Mi dispiace moltissimo dirlo, ma il titolo di apertura de L’Unità di questa mattina mi ha veramente spiazzato.
Il “No di Renzi al governo Bersani” a tutta pagina sulla prima del L’Unità fa pensare che l’organo del partito abbia dimenticato di essere tale e si sia trasformato nel foglio di una parte. Usare un’espressione mai usata e probabilmente mai pensata da Renzi – così come dire che Renzi “ragiona come Berlusconi” – dipinge il sindaco di Firenze e chi lo sostiene non come oppositori interni, ma come avversari politici.
Come vicepresidente dell’Assemblea nazionale, e quindi parte di un importante organismo di garanzia e di unità, mi aspetto dal nostro giornale – così come dalla nostra emittente televisiva e da tutte le strutture di supporto, organizzative e di comunicazione del Partito democratico – la capacità di rappresentare in ogni circostanza il PD nella sua interezza.
Nel rispetto dell’unità del partito e del diritti delle minoranze di vivere al suo interno anche quando il confronto sulle idee si fa, come può legittimamente accadere, aspro.
15 risposte a “L’Unità e l’unità”
Il giornale oltre ad essere un giornale di partito è di proprietà di Soru.
In ogni caso è vergognoso che si chedano le dimissioni del direttore perchè non nè condividete il titolo, certe sparate le si possono lasciar fare a Burlesconi.
Vorrei poter dire anch’io di essere rimasto sorpreso da quel titolo. In realtà questa Unità (ma anche altre del passato) hanno trovato più facile, e apparentemente proficuo, scadere a foglio di propaganda. Solo che così contribuiscono all’avvitamento autoreferenziale che il nocciolo duro del Pd ha avviato da tempo…
LUnita’ un quotidiano quasi clandestino,con una distribuzione inesistente ,nelle edicole sul Lago di Garda si contano la bellezza di n° 1 copie ,provare per credere, in vacanza al sud e’ introvabile , eppure e’ fazioso ,scade nella propaganda.Mentre tutti gli altri quotidiani dico tutti,no quelli non fanno propaganda. La settimana scorsa anche Grillo era contro un titolo comparso sull’Unita’, come del resto in alcune fabbriche era vietato esporla nelle bacheche. DO
l’Unità NON è più il giornale del Pd, è di proprietà di Soru.
Il giornale del partito è Europa. Mi sembra strano che un deputato del Pd non ne sia a conoscenza.
Fidati del deputato, caro Andrea.
Dunque, al di la’ di ogni ragionevole dubbio e di ogni pregiudizio ideologico, sembra che ormai si possa pacificamente concludere che Silvio Berlusconi, dopo aver tenuto a bada i post-comunisti per 20 anni, infligendogli pesanti sconfitte elettorali e concedendogli, per consolazione, un paio di miserabili pareggi, sia riuscito addirittura, grazie al’ultimo prodigioso exploit elettorale, a creare una crisi lacerante all’interno della Sinistra italiana, cioe’ del Partito Democratico, cioe’ la forza politica in cui sono confluite le due anime del riformismo italiano, quella socialdemocratica e quella democratico-cristiana, e a forzare la rottamazione della vecchia Guardia Rossa post-comunista per dare spazio alla nascita di un autentico Partito Social-Democratico di tradizione europeo-occidentale, spurgandolo delle scorie marxiste che ne paralizzavano il radicale rinnovamento.
L’operazione non era riuscita completamente a Renzi: c’e voluto anche l’intervento di Sivio Berlusconi per traghettare il post-comunismo verso lidi assai piu’ rassicuranti per l’elettorato moderato italiano.
L’intervento di Silvio, con la sua ultima salita in campo, ha avuto successo: nasce il Partito di Renzi: colui nel quale lo stesso Berlusconi aveva visto un interlocutore intelligente. (intelligente in senso etimologico).
Ecco perche’ la Vecchia Guardia Rossa gli da’ del “berluskello”.
L’Italia tutta e’ alla svolta: sta nascendo una vera dialettica politica tra Destra e Sinistra non viziata da ruggini e pregiudizi ideologici.
L’Italia sta diventando un paese normale.
Gli storici approfondiranno il cosiddetto “berlusconismo” anche da questo punto di vista attribuendogli, in un’analisi di ampio respiro storico, l’indiscutibile merito di avere inciso in maniera determinante sul tanto atteso processo di “decomunistizzazione” della politica italiana.
Chi l’Italia la voleva “de-berlusconizzare” se la trova, invece, “de-comunistizzata”.
Era ora!
Renzi, facci volare: siamo tutti con te ! Per un’Italia nuova, moderna e con una dialettica politica tipica di un paese civile!
Geniale questo che parla del pericolo comunista, anni di martellamento berlusconiano hanno prodotto il suo effetto.
Non vorrei deluderti ma nei partiti socialdemocratici di tutta Europa la critica marxista ai limiti del liberismo e del mercato esiste alla grande e paradossalmente il pensiero unico integralista del mercato è osteggiato anche da partiti di destra in Europa (vedi Le Pen).
Socialdemocrazia, socialismo e comunismo hanno tutte e tre chiara e dichiarata ispirazione marxista.
Se il marxismo è vecchio il liberismo molto di più, basta studiare, è una questione cronologica non politica.
Quelli da rottamare peraltro nel Pd mi sembrano gli ex democristiani, Franceschini in testa così almeno può dialogare tranquillamente con Burlesqoni (tuo grande idolo da quanto ho capito) ma fuori dal Pd magari.
Ma poi il tuo intervento è un estratto di qualche documento di Licio Gelli? Dice le stesse identiche cose.
Scusi, BOMBAROLO,
Lei sbaglia, lo dico rispettosamente, sul “martellamento berlusconiano” riguardo il “pericolo comunista”.
A “bombardare” l’elettorato medio italiano e internazionale sul “pericolo comunista” ci hanno pensato i Comunisti, da soli, grazie agli splendidi risultati che si leggono sui libri di Storia.
La percezione della Sinistra italiana da parte dell’elettorato medio italiano, quello, per capirci, che si sposterebbe disinvoltamente da destra a sinistra se la sinistra da scegliere fosse quella di stampo europeo occidentale, assai piu’ … rassicurante di quella italiana che da Mosca dipendeva fino al 1989, e’ rimasta praticamente immutata per circa sessant’anni. Sa benissimo che “i Comunisti” ebbero una reazione tiepidissima ai tempi dell’invasione dell’Ungheria; sa benissimo che in piena epoca berlingueriana, “i comunisti” si mostrarono tiepidini ai tempi dell’invasione della Cecoslovacchia del 1968 nei riguardi della quale tutto quello che il PCI, per bocca di Berlinguer riusci’ a dire fu… “che effettivamente la capacità propulsiva di rinnovamento delle società, o almeno di alcune società, che si sono create nell’est europeo, è venuta esaurendosi. Parliamo di una spinta propulsiva che si è manifestata per lunghi periodi, che ha la sua data d’inizio nella rivoluzione socialista d’ottobre, il più grande evento rivoluzionario della nostra epoca, e che ha dato luogo poi a una serie di eventi e di lotte per l’emancipazione nonché a una serie di conquiste….”
La magnifica spinta propulsiva per l’emacipazione dei popoli si era dunque esaurita (con i risultati che sappiamo), ma dovemmo tuttavia aspettare la caduta del Muro (1989) perche’ cessasse l’occupazione militare della Cecoslovacchia (1990).
E la Polonia riusci’ a guadagnarsi un margine di indipendenza solo grazie agli auspici e alle mediazioni diplomatiche del Papa polacco , non certo allo “stacco”, peraltro puramente formale, del Partito Comunista italiano dalle direttive di Mosca.
Non c’era dunque mica bisogno di Berlusconi per creare, nell’elettorato medio italiano, quello, ripeto, che si sposterebbe disinvoltamente da destra a sinistra come in tutti i paesi europei, la paura di ritrovarsi fra i piedi oltre al collettivismo socialista anche l’instaurazione di un regime liberticida.
Berlusconi, da bravo e coerente anti-comunista, ha semplicemente tenuta viva quella diffidenza anti-comunista facendono un’arma di battaglia politica cui gli Italiani hanno risposto negando ripetutamente agli eredi del vecchio PCI, che per questo lo odiano con tutte le loro forze, una forte maggiornza di governo.
E questo rigetto e’ avvenuto non ostanti tutti i tentativi transformistici della Vecchia Sinistra di scrollarsi di dosso l’immagine storica che il mondo, non gli Italiani bigotti e ignoranti che non usano l’internet, si era fatta di quella tragicissima esperienza storica che era partita dalla Rivoluzione d’Ottobre.
A concretizzare, vieppiu’, l’atavica “paura del comunismo” degli Italiani moderati ci hanno pensato le varie ammucchiate di sinistra che includevano non i post-comunisti, quelli del “dopo Muro”, ma addirittura i NEO-COMUNISTI RIFONDAZIONISTI.
Ecco perche’ vedo nella “rottamazione” di Renzi, nella “scissione” del PD fra vecchia guardia rossa e “il nuovo che avanza” (che in Italia non e’ certamente rappresentato dai Grillinos) l’inizio della formazione di un vero partito social-democratico di respiro europeo occidentale del quale l’elettorato medio italiano possa, per cosi dire, finalmente “fidarsi”.
Creando cosi la sana alternanza tra destra/liberale e sinistra/socialdemocratica che all’Italia e’ mancata per diventare un paese normale.
Infine, che il liberismo sia in crisi, non ci piove. Ma i rimedi si trovano nell’ambito della cultura liberista: le critiche che vengono dalla cultura marxista, per quanto rispettabili e degne di ascolto e considerazione, sono purtroppo anacronisticamente…marxiste per collocarsi con successo nel mondo contemporaneo che sta viaggiando molto piu’ veloce dei nostalgici idealisti che continuano a vedere nel filosofo Marx la fonte delle loro ispirazioni.
Ribadisco dunque il mio punto di vista: al di la’ delle “burlesquerie”, usate e abusate come arma politica con effetti, lo abbiamo visto, del tutto insignificanti sull’elettorato italiano, Sivio Berlusconi e Matteo Renzi, il primo con la sua “resistenza” al post-comunismo, il secondo con il suo finissimo intuito politico di voler chiudere con il passato e rottamare la vecchia Guardia Rossa, hanno aperto alla politica italiana lo spazio dentro il quale muoversi per uscire dallo storico stallo nel quale la Democrazia italiana si trova dai tempi della fondazione della Repubblica. E farla diventare, appunto, una repubblica democratica normale.
P,S.
Lei e’ ancora fermo a Gelli? Lo vede? Sempre fermi siete!
Scusi, Gustavo, ma la vera anomalia che impedisce all’Italia di apparire una democrazia “normale” è la presenza stessa di Berlusconi. La anomalia è lui, e alcune sue appendici, dico santarché, dico gasparri, dico brunetta. Mi pare che l’intento di Renzi non sia quello di sposare berlusconi, ma di farci insieme un breve governo per risolvere alcune poche necessità immediate e poi tornare alle urne. Ho la impressione che non abbiate capito Renzi. Non è un uomo di destra, non è un berlusconiano. Ora tuttavia ci si deve muovere, Grillo non ci sta, vuole far affondare la nave, allora si deve ricorrere al PDL. Il quale se non mette in mezzo berlusconi fa proprio bene. Il quale berlusconi è preoccupato solamente di farsi fare senatore a vita, in modo da prolungare all’infinito il “legittimo impedimento”. Non siamo diventati berlusconiani: gli impresentabili restano tali. La promessa della restituzione dell’IMU a questo ci ha portato, e beviamo l’amaro calice. Ma è un calice. Non è che poi ci sbronziamo insieme e insieme andiamo a gozzovigliare. Lì ci andate da soli. Noi queste cose non le facciamo: siamo persone serie. Noi.
Per Gustavo,
il successo della diffamazione ai comunisti italiani “è dovuto al fatto che la gente condivide un pregiudizio, quello del realismo referenziale, cioè credere che il senso della parola gatto sia l’animale reale gatto.
Chi crede questo pensa che una parola abbia lo stesso senso in tutti i contesti in cui è usata. È assurdo. Il rapporto tra parola e mondo non è diretto. A interagire con il mondo sono le pratiche umane, le tecniche, sistemi di convenzioni che sono implementati socialmente perché servono a certi scopi.
A queste attività servono parole ed espressioni e così l’uomo crea il linguaggio. Il contenuto delle parole quindi non è né la realtà (realismo referenziale) né le nostre idee della realtà (idealismo) ma la pratica. Il senso di una parola (o di una proposizione) è la funzione che svolge all’interno di una pratica. Due frasi identiche in contesti diversi, hanno due funzioni diverse e quindi sono due frasi diverse.”
Pensi che paura dovrebbe fare la parola destra dopo Hitler e Mussolini.
Berlinguer comunque già nel 1976 mosse i primi passi per un affrancamento dall’URSS, ci fu una conferenza con tutti i partiti comunisti d’Europa, da qui il termine eurocomunismo.
Le critiche marxiste al pensiero liberista sono state assorbite (più che altro per alcune sono semplici considerazioni di carattere logico difficilmente smentibile) anche dal pensiero keinesiano, che per definizione rimane nell’ambito del libero mercato. L’esempio del problema della sovraproduzione
Credo che lei faccia confusione tra il marxismo, che trae spunta dall’opera di Marx che è per l’appunto un saggio dove sono messe in evidenza
i limiti dell’economia di mercato senza proposte alternative peraltro (Marx non era un politico non aveva questo compito), con le varie politiche messe in atto da regimi o partiti o presunti tali autodefinitesi comunisti. Da chi pensava che bisognava statalizzare tutto (vedi URSS) da chi come la Cina ha un capitalismo all’ennesima potenza e nonostante tutto si ostina a definirsi socialista.
Non è che sono io fermo a Gelli si legga le deposizioni dei pentiti della Banda della Magliana o alcuni pentiti di Cosa Nostra sentirà alcuni nomi che ritrova nelle indagini sulla P4 e Verdini, non è complottismo ci sono atti giudiziari.
Il mio consiglio è leggere meno i quotidiani di casa Fiat (Corsera, Stampa) o di Burlesqoni e un pò di più altro.
Mi sembra che la restituzione dell’IMU, in sostanza, caro OMAR SUPIO, sia presente in tutti i programmi degli altri leaders che l’hanno scopiazzata dall’ottuagenario che ancora domina la politica italiana, mentre gli altri….”guardano, s’incaxxano, e passano”.
Nessuno pensa che Renzi e Berlusconi debbano sposarsi: ci mancherebbe altro!
I due sono in sintonia solo su una cosa: la rottamazione della vecchia Guardia Rossa della Sinistra italiana.
Silvio l’Ottuagenario ha fatto “resistenza” per 20 anni: e ha vinto!
Matteo,, giovane e scalpitante uomo politico del XXI Secolo, vuole sbarazzarsi delle scorie dell’orrendo XX Secolo: il secolo che ci ha regalato i Fascismi e i Comunismi e che nel caso Italiano ha impedito la “normalita’ democratica’” del nostro sistema politico bloccandolo per oltre mezzo secolo e creando indirettamente il monopolio democristiano, prima, e il “Berlusconismo” dopo. Fino ai nostri giorni.
Sul monopolio democrisitano credo dovremmo essere tutti d’accordo: le ab-normalita’ italiane derivano tutte da questa originaria, ma inevitabile, disfunzione che ha creato gli ormai congeniti parassitismi clientelari, la cristallizzazione della secolare Questione Meridionale etc etc….; in breve: la patologizzazione dei problemi che in democrazie piu’ elastiche e alternanti sono invece fisiologici e come tali, curabili, superabili e risolvibili.
Sulla “resistenza” anti-comunista messa in atto dal cosiddetto “Burleskoni” posso dire che a qualcosa e’ senz’altro servita, se e’ vero, com’e’ vero, che ha forzato la Sinistra post-comunista alla ormai completa e irreversibile “de-comunistizzazione”, vedendo in Renzi, prima degli stessi “compagni” di Partito, l’uomo che in pratica l’avrebbe messa in moto e salutandone in modo entusiastico la “salita in campo” politico.
Ecco perche’, superficialmente, molti dello “zoccolo rosso e duro” vogliono vedere a tutti i costi del “berlusconismo” nella figura di Renzi che berlusconiano non e’ nemmeno per scherzo.
Come giustamente diceva quel tale, il potere, logora chi non ce l’ha: e si e’ visto.
Ma, di riflesso, logora anche chi lo detiene troppo a lungo in grazia, o in disgrazia, del fattore T.I.N.A (there is not alternative): quando cioe’ l’alternativa si presenta all’elettorato medio (quello che si sposterebbe senza problemi da destra a sinistra se potesse farlo) INDIGERIBILE.
L’ultima opportunita’ che si presentava a Bersani di dimostrare nei fatti una radicale presa di posizione verso l’estrema sinistra che da sempre condiziona l’immagine del PD agli occhi dell’elettorato medio, era quella di aprire a Monti (come fece intelligentemente il Burleskoni), e chiudere a Vendola e a …les autres revolutionnaires de la gauche extreme.
Impaurendo pero’ ancora una volta l’elettorato medio che si e’ arroccato sulla torre del Berlusconismo dicendo, per l’ennesima volta, NO!
E chi non si e’ arroccato con Burleskoni si e’ messo disperatamente nelle mani del guru di Genova.
Persa l’opportunita’, e presa la batosta, oggi il PD si trova costretto all’alleanza con il nemico e questo, sia che essa avvenga o non avvenga, produce un alto costo elettorale ed uno di “immagine” perche’ lo zoccolo duro dell’elettorato post-comunista non puo’ psico-fisiologicamente digerirla.
Solo il carisma di Renzi, giovane del XXI Secolo, potrebbe attutire l’impatto di questa “resa” al nemico ventennale dovuta all’emergenza nazionale e alla vittoria mutilata post-elettorale. Grazie all’immagine di affidabilita’ che Renzi produce nei confronti dell’elettorato medio e grazie anche e soprattutto al suo pragmatismo senza pre-giudizi.
Dal mio punto di vista la situazione italiana si sta schiarendo e sta entrando nel processo di normalizzazione tipico delle piu’ mature democrazie europee: grazie alla Resistenza anti-post-comunista del Burlesquello e grazie alla Rottamazione Renziana della vecchia Guardia Rossa.
Caro BOMBAROLO,
Se fosse dipeso dall’Euro-Comunismo il Muro di Berlino sarebbe ancora in piedi.
Cadde grazie al concorso di tre forze pragmaticamente innovatrici: il Thastcherismo, il Reaganesimo e il Gorbachevismo con il suo prgramma basato sulla Perestroika e sulla Glasnost.
L’Euro-Comunismo la caduta del Muro l’ha applaudita dopo che il Muro era finalmente caduto e con lui il sistema sovietico.
Dopo di che inizio’ per il PCI il lentissimo processo di social-democratizzazione che, in Italia, ha portato alla recentissima “Rottamazione Renziana” per scardinarlo completanente dalle scorie del passato e renderlo finalmente un partito di governo del quale l’elettorato medio possa fidarsi per garantire la sana alternanza fra forze moderate e forze progressiste nella guida del paese.
Per quanto riguarda le critiche al pensiero liberista le posso garantire che sarebbero sorte anche senza l’aiuto dell’analisi delle societa’ industrali elaborata dai “marxiani”. Le spiego perche’: perche’, quando il motore s’inceppa si pensa prima a riparare il motore e poi, eventually, a cambiare la macchina.
Voglio dire che le critiche sarebbero emerse anche in campo liberistico perche’ imposte dalla necessita’ di modificare e riparare il modello capitalistico ogni qualvolta questo mostri segni di inadattabilita’ ai tempi e alle circostanze sociali in perenne e costante mutamento.
Io dedico il mattino alla l’ettura dei giornali “di sinistra”: tutti, quelli italiani e stranieri,tra iquali, primo fra tutti, il Guardian, quello che sponsorizzo’ la Cool Britannia di T. Blair che ha portato il paese alla catastrofe; il giornale che ancor oggi continua a vedere nella cricca aristocratica degli Etonians, i vecchi thatcheriani che mandarono in pensione i “comunisti” del Laburismo inglese, quelli fermi, ottocentescamente, alla salvaguardia “kamussista” del posto di lavoro nella morente industria mineraria britannica, prima vittima del processo di globalizzazione.
Lo faccio al mattino per imbottirmi di “sinistrismo” fino alle orecchie e poi bilanciarlo, nella tarda serata, con il destrismo “fascista” dei giornali burleskoniani, quelli che lei cita.
Sperando di trovare, alla fine della giornata, un minimo di oggettivita’.
Appare evidente nei suoi interventi il solito vizietto “sinistro” di considerare i “non-sinistri”, quelli cioe’ che non si sono abbeverati alla fontana del grande filosofo Marx e che si sono invece limitati a considerarlo solo un grande pensatore che si poneva seri e fondati dubbi sul modello intrapreso dalle neo-nate societa’ indusriali per garantire diffuso benessere all’umanita’, come dei minus habens che non capiscono una mazza.
Insomma: siete sempre “i migliori”. Ma questo lo si sa da tempo.
Qui, comunque, si sta parlando di politica, non di filosofia. La filosofia la lasciamo a quelli del Leoncavallo e agli intelligentoni come lei dell’ Intelligentsia di sinistra, cioe’ quella “social class of people engaged in complex mental labour aimed at disseminating culture”, che nel campo delle speculazioni filosofiche e’ maestra. Dimenticandosi, pero’, che la politica consiste nel riempire le pance della gente e lasciar loro un po’ di tempo libero per sopportare nel miglior modo possibile l”insostenibile leggerezza dell’essere (The Unbearable Lightness of Being).
Non ho capito cosa c’entrino la caduta del muro con l’affrancamento dei partiti comunisti europei dall’Urss, mistero…
Peraltro fisicamente sembrerebbe il contrario: con un muro in mezzo è più facile dividersi, ma lasciamo perdere.
Le sue rassicurazioni sul fatto che i liberisti si sarebbero ravveduti mi sembra poca cosa di fronte all’ottusità con cui si agisce in Grecia, secondo la Troika Einstein aveva torto quando diceva “non possiamo pretendere che le cose cambino se continuiamo a fare le stesse cose”.
Mi dica se ho capito bene, lei praticamente sostiene che Blair ha portato al disastro? E non lo sa che il suo più grande ammiratore è il sindaco di Firenze? è lui che ne parla eh.
Certo che uno dovrebbe cercare qualcosa di più indipendente da giornali come il Guardian (comunque vicino a un partito) o giornali di proprietà di Berlusconi entrambi appartenenti a grandi gruppi editoriali. La rete in questo non ci lascia scuse, per informarsi in modo libero, basta volerlo.
La teoria che l’estremismo spaventi l’italiano elettore mi sembra ridicola: Grillo ha preso il 25%, il PCI riuscì a diventare il primo partito italiano nel 84 con più del 33% e nel 76 ottene più del 34% alla camera, Berlusconi ha vinto parecchie elezioni e nonostante i suoi sforzi di dipingerlo come tale Berlusconi è difficile definirlo moderato per non parlare dei suoi alleati Bossi, Calderoli, Storace, La Russa, ecc…
Su Marx è evidente che lei legge quello che ho scritto ma poi non capisce, se da i giusti significati ai significanti nota che non ho scritto nulla di quello che lei mi attribuisce. Peraltro mette nei suoi discorsi immagini e figure che denotano un certo vuoto d’argomentazione, “vizietto sinistro”, “intelligentsia di sinistra”, ecc… mancavano solo i “radical chic” ed eravamo al completo con le definizioni insignificanti ma comunque tese a negativizzare, il realismo referenziale di cui le parlavo prima.
Il colpo di coda finale mi atterrisce, citazioni dotte per giustificare la teoria dell’uomo visto come tubo digerente.
Sempre per Gustavo
L’ultima cosa è poi la finisco. Si legga i file WikiLeaks pubblicati dall’espresso su gli Usa (anche l’attuale ambasciatore Thorne) e i comunisti italiani (tra cui il nostro attuale capo dello stato Napolitano). Mi raccomando, mi dica che ne pensa poi eh.
Si, e’ vero, gentile BOMBAROLO,
Mi ero dimenticato dei “radical chic”. Grazie di averli citati: ora l’elenco e’ completo.
Che Renzi ammiri T, Blair non mi e’ affatto nuovo.
Chi altri dovrebbe ammirare un socialdemocratico di ispirazione europea che con la vecchia Guardia Rossa del PCI/PD non ha in comune, per sua fortuna, nemmeno i dati anagrafici? La Thatcher, forse?
La Thatcher e’ gia’ l’idolo di Berlusconi: come la Thatcher il Burlesquello ha avuto di fronte il sindacalismo comunista del tipo “Arthur Scarghill”, che si oppose alla Thatcher con ferocia reazionaria, e un partito post-comunista il quale, come i colleghi del VECCHIO Laburismo inglese, se proprio non era rimasto fermo alla Clause 4 dell’OLD LABOUR (quella dell’esproprio dei mezzi di produzione e la loro nazionalizzazione), contava fra le sue file numerosissimi nostagici reazionari romanticamente attaccati alle TEORIE ottocentesche del Capitale. (Diliberto, del Partito dei Comunisti Italiani e ministro nei governi D’alema, e Vendola/Bertinotti, del Partito di Rifondazione Comunista, alleato fondamentale dei Governi Prodi, quelli delle vittorie/pareggio) .
La Thatcher, pertanto, non puo’ essere ammirata sia a Destra che a Sinistra, In UK la odiano, a sinistra, tanto quanto in Italia la Sinistra odia Abberlusconi essendo responsabile, anche lei, come Abberlusconi, del disastro del Paese per avere sconfitto la Sinistra e i suoi Sindacati e avere messo alla fame la “boveraggente”.
Se la Thatcher gia’ l’ammira il Burleskello, al social-democratico Renzi restava dunque solo una scelta: Tony Blair, quello che la Clause 4 ( nel 1995 !!!) decise di abolirla per far entrare il suo partito socialista nell’Era Moderna.
Lo vede quanta fatica ci vuole a portare la Sinistra nel Millennio della Globalizzazione? Il Millennio della Cina, per intenderci, la quale, da bravo paese Comunista, ha dovuto inventare un Capitalismo di aspetti “dickensiani” per mettere un frigorigero nella casa di ogni suo…suddito. Brava!!!
Peccato che i NUOvI Laburisti inglesi si siano lasciati prendere la mano coltivando un buonismo sociale cosi idiota da portare, al momento di tirare i conti, alla disperata urgenza di dolorosissime riforme sociali e di tagli radicalissimi alla cultura del Welfare, finanziata per ben 13 irresponsabilissimi anni, comme d’habitude, dalla congenita propensione di sinistra per la cosiddetta “Finanza Allegra”.
Spero davvero che il socialdemocratico Renzi non faccia gli errrori del socialdemocratico Blair: l’esperienza del New Labour dovrebbe insegnare a tutti i partiti “social-progressisti e riformisti” europei che la Finanza e’ una cosa molto, ma molto, ma mooooooooolto seria e se la tratti male ti arriva una bancarottata sulla zucca che ti costringe a rivivere, come in UK, le privazioni e i razionamenti dei tempi della guerra al Nazismo.
Infine (e ho chiuso, per quanto mi riguarda, il nostro scambio di opinioni, anche per rispetto verso il padrone di cas) vorrei dire che l’uomo e la donna sono certamente esseri pensanti oltre che “tubi digerenti”.
Pero’, ammmettiamolo serenamente, quando il tubo digerente funziona bene e con regolarita’ il cervello pensa altrettanto bene ed eleabora un suo individualissimo modo di sopportare l'”insostenibile leggerezza dell’essere”.
C’e’ chi, come il sottoscritto, che va allo stadio, legge Novella 2000, guarda il Grande Fratello, legge i giornali “fascisti” e si appassiona per Ballotelli, e chi, come lei, che ama sedersi nei salottini radical parlando di filosofia della politica abbeverandosi alla Rete e inondando il cervello di saggezza universale.
L’importante e’ che ambedue riusciamo, ciascuno a suo individualissimo modo, a sopportare la nostra leggerezza.
Mi dispiace un po’ per lei perche’ quando andiamo a votare, a causa di un anacronistico sistema democratico, il mio cervellino pesa quanto il suo.
E questa anomalia dev’essere cvorretta urgentissimamente: speriamo che il nuovo Governo dei Saggi ne tenga conto e ripristini il sistema oligarco-aristocratico che ha funzionato per migliaia di anni e ci ha fatto fare progressi che ai tempi dei Faraoni Egizi sarebbero stati inimmaginabili.