Prime impressioni dai miei giri pugliesi. Questa settimana parecchio su Foggia e la Capitanata. Sono i luoghi della mia infanzia, la città dove mio padre vive e ancora felicemente lavora. Ieri, dopo la manifestazione di apertura della campagna elettorale, siamo andati a mangiare qualcosa per cena con Anna Finocchiaro e altre persone. Non ho fatto nemmeno in tempo ad entrare nell’hotel dove avremmo cenato che il Signor Cicolella, il proprietario, mi è venuto incontro ricordandomi davanti a tutti che quando ero bambino sgambettavo spesso da quelle parti. Un amarcord in piena regola, insomma.
Romanticismi a parte, ho visto e fatto cose interessanti. In primo luogo un incontro pubblico a Vieste, “la perla del Gargano”. In realtà, uno splendido posto in una crisi profonda. Inspiegabilmente, in un certo senso. Mentre arrivavamo in macchina, Alberto, con cui lavoro, che non era mai stato da quelle parti, era letteralmente ipnotizzato dalla meraviglia della natura, dalla irregolarità maestosa delle coste, dal ricamo delle baie e delle calette. Una cosa degna dei Caraibi. Uno penserebbe che ad avere una risorsa così in mano non si possa diventare che tutti ricchi. E invece no. La gente lavora pochi mesi all’anno, i collegamenti col resto del mondo sono impossibili e il turismo manca di una strategia, di una visione. E’ stato un incontro importante perché ho incontrato gente tosta, valida, con delle idee, giustamente preoccupata ma per niente rassegnata. Sarebbe bello riuscire a dare una mano, anche piccolissima, per provare a sfruttare questo incredibile giacimento di bellezza.
Sono poi stato a Troia, un paese a pochi chilometri dal capoluogo, famoso per la sua meravigliosa cattedrale dal rosone cesellato. Lungo la strada mi hanno colpito le numerosissime pale per la produzione di energia eolica. Tante, tantissime. Ne avevo viste moltissime in un viaggio in Frisia, in Olanda, qualche anno fa. Moltissime lì (e si capisce: è la terra dei mulini a vento), ma non così tante come quelle che ho visto a Foggia. Io, che sono sempre stato favorevole, le ho trovate effettivamente tante. Troppe, ho pensato a un certo punto. Peraltro mi dicono che l’energia elettrica che si produce da quelle parti non ha particolarmente beneficiato le comunità locali: quanto meno, mi è stato detto, nei contratti con chi ha creato questi parchi eolici non è stata prevista una fornitura di energia elettrica a prezzi vantaggiosi per incentivare le attività economiche locali. Un tema che meriterà di certo un approfondimento.
Comunque. Comunque ero andato lì a visitare un’impresa di eccellenza: la Eceplast. Lì producono materiali da imballaggio che esportano in tutto il mondo. Tutto basato su un’intuizione del fondatore e titolare dell’azienda, il Signor Altobelli. Si tratta di contenitori che servono a confezionare materiali da spedire via container, così da poter mettere nello stesso container anche materie che non sarebbero compatibili tra di esse (per esempio: farina all’andata e carbone al ritorno) e quindi massimizzarne il ritorno economico. Un’azienda modello, gestita con logiche che mi hanno ricordato molto le migliori tecniche dei paesi più avanzati dal punto di vista manageriale. Con una grande attenzione anche all’impatto ambientale: dal riscaldamento tutto prodotto con la sansa all’integrale riciclaggio dei materiali di risulta delle lavorazioni. E anche con un’apparente grande soddisfazione del personale, anch’esso gestito con tecniche che a me – che sono del mestiere – hanno colpito per essere all’altezza di quelle che ho visto in atto a Londra o a New York.
Sono andato a visitare e ad ascoltare anche i titolari di un’impresa di commercio di cereali nell’area di Deliceto: la Capitanata è terra di agricoltura, e la crisi non ha risparmiato nemmeno loro. E così ho anche voluto visitare il Consorzio di Bonifica del Gargano per sentire quello che fanno a tutela di un territorio che ospita una delle più belle aree boschive del Paese: la Foresta Umbra. Se non l’avete mai visitata non fatevi scappare l’occasione il prima possibile.
Sempre a Foggia, ho fatto un salto anche alla Comunità “Emmaus”, guidata da quel meraviglioso essere umano che risponde al nome di Don Michele De Paolis. Per darvi un’idea, si tratta di una specie di Don Gallo, forse un pochino meno colorito del sacerdote genovese (il che secondo me non è male) ma con la stessa forza e lo stesso carisma. Don Michele è un grande amico dell’Agedo di Foggia, ne è anzi addirittura socio fondatore, ed è uno di quei rarissimi, eccezionali sacerdoti che mi fanno venire in mente che se l’avessi incontrato prima forse non sarei diventato il miscredente che sono.
Oggi rientro a Milano, per svuotare la valigia e riempirla di nuovo, e per un incontro questa sera a Cinisello Balsamo inisieme con Beppino Englaro.
Rientro a Bari mercoledì prossimo, dopo aver presentato “Ma questa è la mia gente” a Napoli, la sera prima 29 gennaio, alle ore 18 alla Feltrinelli. Con me ci saranno Pina Picierno, Francesco Nicodemo e modererà Alessandra Arachi del Corriere della Sera.
Una risposta a “Campagna di Puglia – 1”
Sono una pugliese in “terra straniera”(Roma) e queste tue parole sulla Puglia mi riempiono di orgoglio! Bravo!