettivamente “democratica”. A condizione che il partito riesca finalmente a superare la prova di maturità ed a garantire effettivamente la democrazia al suo interno: benvengano le primarie e tutte le candidature possibili, ma prevalga poi la linea maggioritaria e sia questa sostenuta senza strappi, senza se e senza ma da tutte le componenti del partito.
Trovo perfetta questa analisi, che vi invito a leggere con attenzione: http://www.orticalab.it/Fioroni-il-moderato
http://www.orticalab.it/Fioroni-il-moderato
temo purtroppo che Fiorioni non abbia alcuna intenzione di proporsi per le primarie. sarebbe una sconfitta certa che pagherebbe cara nei rapporti interni al partito.
Ritengo invece che, al solito, sia cominciata la solita partita a scacchi e quella di Fioroni mi sa tanto di pura e semplice messa all’asta della dote di voti che può esprimere
Condivido questa analisi ( http://www.orticalab.it/Fioroni-il-moderato ) perché é il momento che si esca fuori dalle ambiguità ed il PD domostri di essere una forza finalmente matura
http://www.orticalab.it/Fioroni-il-moderato