Il mio comunicato stampa sulla riforma delle Circoscrizioni giudiziarie.
TRIBUNALI SOPPRESSI – SCALFAROTTO (PD) BENE LA RIFORMA DELLE CIRCOSCRIZIONI GIUDIZIARIE, MA EVITIAMO CHE LA PEZZA SIA PEGGIORE DEL BUCO
“L’Italia è il paese dei campanili e si sa che si vorrebbe oltre che un tribunale, anche un aeroporto, un’università e un casello autostradale in ogni comune. Il risultato è che tutte queste istituzioni sparse a pioggia creano una polverizzazione che produce pochissima efficienza e pochissima qualità. Poi, però, le riforme bisogna farle bene, perché il rischio altrimenti è che la pezza sia peggio del buco”. In un post sul suo blog, Ivan Scalfarotto, Vicepresidente del PD e componente la Commissione Giustizia della Camera, commenta le discussioni circa il possibile slittamento della riforma delle Circoscrizioni Giudiziarie.
“Da buon deputato eletto in Puglia mi sono occupato della situazione di uno dei tribunali da sopprimere, quello di Lucera. Ho guardato le carte e mi è sembrato evidente che, nella scelta dei 31 tribunali da cancellare, c’è stato qualcosa che davvero non ha funzionato. Il tribunale di Lucera rientra tra i maggiori tribunali sub provinciali per ogni parametro. Su 58, è il 2° per estensione, 9° per numero di cause medie in arrivo sulle scrivanie dei giudici ogni anno, 15° per popolazione e per organico di magistrati”, ha proseguito Scalfarotto.
“Quindi bene l’idea della riforma, ma attenzione ai casi di quei tribunali, come Lucera ed altri (penso a Rossano, Bassano del Grappa, Pinerolo, Chiavari, Tolmezzo e Urbino), la cui soppressione metterebbe a rischio il buon funzionamento della giustizia. Prima di partire, insomma, assicuriamoci che una riforma di cui abbiamo certamente bisogno sia messa in pratica in modo da raggiungere nel modo migliore i suoi obiettivi di miglior efficienza e minori costi.”
3 risposte a “La pezza peggio del buco?”
Comincio a pensare che non serve riformare ma si deve rifondare questa Nazione completamente allo sfascio. Quelli come te, debbono preparare fin da ora, riscrivendole in toto, la legge sulla giustizia, quella fiscale, del lavoro,e delle pensioni. Spazzare via i privilegi esagerati come ad esempio le pensioni d’oro, le liquidazioni d’oro ecc.. ecc..Inoltre dovreste avere in mano tutte le possibili leggi sui diritti. Non c’è tempo di aspettare,non c’è tempo.
Dunque, non facciamola, questa riforma. 🙂
Ivan, non so con chi abbia parlato riguardo il Tribunale di Lucera, però i numeri a volte non dicono tutta la verità.
Ti riporto le illuminanti parole scritte su un forum giuridico da un giovane magistrato che lavora presso un piccolo tribunale campano : ” I tribunali con meno di 25-30 magistrati non funzionano. Punto.
Chi dice il contrario o non sa di che parla o mente sapendo di mentire.
Nel nostro tribunale, al momento, siamo in 10 (ma esistono anche tribunali con 4 magistrati: in pratica, con le incompatibilità GIP/GUP, non riescono a trattare nemmeno un processo penale collegiale) e non siamo mai stati a pieno organico. Basta un trasferimento ad altro ufficio o una gravidanza a mandarci in crisi, perché non sappiamo come sostituire gli assenti.
Specializzazione nel civile? Io mi occupo di civile a trecentosessanta gradi e compongo il collegio penale: applico codici e riti diversi, a seconda dei giorni e delle cause. E come me, tutti gli altri colleghi: tutti fanno tutto, o quasi. Non puoi creare due sezioni separate, una di penale ed una di civile, ma devi essere pronto a fare qualunque cosa. Quella che sto facendo è una buona palestra, ma non puoi farla a lungo, anche perché non hai il tempo di approfondire niente e l’unica cosa che ti è chiesta è di “spalare” fascicoli. Ecco perché, dopo tre anni, quando puoi chiedere il trasferimento, lo chiedi, sperando di ottenerlo in un tribunale più grande (i miei affidatari di civile, a Napoli, con vent’anni di esperienza sulle spalle, hanno la metà delle cause sul ruolo che ho io, sono “semispecializzati” nelle materie della loro sezione e non si occupano di penale).
Non c’è continuità nell’esercizio delle funzioni: sui ruoli, si sta in media uno o due anni di fila, poi si cambia; tendenzialmente, si lascia il civile, per passare al penale monocratico, che i nuovi arrivati non possono ancora trattare. Il risultato è che i processi penali, tra una rinnovazione e l’altra, si prescrivono; mentre quelli civili passano mediamente per le mani di quattro o cinque magistrati diversi, se non di più: chi ammette le prove non è quello che le assumerà, che non è quello che deciderà la causa.
L’altro giorno, sono andato a fare i rinvii di penale della collega influenzata: un teste mi ha detto che era la quinta volta che veniva inutilmente (e non veniva nemmeno da dietro l’angolo), con buona pace del servizio vicino ai cittadini e del “presidio” di giustizia sul territorio! “