Lo dico sempre che lavoro e diritti civili sono i due temi che più costituiscono una sfida per una classe dirigente. Non perché altri temi non contino, anzi ce ne sono forse alcuni che hanno caratteristiche di sistema – penso alla finanza pubblica, alla tenuta dei conti dello Stato – che in un certo senso vengono logicamente anche prima di altri: se lo Stato fallisce non c’è probabilmente diritto che tenga. Eppure lavoro e diritti civili hanno a che fare con la vita delle persone 24 ore su 24. Perché siamo lavoratori e cittadini a un tempo, e dunque quei due temi sono i temi che toccano la nostra esistenza nell’arco dell’intera giornata: quando siamo sul lavoro (il primo) e quando siamo a casa (i secondi). E’ stato un grave errore pensare che il lavoro sia un tema “cardine” delle politiche si sinistra e i diritti civili no, perché i fruitori delle politiche sul primo e sui secondi non sono persone diverse, sono le stesse persone. Non ha senso occuparci dell’operaio metalmeccanico fino a quando tiene su la tuta blu e dimenticarcene quando se la toglie per tornare a casa. Dovremmo recuperare una visione olistica dei nostri elettori e capire che da noi si aspettano risposte a 360°, che abbiano a che fare con la qualità della propria situazione lavorativa o con quella della propria vita personale. La prossima legislatura avrà tra gli altri il compito di fare i conti con la modernità e con l’attualità dei diritti in questo secolo. Non solo i diritti vergati sulla carta ma quelli vissuti e vivibili in questo nuovo tempo. I quarant’anni che ci dividono dalle ultime grandi riforme disegnate dalla politica (dallo statuto dei lavoratori al nuovo diritto di famiglia) ci impongono oggi di porci il problema della loro concreta effettività. Come possa oggi la visione del legislatore degli anni ’70 trasformarsi in una realtà vissuta quotidianamente. Ci vorrà coraggio e ci vorrà chiarezza. Il coraggio per guardare alla realtà com’è oggi, diversa da come probabilmente la vorremmo, e la chiarezza per spiegare ai nostri concittadini quale in questa realtà sia la nostra visione, l’idea del paese più giusto che vogliamo costruire.
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Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.