L’associazione radicale “Certi Diritti”, di cui sono socio da sempre, mi manda una mail con una notizia davvero molto importante, direi addirittura rivoluzionaria.
Certi Diritti ha appreso che il 5 novembre scorso il Ministero dell’Interno ha risposto al quesito posto dalle Questure di Firenze e Pordenone, dando indicazione alle stesse di rilasciare la Carta di soggiorno per familiare straniero di cittadino comunitario anche al partner straniero dello stesso sesso. In pratica il cittadino non UE che sposasse all’estero (in Italia sappiamo che non è possibile) un cittadino europeo (anche italiano) dello stesso sesso ha diritto di ottenere il permesso di soggiorno. Questo perché la nozione di “coniuge” va stabilita non in base alla legge italiana ma alla legge del paese dove il matrimonio è stato contratto.
La circolare precisa che “la legislazione italiana non prevede alcuna legge che riconosca le unioni civili e tuteli i diritti delle coppie omosessuali”, ma che nella prassi “si registrano casi di segno opposto in seguito a decisioni della magistratura la quale, nell’esercizio della sua funzione, è chiamata comunque a riempire il vuoto normativo in materia”. E tuttavia si precisa anche che questa decisione è in linea con quanto affermato dalla Sentenza della Corte Costituzionale 138/2010: una sentenza che molti utilizzano un po’ a vanvera per limitare i diritti delle coppie gay. E’ una decisione che invece, come vediamo, sta producendo effetti molto importanti e che evidentemente dev’essere letta non per restringere ma per aumentare i diritti delle persone omosessuali e delle loro famiglie.
Come ho detto ieri: “Time is on our side”. La politica perde credibilità anche quando dimostra di non avere contatto con la realtà che la circonda. Questa circolare è un’altra evidentissima crepa nella diga del pregiudizio e del bigottismo imperante. Vediamo se ci si sveglia o se si preferirà essere travolti dalla valanga d’acqua della storia.