Giovanni Malagò è stato eletto presidente del CONI. Ne sono incuriosito perché questa elezione è segno di una discontinuità con il passato che non si vede tanto spesso in Italia. A occhio una specie di “rottamazione”, per intenderci. Ho vissuto da spettatore le Olimpiadi di Londra e ho guardato con ammirazione lo sforzo di programmazione che si è fatto da quelle parti: il medagliere britannico è stato frutto di un lavoro di anni sui giovani, sull’educazione di base allo sport, sull’applicazione di un metodo anche nella selezione degli atleti e nel loro orientamento alle varie discipline. Tutto il contrario delle meravigliose eccezioni italiane, che sembrano sempre essere il frutto del nostro mix di genio e sregolatezza più che di un sistema integrato e di una pianificazione sul medio e sul lungo periodo. Seguirò con curiosità le cose che il nuovo presidente farà, anche per verificare se riuscirà a dare una sterzata che faccia di quella discontinuità qualcosa di visibilmente apprezzabile, e con quali risultati.