Stamattina Alessandro Milan mi ha intervistato a Radio 24. Mi hanno ripreso varie agenzie, riporto qui di seguito l’ANSA.
ELEZIONI: SCALFAROTTO, SERVIVA RENZI, SUBITO CONGRESSO PD
BERSANI NON SI DEVE DIMETTERE, MA ASSISE VANNO FATTE ORA (ANSA) – ROMA, 27 FEB – ‘Con Renzi candidato non si sarebbe candidato Berlusconi, neanche Monti. Molte persone che normalmente non votano a sinistra avrebbero considerato di farlo, sarebbe stato uno scenario diverso’. Questo il commento del vicepresidente del Pd Ivan Scalfarotto, ospite di ’24 Mattino’ su Radio 24.
‘No, non abbiamo vinto’, ha detto Scalfarotto. ‘Ci aspettavamo di poter governare mentre al Senato non c’e’ maggioranza. Renzi? Certo, si diceva ‘se mia nonna avesse le ruote sarebbe una carriola’. Pero’ noi avevamo l’opportunita’ di guardare a una politica fatta in un altro modo. L’errore e’ stato scandalizzarsi che la politica potesse parlare al di la’ degli steccati. Io sono stato l’unico dirigente nazionale del Pd ad appoggiare Renzi, e non e’ stato facilissimo – ha aggiunto Scalfarotto -, mi hanno candidato alla posizione 13 in Puglia, non sono stato capolista in casa mia. Bisognava fare un’operazione non di difesa dell’esistente, pensare per esempio che prendere voti all’avversario non e’ un problema ma un obiettivo della politica. Siamo stati molto protettivi di cio’ di buono che noi siamo, ma non bastava. Bisognava fare un’apertura laterale, di creativita”.
Comunque per Scalfarotto ‘Bersani non si deve dimettere, non in questo momento ma il Congresso va fatto non a ottobre ma subito, bisogna pensare a mettere al centro un’idea di un partito con occhi e un cuore nuovo, bisogna essere radicali, visionari, creativi’.
Scalfarotto poi ha commentato l’apertura di Bersani a Grillo: ‘E’ un’apertura eventualmente agli eletti del M5S, non a Grillo, c’e’ una bella differenza. Io li ho visti gli eletti, mi sembrano persone normali che incontri per strada. Grillo invece e’ un signore che urla ‘siete circondati’ e io mi sono chiesto a un certo punto se ce l’avesse anche con me. Mi auguro che gli eletti del M5S ora comprendano di essere classe dirigente. Io sono in difficolta’ non per gli eletti e i votanti, ma per Grillo che e’ una delle cose piu’ lontane dalla mia cultura civile’. (ANSA).
15 risposte a “Stamane, a Radio 24”
Ma io dico, non ti vergogni un po’? Un dirigente (dico, dirigente) del PD che dice che Grillo è “controciviltà”? Da uno che poi ha sempre lavorato per le banche…
Veramente ho detto che “Grillo è la cosa più lontana che c’è dalla mia cultura civile”. Basta leggere.
Ivan,concordo co. la necessità di accelerare il congresso del PD,e bisogna cambiare questa sinistra che si autocompiace, ma non piace a chi è fuori dalla sinistra. siamo un paese dove vi è un grande ceto sociale di destra, artigiani, piccoli imprenditori, che si trincera dietro a forme di qualunquismo,che critica PDL, anche nei sondaggi, ma poi vota Berlusconi. RENZI poteva essere per loro un motivo di cambiamento. Per lavoro sono giornalmente in contatto con questo ceto e per laprima volta in 50 anni di milizia. nel Pci,Ds e Pd ho trovato esponenti a metter piede in una sede del Pd per le primarie,confessandomi laloro disponibilità a votare Pd se ci fosse Renzi. Ora l’occasione si deve ripetere, io sono pronto e determinato ciao
ho sbagliato il nomesono ferrari
Ancora una volta grazie per aver espresso chiaramente l’opinione di moltissimi nel partito e di aver preso una posizione che poi hai pagato. E questo già testimonia con che metodi si opera all’interno del partito. Grillo non sarà perfetto, ma raccoglie consensi anche perché gli elettori le cose le vedono e la si deve smettere di nascondersi dietro ad un dito. Confesso che ho fatto davvero fatica a votare PD questa volta, perché disgustato da questo spettacolo che va avanti da anni e non cambia mai. Con Renzi non avremmo avuto l’emorragia di voti che il partito ha avuto e recuperato molti pentiti del PDL: questa è un’evidenza. Il problema è che per questa classe politica l’evidenza è una categoria inesistente. Salvo poi pagare pegno nelle urne… come al solito: altro giro, altra corsa! Ciò che mi fa più innervosire di Bersani è il suo atteggiamento paternalista: gli ho concesso le primarie… Come se non si vedesse che da sotto il tavolo gli ha fatto lo sgambetto… E in ogni caso un partito moderno ragiona sul cambiamento, sa leggere la realtà e se capisce che è necessario un cambio radicale nei metodi e nelle forme cambia. Punto e basta! Soprattutto quando è evidente che una certa strada porta al successo. Se si voleva vincere le elezioni era chiaro cosa si doveva fare ed era chiaro che se non lo si fosse fatto si sarebbe andati a sbattere. E così è successo! Cronaca di un fallimento annunciato. Era semplice: se davvero Bersani teneva al partito e non alla conservazione di questa dirigenza (Ivan sei escluso!) bastava che indicasse Renzi come candidato della segreteria. Semplicissimo, evidente e solare. Ma non lo si è voluto fare e non per nobili ragioni. E adesso si vive di tattiche da mendicanti, nella speranza che M5S si sfaldi e Berlusconi venga condannato. Nihil novum sub hore solis! Questo era l’ultimo giro, la prossima volta voto Grillo!
(Bersani è stato votato da 2/3 dei partecipanti alle primarie e ha sempre ripetuto di voler passare la mano in caso di essere eletto premier. Non era giusto che facesse anche un endorsement a favore di nessuno: la segreteria non è “ereditaria”).
Detto questo, non è che lo tsunami rischia di farci tornare alla casella 0 in materia di diritti civili e altri temi sensibili? Non vedo che genere, coppie di fatto, legge contro l’omofobia, matrimonio paritario, adozioni, ecc. siano priorità dell’M5S… Intanto Giovanardi e Binetti ritornano, Paola Concia no… in parlamento, e
Ma di che parli? La posizione numero 13 garabtiva comunque l’elezione, anche in caso di sconfitta. E poi di quale casa tua parli? Non vivi mica a Milano dopo una vita vissuta a Londra? Solo perchè hai lì i natali chiami la Puglia casa tua? E come mai si sono incazzati mica poco quando sei stato catapultato lì senza aver preso nemmeno parte alle primarie?
E avendo perso Renzi le primarie che si faceva, lo si candidava comunque a premier?
E cosa me ne faccio di un Pd che vince ma che poi fa politiche liberiste e non progressite?
Vabe’ dài, la poltroncina per qualche mesetto ce l’hai sicuro
Condivido molto dell’intervista. Un’analisi ineccepibile, ed in linea con le tue idee, é pubblicata qui http://www.orticalab.it/Mamma-li-Turchi
E’ l’unica prospettiva a cui si può e si deve dar credito nell’interesse del Paese e delle foze autenticamente costituzionali
E’ ora che i Giovani Turchi appena giunti in Parlamento facciano le valigie per tornare a casa!
Caro Lugli,
essere sgradevoli, su questo blog, è assolutamente consentito. Quello che non è consentito è essere sgradevoli sulla base di notizie false. La posizione numero 13 in Puglia non garantiva affatto l’elezione, in caso di sconfitta. Tant’è che il PDL ha eletto solo 9 deputati, col 29% dei voti. Noi col 18% non ne avremmo presi di più.
Stia bene,
IS
già scritto, con repliche e controrepliche, sul blog di cristiana alicata. ripeto qui, anche se è come parlare coi muri. quando si dice che con renzi “molte persone che normalmente non votano a sinistra avrebbero considerato di farlo”, si è nel campo della pura ipotesi. quanti poi, alla prova dei fatti, avrebbero votato renzi? se i voti guadagnati, e soprattutto il loro numero, da una candidatura renzi, nessuno li può prevedere, tantomeno con certezza, è invece sicuro che, con renzi candidato, molti, a sinistra, ne avreste persi; tutta sel, innanzitutto, che ha preso poco più del 3% ma, si è trattato di un pugno di voti vitale per spingere in alto la coalizione; e molti del pd, elettori e anche militanti, che sono comunque di sinistra e si ostinano a credere che il pd sia un partito di sinistra. ed è vero, monti e berlusca non si sarebbero candidati. ma è stato grillo a erodere in modo decisivo consenso al centrosinistra (molto più di quanto ne abbia erosa a destra). con una candidatura renzi, una grossissima parte dell’ala sinistra dello schieramento sarebbe trasmigrata su grillo (non io; io avrei votato ingroia, o mi sarei astenuto, e non mi fa male dirlo). e infatti grillo ha fatto il pieno a mirafiori, marghera, taranto, in sulcis. voti operai. voti decisivi per determinare l’attuale stato di cose. voti che il pd aveva il dovere, morale e politico, di conquistarsi (mentre non può essere considerato dovere del pd conquistarsi il voto di un ex legaiolo o di un ex pidiellino). renzi di questi voti no0n ne avrebbe conquistato nemmeno uno, anzi, ne avrebbe persi ancora di più. questa, purtroppo, è la realtaà; l’amara realtà.
p.s. mi intrometto sulla polemica relativa all’elezione. per dire che, al contrario di quel che dice ivan scalfarotto, non conta niente che, in puglia, il centrosinistra ha preso meno voti. il premio viene assegnato su base nazionale; e una vittoria a livello nazionale, alla camera, era ampiamente prevista prima delle elezioni, e con la vittoria nazionale si sapeva che il numero 13 sarebbe entrato; indipendentemente dalla buona o cattiva prova della coalizione in puglia. che poi la vittoria sia stata sul filo di lana, quello è un altro paio di mancihe…
Jacopo: stai dicendo una cazzata. O un posto è sicuro, o non è sicuro. Se devi aspettare l’esito, non è sicuro. Lo hanno dimostrato gli eventi lunedì. Il posto numero 3 è sicuro, il n. 6 è sicuro. Il numero 13 è condizonato al fatto che si vinca. Quindi non è sicuro. Poi ci sono i posti dove non si passava nemmeno se si vinceva. Ma quella è un’altra storia.
il 13 era condizionato al fatto che si fosse vinto o no. perfetto. e infatti, fino a un minuto prima dello spoglio, la vittoria alla camera era data per certa da tutti, nessuno escluso. al massimo ci si interrogava sullo scarto che ci sarebbe stato fra centrosinistra e berlusconi (“è sceso a sei punti”, dicevano alcuni, chi allarmato, chi ottimista). quindi, alle condizioni date, il posto 13 era sicuro, perchè tutti ritenevano sicura una vittoria, alla camera; una vittoria che, se proprio tutto fosse andato male, sarebbe stata di “soli” 6 punti. poi le cose sono andate come sono andate, ma, mi concederai, nessuno, nemmeno tu, credo, aveva previsto una vittoria con uno scarto così risicato.
p.s. complimenti per il livello. toglimi un’ultima curiosità: oltre a scoreggiare, sai anche parlare in italiano?
Puoi pure buttarla in rissa. Resta il fatto che in caso di sconfitta il numero 13 non passava, il numero 6 sì. Se volevano blindare Scalfarotto, lo candidavano n. 6, non 13.
io non butto in rissa niente (ho di meglio da fare, per fortuna). resta il fatto che, in un sistema come quello tratteggiato da questa legge elettorale, in un contesto come quello che c’era prima del voto, in cui tutti dicevano e tutti erano convinti che il pd alla camera avrebbe preso tanti, ma tanti, ma tanti voti in più dei suoi avversari e quindi avrebbe vinto in carrozza (alla camera) tutti i posti in lista che si prenderebbe il vincitore, se questo vincitore è dato per certo (come era dato il pd prima del voto), sono posti da considerarsi “sicuri”. non crdo che su questo si possa obiettare, e non intendo continuare a farlo, perchè non mi appassiona più di tanto una discussione di un milione di post sulla sicurezza o meno del posto in lista di scalfarotto; magari notare che avrebbe potuto davvero mettersi in gioco e affrontare le primarie, tanto per vedere l’effetto che fa. ma si sa, armiamoci e partite, questi sono i fans di renzi…