C’è un tema fondamentale nella vita di una democrazia che è quello della fiducia tra il paese e le sue forze dell’ordine. Ci pensavo quando fu diffuso il video del bambino prelevato a scuola dalla polizia per portarlo via alla madre in esecuzione di un ordine del giudice. Il G8 e la vicenda Diaz-Bolzaneto hanno inferto una ferita a questo delicato rapporto fiduciario. I casi Cucchi e Aldrovandi, poi, non hanno – diciamo così – particolarmente aiutato. Ora arriva questa vicenda dei lacrimogeni durante le manifestazioni di piazza dei giorni scorsi.
A Londra i poliziotti girano disarmati, e qualche volta muoiono per questo. Ma è un punto di principio importante: si vuole che la popolazione riconosca negli ufficiali di polizia qualcuno vicino, qualcuno che sta dalla tua parte. Che è con te, ed è lì per difenderti. Qualcuno a cui chiedere un’informazione senza trovarsi la canna di un mitra puntata in faccia. Ora è chiaro che la situazione in Italia è molto diversa e non avrebbe molto senso disarmare i nostri carabinieri, o la polizia. Però è vero che c’è bisogno di ristabilire un rapporto più sereno tra cittadini e forze dell’ordine. Io credo che il ministro Cancellieri e il suo successore nel prossimo governo dovranno mettere questo tema in un punto molto alto della propria agenda.