La legge elettorale dei comuni funziona bene, le recenti elezioni in Francia hanno assicurato governabilità e chiarezza. Continuo a pensare che il doppio turno alla francese sarebbe la migliore legge elettorale per l’Italia ma comincio a credere che anche noi dovremmo valutare con attenzione se non avrebbe senso applicare al tutto anche una formula di tipo semi-presidenzialista. Magari non adesso, a pochi mesi dalle elezioni e dal semestre bianco, ma forse varrebbe la pena fare una riflessione approfondita e senza chiusure aprioristiche sull’argomento.
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Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
Una risposta a “Il semi-presidenzialismo merita una riflessione”
caro ivan,
credo che dobbiamo innanzitutto porci una domanda: a noi, preme di più la governabilità o il pluralismo?
questa è la madre delle questioni da cui derivano le risposte su legge elettorale e forma di governo.
credo che il dibattito che c’è stato in tutti questi anni sia figlio del “in francia fanno così”, “in germania fanno cosà” e non di una vera consapevolezza di cosa significa scegliere un sistema piuttosto che un altro. lo dimostra la proposta attuale sul semipresidenzialismo approvata al senato: si sofferma sulle modalità di elezione del presidente e poco più, tralasciando tutta la parte sui pesi e contrappesi e i rapporti tra i poteri.
detto ciò, penso pure che fare il paragone tra Comune e Stato sia sbagliato, perché – per esempio – lì si elegge direttamente il sindaco, ma il sistema di elezione dei consiglieri comunali è un proporzionale con premio di maggioranza.