Ogni ostacolo tra il cittadino e il voto, scoraggia l’elettore. Questo è. Queste primarie sono una grande idea ma se abbiamo voglia di fare in modo che svolgano la funzione desiderata – quella cioè di motivare, coinvolgere e ispirare gli italiani, e fare in modo che ci votino – non possono che essere primarie aperte. Questo significa che devono essere primarie uguali a quelle che abbiamo sempre fatto, sin da quelle a cui partecipai io stesso nel 2005. L’elettore arriva, firma un documento che lo impegna a sostenere la coalizione, paga e vota. Punto.
Vogliamo introdurre il doppio turno perché vogliamo che il candidato premier abbia almeno il 50,1% dei consensi? Benissimo: è vero che c’è un solo precedente, ancora una volta protagonista Renzi a Firenze, ma va bene. Però non è concepibile che si dica che può votare solo chi ha votato al primo turno. E’ una regola che non esiste in nessuna votazione a due turni, in Italia o all’estero. Le ragioni sono chiare: ci sono persone che saranno ammalate o in viaggio o altrimenti impossibilitate a votare al primo turno. Perché vietare loro di votare al secondo? Ci saranno elettori che preferiscono non schierarsi al primo turno e scegliere direttamente tra i due finalisti. Ovvero elettori che saranno motivati a votare al secondo turno proprio dall’esito del primo: chissà quanti cittadini di Parma decisero di andare a votare proprio spinti dal fatto che Pizzarotti era arrivato al ballottaggio. Perché mai tutte queste persone non dovrebbero poter votare?
Quello che veramente è impensabile è che si debba andare andare a prendersi un certificato in un luogo A prima di poter votare in un luogo B. Nelle elezioni “ufficiali” ci siamo inventati la tessera elettorale proprio per evitare tutte le lungaggini che esistevano all’epoca in cui si riceveva a casa il certificato elettorale. La democrazia vuol rendere facile l’esercizio del voto, non complicarlo.
La verità è che le primarie fin qui hanno funzionato benissimo: abbiamo eletto sindaci che hanno vinto le primarie per poco e senza ballottaggi e che oggi sono sindaci rispettati e amati: Pisapia, Doria. Vendola vinse le prime primarie con Boccia per un pelo ed è ancora lì a governare la Puglia. Abbiamo sempre avuto una partecipazione maggiore di quella che ci aspettavamo. Abbiamo sempre motivato e convinto tanti ad avvicinarsi alla politica. Me per primo, che delle primarie sono figlio. Se a Napoli le cose sono andate male, la colpa non è certamente dello strumento ma di chi lo ha gestito in modo pedestre. A Palermo la vittoria di Ferrandelli è stata confermata in tutte le sedi e il problema è stata poi la rottura del patto da parte di Orlando, non altro.
Quindi, se come credo senza ombra di dubbio, Bersani vuole queste primarie faccia in modo che siano le primarie che conosciamo. Non c’è niente di più, niente di meno da fare.
3 risposte a “Primarie aperte, per favore”
La questione “può votare solo chi ha votato al primo turno” si risolve facilmente. Basterebbe che si conceda di votare al ballottaggio chi si e` registrato prima del primo turno, invece che chi ha votato.
L’incredibile missione della classe dirigente del PD di riuscire a perdere anche queste politiche sembra adesso alla portata. Anche senza avversari, i D’Alema, le Bindi, i Francheschini ce la stanno mettendo tutta. Questa porcata per boicottare Renzi è roba Unione Sovietica. Se veramente dovessero essere queste le regole Renzi e i suoi sostenitori farebbero bene a uscire dal PD per fondare un movimento politico decente, laico e riformista che dal PD prenda i voti e lasci i sepolcri imbiancati. Il certificato di affiliazione al centro sinistra ben testimonia cosa il PD pensa degli elettori. Li considera qualcosa a metà fra “roba nostra” e ultras calcistici. Io voto il PD se mi piace chi candida o il programma che porta, non a prescindere. Tifo la Roma a prescindere , o quasi. Il mio voto non appartiene a Bersani per grazia ricevuta. Se lo deve meritare e sta facendo di tutto per convincermi non votare per un partito così orribile.
Primarie aperte del tutto, è rischioso. Se vengono in massa gli elettori delusi dal PDL e gli elettori del PDL o del M5S, finisce che eleggi un leader non amato dagli elettori del PD. Quindi qualche regola di buon senso, ci vuole. Per esempio il registro di chi vuol votare e l’impegno a sostenere la coalizione di centrosinistra alle politiche. Si vuol fare il doppio turno? Non mi pare una cosa sbagliata. Però sono d’accordo con te sul fatto che deve essere un doppio turno senza lungaggini burocratiche eccessive, sennò buonanotte.