Ignazio Marino lo conosco bene. Abbiamo lavorato insieme tantissimo, nel 2009, durante la campagna congressuale. Un periodo bellissimo ed eroico. Un periodo in cui abbiamo sfidato – con la sola forza delle nostre idee di modernità e laicità – l’establishment stanco e conservatore di un partito che oggi, a distanza di quattro anni da allora, ha forse capito che chi si batteva per il rinnovamento non lo faceva contro il PD, ma per il PD.

Una delle dimostrazioni che qualcosa si è mosso nel frattempo è data dal fatto che Ignazio non è più vissuto, almeno ufficialmente, come una pietra in una scarpa, ma è addirittura il candidato Sindaco della capitale. Una grande occasione, questa, per Roma.

Quando giravamo l’Italia per la sua candidatura a segretario tanta gente mi diceva: “Ma come fai a sostenere un chirurgo per farlo diventare segretario? Qui ci vuole un politico, non un chirurgo!” E invece forse non si apprezza fino in fondo quanto una persona che abbia dimostrato la propria eccellenza professionale a livello mondiale in un settore complesso come quello di Marino sia esattamente quello che serve a una città come Roma. La capacità di gestire situazioni complesse, la resistenza allo stress, l’abilità di prendere velocemente decisioni dalle quali possono dipendere la vita e la morte, la consapevolezza che senza una squadra eccezionale intorno nessuno può nulla, sono tutte qualità fondamentali che un grande chirurgo ha e che in politica sono rarissime a trovarsi.

Sarà un grande sindaco, Ignazio. E di questo ha bisogno non soltanto Roma, ma l’Italia intera. Buon voto.