2 Novembre 2012

Meglio la stoltezza di Marattin della cattiva fede di alcuni dei suoi censori

Appunti

Mi sveglio quest’oggi a Baltimora reduce da un’emozionantissima serata finale del Summit di Out&Equal, l’organizzazione americana (omologa di Parks) che si batte per l’uguaglianza delle persone LGBT nei luoghi di lavoro.

Alla cena di ieri sera ha parlato Tammy Smith, il primo generale gay o lesbica (nel caso di specie) dell’esercito degli Stati Uniti, e il network dei militari LGBT delle forze armate (“OutServe“) ha vinto il premio come miglior network dell’anno. Una cosa rivoluzionaria, visto che fino alla decisione di Obama di cancellare l’orrido “Don’t ask, don’t tell”, i militari americani erano costretti a nascondersi, a pena del licenziamento con disonore.

Per pura coincidenza durante le ore della notte qui negli USA da voi in Italia si scatenava una polemica per un’infelicissima uscita di Luigi Marattin.

L’assessore, via twitter, ha mandato a quel paese Vendola usando parole che invece di imitare il lirismo vendoliano, come nelle intenzioni, hanno invece goffamente fatto riferimento all’anatomia umana in modo evocativo quanto inappropriato. Marattin ha poi peggiorato la situazione cercando (malissimo) di spiegarsi e facendo riferimento come fosse cosa buona e giusta al “Don’t ask, don’t tell” la cui cancellazione avevamo celebrato solo poche ore prima qui a Baltimora.

Marattin ha sbagliato, e poi si è incartato. Segno, secondo me, della sua buona fede. Leggo Marattin da tempo e mai ho avuto l’impressione di una sua prevenzione contro le persone gay o lesbiche: qualche tempo fa in un suo articolo per iMille parlava di una situazione di discriminazione contro un dipendente gay senza nessuna morbosità o negatività. Fossi stato in lui avrei abbozzato e chiesto scusa e morta lì, ma cattiva fede non ne ho vista. In Italia purtroppo quasi tutti usano un linguaggio secondo me offensivo in modo inconsapevole: proprio ieri ho ripreso un mio amico carissimo e un giornalista che stimo che si scambiavano tweet parlando di donne incinte con la stessa delicatezza che si potrebbe usare per delle mucche.

La cosa singolare, invece, è che l’uscita di Marattin ha fatto uscire un florilegio di dichiarazioni indignate di persone mai sentite spendere una sola parola contro le uscite omofobe di questo o di quello. E invece oggi, per un momento, al mio risveglio, ho letto tali e tante parole in difesa dei gay che mi hanno fatto pensare al miracolo. A girare per la rete sembrava che nottetempo l’Italia si fosse trasformata, come nei miei sogni più audaci, nella patria del politically correct.

Il fatto è che purtroppo le cose non stanno così, e che il problema di Marattin è solo che colpendo lui si colpisce Matteo Renzi, di cui Marattin è un sostenitore (anzi, come si legge dappertutto, è “il renziano Marattin”). Non fossimo sotto primarie – e non ci fosse l’occasione di fare lo spericolato passaggio logico per cui dalle parole omofobe di Marattin, che è renziano, si desume l’omofobia di tutti quelli che seguono Renzi e sopratutto l’omofobia di Renzi medesimo – le parole di Marattin sarebbero probabilmente cadute nel vuoto come accade con le peggiori cose di Giovanardi o dei Soliti Idioti.

Le parole in difesa dei diritti e della dignità degli omosessuali di questa mattina mi sono sembrate insomma pelose e in cattiva fede come non mai e quindi molto più pericolose delle gravi parole, maldestramente sfuggite a Luigi Marattin. Perché chi fa finta di difendermi per poter perseguire obiettivi completamente diversi e tutti suoi mi usa una violenza soltanto un po’ più sottile del solito. Ma è sempre la solita robaccia.

19 risposte a “Meglio la stoltezza di Marattin della cattiva fede di alcuni dei suoi censori”

  1. Mellow ha detto:

    D’accordo completamente con te.

  2. Jacopo ha detto:

    il renziano marattin è anche assessore al bilancio della città dove studio; e anche ricercatore alla facoltà di economia. fino ad ora era (tristemente) noto alle cronache locali, perchè girava per la città a spiegare che la cancellazione dell’articolo 18 ha portato un vantaggio per i lavoratori, poichè tanto le discriminazioni sono già vietate da una legge del 1966; peccato che, ogni giuslavorista che non abbia bevuto, spiega subito, ai suoi studenti del secondo anno, che l’articolo 18 serve proprio a rendere provvisto di sanzione, e dunque effettivo, il divieto di discriminazione di cui alla legge del 1966, che si limitava a enunciare il principio. molti si sono chiesti, dunque, come sia stato possibile che un signore artefice di cotanto strafalcione sia potuto diventare ricercatore in un università e assessore al bilancio di una città come ferrara. poi è saltata fuori l’uscita di oggi. io credo purtroppo, che l’unico a essere in malafede sia tu, scalfarotto. a fare la sparata è stato uno dei tuoi, e allora minimizzi, e anzi te la prendi con chi lo condanna (peraltro il grosso delle condanne è arrivato da sel; le voci dal pd, come al solito, flebili). sei uno che, pur di portare acqua al suo mulino (che è sempre bianco, of course), è capace di svendere tutto, perfino una battaglia importante come quella sui diritti civile (del resto, già si era intuito nell’assemblea di qualche tempo fa, dove ti eri guadagnato i complimenti di rosy bindi). se a fare quest’uyscita, se a dire queste stesse identiche parole, fosse stato un bersaniano, che ne so, la moretti, o orfini, o altri scialbi personaggi simili, avresti scritto le stesse parole? saresti stato così indulgente? o non avresti forse tuonato contro l’oggettiva omofobia delle dichiarazioni? magari generalizzando in modo grossolano, come spesso ti capita di fare? non avresti chiesto dimissioni a grappoli? invece ha parlato il renziano marattin; che sostiene il pio renzi, che è sostenuto da tanta gente anch’essa pia, come reggi, gentiloni, adinolfi. e allora va tutto bene.
    gran livello, non c’è che dire…

  3. Daniele De Chiara ha detto:

    Gomblotto contro i rensiani!1!!!!11!!

  4. Luca.P ha detto:

    Sono sinceramente sbalordito da questa difesa d’ufficio non richiesta (immagino).
    Potevi stigmatizzare queste parole e basta o lasciar correre. Hai scelto di indignarti per chi si indigna; non hai riflettuto che, se pure c’è un gioco legato alle primarie, il primo a esserne causa è proprio la persona il cui comportamento stai, se non difendendo, sminuendo?
    E che questo tuo intervento contribuisce ad alimentare lo stesso circuito vizioso?
    Peggio di chi non sa mettere le toppe ai propri errori c’è solo chi prova a metterli a quelli altrui.

  5. idelbo ha detto:

    …no…questa volta mi dispiace ma leggo anche in te una forzata difesa d’ufficio!
    Non mi interessa il linguaggio politico, che ormai è solo offensivo per mancanza di argomenti, ma mi riferisco al ricercatore e professore universitario…scusami , ma ha sbagliato.Punto! Non puntiamo sull’omofobia…sulla quale, per chi non lo conosce, molti punterebbero…ma alla reazione volgare e violenta verso chi non la pensa come lui…un certo berlusconismo a contagiato il mondo politico….e non solo anziano!

  6. F. ha detto:

    Lui stesso si è giustificato spiegando la sua formazione anglosassone e quindi non omofoba: dovrebbe ben sapere allora che, alle Nazioni Unite, luogo anglosassone per eccellenza, con una battuta del genere si viene cacciati a vita.

  7. […] di una sua prevenzione contro le persone gay o lesbiche’. Lo scrive sul suo blog – e lo riprende l’Ansa – il vice presidente dell’Assemblea del Pd, Ivan […]

  8. Emidio ha detto:

    Io sto prendendo il nome di tutti “gli indignati” di queste ore, perché deduco che possiamo fare squadra quando ci sarà da lottare per i diritti, dunque. Scherzi a parte, alcune reazioni sono veramente fastidiose.

  9. […] Meglio la stoltezza di Marattin della cattiva fede di alcuni dei suoi censori – Ivan Scalfarotto http://www.ivanscalfarotto.it/2012/11/02/meglio-la-stoltezza-di-marattin/ […]

  10. nikbik ha detto:

    Mi spiace, ma un conto sono le difese d’ufficio ed un conto sono i fatti.
    L’assessore Marattin – facendo anche il docente ad unibo – dovrebbe ben sapere che il suo ruolo istituzionale e di docente dovrebbe anche imporgli un comportamento corretto ed esemplare….soprattutto quando riporta un suo pensiero -non proprio elegante- attraverso una rete sociale online nella quale vanta ben 2000 “amici”. Non può certamente pensare che le sue siano semplici parole in libertà. Sarebbe stato un bel gesto se oltre alle doverose scuse avesse subito presentato le sue dimissioni al Sindaco, il quale avrebbe potuto certamente respingerle. Ora il caso è completamente sfuggito di mano a tutti e le dimissioni irrevocabili sono l’unica via di uscita. Può dispiacere, ma il professore – questa volta – avrà qualcosa da imparare.

  11. Sarah ha detto:

    Tutti sappiamo che l’omofobia non l’ha inventata Marattin e che è successo ben di peggio. Qui l’indignazione è montata così tanto perché questo grandissimo demente, grazie al caro Renzi, rischiamo di ritrovarcelo come ministro dell’economia… Se per voi è poco…

  12. monica ha detto:

    Ovvero: quando il nuovo che avanza ci riporta ai fasti dei “compagni che sbagliano”

  13. roberto ha detto:

    Mettiamola così (oggi si giustificano i crimini – e quello commesso da quel signore lo è, chiamasi diffamazione – a seconda di come si è schierati alle primarie ). Come si deve sentire il prossimo studente gay che sosterrà un esame con l’augusto Marattin ? Consiglio di ricusare il docente.

  14. Nicola Usai ha detto:

    Caro Ivan Scalfarotto, sbagli mira e manchi il bersaglio.
    Le persone che stamattina stigmatizzavano le parole di Marattin, sono gli stessi che, ogni giorno, si battono per i diritti di tutti.
    Non “facevamo finta di difenderti”, perché non
    sei tu a dover essere difeso.
    Ogni giorno, come stamattina, difendiamo chi è più debole e meno noto di te. Difendiamo chi evita di fare coming out con gli amici, chi vive il proprio amore nell’ombra, chi vive la propria sessualità con la “paura di essere scoperto”, chi viene pestato o ucciso all’uscita dei gay village.
    Caro Scalfarotto, l’omofobia si combatte ogni giorno, anche a poche settimane dalle primarie.

  15. scalpha ha detto:

    Io non la conosco, caro Usai, ma le assicuro che tra quelli che giustamente hanno criticato Marattin non c’erano solo gli stessi che ogni giorno si battono per i diritti dei gay. Che però, diciamolo, non sono molti: altrimenti non saremmo dove siamo. In ultimo: un politico ha l’obbligo della modestia. Però mi lasci dire che faccio veramente fatica ad accettare lezioni sull’argomento.

  16. Enrico ha detto:

    “Luigi Marattin ha detto una cosa molto grave, che lo rende assolutamente inadatto a ricoprire il ruolo di assessore al bilancio in una città importante come Ferrara, per non parlare di quello di professore universitario. Auspico, pertanto, le sue dimissioni”.
    Mi sarebbe piaciuto leggere queste parole, e non una difesa contorta ed impacciata.
    Avrebbe dimostrato, almeno lei, che i principi sono più importanti delle casacche.
    Peccato.

  17. ersilia valente ha detto:

    Caro Ivan,
    io piu’ che altro sono scandalizzata dal fatto che un politico, in una dichiarazione piu’ o meno ufficiale possa permettersi di pensarle certe cose. Mica che non mi viene da dire vaffanculo a un gay perche’ potrebbe sembrare omofobico. Ma io sono una privata cittadina e mi aspetto dai politici un decoro che pare abbiano proprio perso. E il senso di desolazione nasce dal fatto che sembra che lo abbiano perso trasversalmente. Una mancanza di buon senso e di decoro che viaggia da estrema destra a estrema sinistra senza risparmiare nessuno. Se poi vogliamo sottolineare che durante gli anni di governo prodi nessuno sia riuscito a far approvare la legge sui dico, il disgusto e’ completo. Ma che paese e’? ma dove viviamo? qui non si tutela piu’ nessuno. E vabbe’. Piu’ o meno lo sappiamo. Ma che oguno si senta in diritto di sbracarsi cosi’ come ha fatto Marattin mi pare proprio fuori luogo. Mi sento offesa. Punto.

  18. scalpha ha detto:

    Quanto hai ragione, cara Ersilia. Condivido ogni tua parola. E grazie per aver portato un po’ di buon senso e di saggezza in questo thread.

  19. Giuseppe Cantele ha detto:

    Egregio onorevole,
    anche a me pare che la Sua difesa del Marattin sia un po’ tirata. Ero in twitter nel momento stesso in cui è apparsa l’uscita improvvida del Marattin e confesso che lì per lì nemmeno ci credevo.
    Non ci volevo credere non perché io conosca Marattin e non potessi attribuire la frase al suo forum conscientiae, non perché il Marattin è assessore e professore e quant’altro e come tale non possa dire certe cose, infine non perché il Marattin sia renziano.
    Ma perché davvero mi stupisce che si possa fare dell’ironia stigmatizzando i gusti sessuali di una persona. Mi stupisce che i gusti sessuali di qualcuno destino curiosità, interesse, possano in qualche modo significare elemento di giudizio su quella persona.
    E tralasciamo commenti sul tentativo – maldestro e per niente riuscito – di fare il verso al modo di parlare di Vendola.
    Vorrei un mondo in cui quando si pensa a qualcuno e lo si dovesse giudicare (il giudizio è importantissimo, è criterio di scelta, è momento di confronto: ogni nostro atto o fatto va giudicato da altri, e ogni fatto altrui viene da noi giudicato, per poter compiere qualsiasi scelta), lo si giudicasse senza che ci venisse nemmeno in mente che è gay, o eterosessuale, o altro: vorrei che non fosse per nulla significante, perché ciò significherebbe che queste possibili diversità sarebbero state totalmente assimilate, sarebbero diventate una cosa normale, così come essere destrorsi o mancini.
    Ora che ho finito di scrivere, penso che non mi sono posto, né ora né mai, la domanda se Lei sa o non sia gay. E mi piace che la cosa non mi interessi.
    Arriverderci,
    Beppe Cantele