14 Luglio 2013

La vergogna di Calderoli è la vergogna di tutti noi

Appunti

Se le parole di Calderoli sulla ministra Kyenge non causeranno una sollevazione popolare, vorrà dire che ci siamo definitivamente assuefatti a una cultura (?) politica in cui il rispetto dell’altro non conta più una beata cippa.

Dire che una persona nera ricorda un gorilla non ha nulla di diverso da disegnare un ebreo col naso adunco e le tasche piene di soldi. Una cosa da nazisti, ma non da nazisti di oggi: proprio una cosa da nazisti nella Germania nazista.

Qui ci si lamenta del politically correct, ma l’Italia dev’essere l’unico paese occidentale in cui si è ripudiato il politically correct senza averlo mai adottato. Nel mondo occidentale, nelle grandi democrazie, nell’Unione Europea, a nessun politico è concesso dire cose di questo genere senza portarne immediatamente, istantaneamente, la responsabilità. Non per le richieste degli altri partiti, ma per il furore popolare che parole del genere solleverebbero.

Dovrebbe essere intollerabile per un paese civile che il vicepresidente del Senato dica cose di questo genere. Finché Calderoli non lascerà il suo incarico (possibilmente andando a nascondersi da qualche parte, e per sempre) la vergogna che si abbatte su di lui sarà una vergogna di tutti noi.

12 risposte a “La vergogna di Calderoli è la vergogna di tutti noi”

  1. gustavo ha detto:

    On. Scalfarotto.
    Secondo me lei sbaglia a dire che “nel mondo occidentale, nelle grandi democrazie, nell’Unione Europea, a nessun politico è concesso dire cose di questo genere senza portarne immediatamente, istantaneamente, la responsabilità. NON per le richieste degli altri partiti, MA per il FURORE POPOLARE che parole del genere solleverebbero”.

    Si dimettono, certo, ma non per il “furore popolare”.

    Io di furore popolare ne ho visto pochino quando Obama e’ stato (e ancora lo e’) continuamente raffigurato da certa stampa nelle sembianze di una scimmia.
    Non mi ricordo che in America si sia registrato alcun “furore popolare”. Parole di stigmatizzazione, certo, a tutti i livelli politici, ma furore popolare proprio no.

    Paradossalmente il “furore popolare”, in America, si manifesta in tutta la sua forza quando vengono avviate procedure giudiziare contro uomini ricchi, potenti e con larghissimo seguito popolare come O. J. Simpson o Michael Jackson. Veri eroi di massa. E di pelle nera.

    Altrettanto paradossalmente il “furore popolare” si manifesta quando la Giustizia americana assolve, come riporta la cronaca di oggi, George Zimmerman, di origini ispanico-germaniche, per la morte del giovane afroamericano Trayvon Martin: morte causata, secondo i giudici, per legittima difesa.

    Oppure, altro caso clamoroso di un’America razzista, per lo sconvolgente pestaggio di Rodney King cui seguirono settimane di follia e distruzione che richiesero l’intervento dell’esercito.

    Il razzismo rimane un problema sociale acutissimo in tutto l’Occidente, in tutto l’Oriente e in tutto il Continente Africano.

    Le dimissioni, sempre benvenute, di chi si esprime in toni razzistici non cancellano questa vergogna ancora radicatissima nelle culture dei popoli.

    Non ostante i miei sforzi di immaginazione, comunque, io non mi vedo ne’ il Calderoli, ne’ il Bossi e tantomeno il Trota dedicarsi con zelo religioso alla saponificazione dei milioni di “oranghi” che vivono in Europa, Uno zelo, invece, che ispiro’ milioni di tedeschi connazionali della signora Merkel che se la presero con gli ebrei col naso adunco e le tasche piene di soldi come glieli aveva raffigurati la mostruosa propaganda nazista. E li gassarono quasi tutti. Ridendo.

  2. […] come scrive Ivan la vergogna di Calderoli negli insulti a Kyenge è di tutti noi fino a quando non si dimetterà da […]

  3. Falltür Moses ha detto:

    Condivido. Io sono nato e vivo in Germania e il danno che ha fatto dicendo questa cosa ignorante e stupida, ci fa fare di nuovo la figura di un paese pieno di ‘tonti del paese’.

  4. gustavo ha detto:

    Caro Falltür Moses,

    Mi permetta di ricordarle che la Germania pullula di neo-nazisti e di razzisti.
    Non credo dunque che il suo recentissmo passato e l’attuale presente le conferiscano alcun titolo per puntare il dito sugli “stupidi e ignoranti” razzistelli italiani che fanno fare all’Italia la figura di un paese pieno di ‘tonti del paese’.
    Immagino che lei, per tonti del paese, lei intenda quelli che noi chiamiano “gli scemi del villaggio”.

    Mi permetta m senza polemica, di rinfrescarle la memoria a proposito degli “scemi del villaggio” in salsa tedesca.

    Nel 1994, il matrimonio fra Boris Becker, “arianissimo” super-campione di tennis, con Barbara Feltus, figlia di un militare Afro-Americano in servizio in Germania fu accolto da una larga fetta dell’opinione pubblica tedesca con reazioni di tale intensita’ razzistica da costringere la coppia a posare nuda nella copertina della rivista Stern nell’intento di prendere posizione contro il razzismo, morbo sociale della quale la Germania soffre come qualunque altro paese del mondo.

    In recentissime interviste alla BBC, il campionissimo tedesco ha ricordato spesso quegli anni di sofferenze e sottolineato senza peli sulla lingua che in Germania, ancor oggi, non si sente a suo agio proprio per l’ancora diffusissima cultura razzistoide che aleggia nel suo paese.
    Questo a prescindere dai movimenti neo-nazisti emergenti che, come tutti sanno, stanno vivendo una seconda giovinezza in tutto il Nord-Europa, compreso il Regno Unito, in Grecia e in Spagna.

    Dunque l’Italia puo’ continuare a vergognarsi da sola per quanto riguarda le sue attitudini razziste e non ha certo bisogno di sentirsi puntare il dito contro da nessuno: tantomeno dai Teutonici tra i quali lei vive, mi sembra, in modo piuttosto superficiale.

  5. stefano ha detto:

    Va bene il furore popolare e per il poco che possiamo noi, credo, lo stiamo facendo.
    Adesso spetta a voi, che noi abbiamo mandato lì a rappresentarci. Convinca i suoi colleghi senatori ad abbandonare l’aula ogni volta che il figuro si azzarda a presediere una sessione, solo da una delegittimazione in aula potremo arrivare a una soluzione.
    Spero non ci accontenteremo NOI, dell’ennesima letterina di protesta scarica barile. Altrimenti, il furore popolare è un’arma pericolosa, che si può rivoltare sia contro chi commette questi atti ma anche contro chi, con l’ignavia o l’interesse, permette che questi atti vengano commessi.

  6. gustavo ha detto:

    Caro Stefano,

    Guardi che se i senatori piddini, insiemi ai grillini e ai boldrini, si mettono ad abbandonare l’Aula ogni volta che Calderoli entra in Senato si bloccano i lavori parlamentari e cade il governo dell’inciucio.

    Crede che l’orrenda battuta razzista di Calderoli valga il collasso del governo voluto da Napolitano? E poi i mercati come reagirebbero?

    Il Pd, lei lo sa meglio di me, non vuole nemmeno che decada Berlusconi e che sia messo agli arresti domiciliari. E spera che la Cassazione lo assolva. Perche’ altrimenti si sfascia tutto e si va a nuove elezioni e il PD, in fase di implosione, rischierebbe un’latra sconfitta.

    Come puo’ pensare che faccia seriamente quando chiede le dimissioni di Calderoli?
    Si fara’ un po’ di fumo e si vedra’ poco arrosto: come sempre!

  7. Ernesto ha detto:

    Carissimo Ivan, nulla togliendo alla gravità delle affermazioni di Calderoli permettimi di cambiare argomento e prendere la libertà di condividere con te ed i lettori del tuo sito la mia opinione che se è vero che, come scrivi che “La vergogna di Calderoli è la vergogna di tutti noi”, “La vergogna degli F35 è la vergogna di tutti Voi” e per voi intendo i parlamentari del PD che hanno votato per un progetto che costerà al Paese decine di miliardi di euro che avrebbbero potuto essere utilizzati in altri modi, non vi dicono niente parole come disoccupazione, sanità, istruzione, assistenza sociale ? Più che atteggiamenti di sinistra i vostri mi sembrano atteggiamenti sinistri.

  8. Francesco ha detto:

    Non volendo sottolineare che il sig. Calderoli è stato eletto anche con i voti del partito del quale Lei fa parte, ben conoscendone i precedenti e la pubblica moralità, Le formulo una semplice proposta, da girare ai Suoi colleghi senatori:
    ogni volta che il sig. Calderoli dovesse presiedere il Senato tutti i senatori, che in questo momento si limitano ad indignarsi, potranno alzarsi ed abbandonare l’aula in segno di protesta civile.
    Questo fino al momento in cui il sig. Calderoli deciderà di rassegnare le dimissioni dalla carica.
    Cordialmente
    Francesco Alfano

  9. Sciltian Gastaldi ha detto:

    Per quanto orribili siano le frasi razzistiche di Calderoli, da un punto di vista politico è molto più grave ciò che ha fatto o lasciato fare il ministro degli Interni sul caso khazako. Quindi le dimissioni più urgenti sono proprio quelle di Alfano, poi eventualmente si potrebbe anche pretendere dimissioni per l’ennesima battuta razzista del leghista. Ma considerando che il PD non vuole a nessun costo le dimissioni di Alfano, credo che cercare di distrarre l’opinione pubblica con la ennesima cagata fuori dal vaso di Calderoli è una tecnica squallida. Poi, anche lì: Calderoli è il principale autore del cosiddetto Porcellum: doveva bastare questo riconoscimento negativo qui a non renderlo eleggibile come vice-presidente del Senato. Invece in Parlamento ve ne siete dimenticati o ve ne siete fregati e l’avete eletto comunque. Bello schifo.

  10. antonia ha detto:

    La prossima volta mandiamo Sciltian Gastaldi in Parlamento.

    Lui e’ uno con le palle!

    Se ci fosse Lui queste cose non succederebbero!

    Con Lui nella stanza dei bottoni ci si occuperebbe solo di cose importanti: come la crisi economica, la riforma del Porcellum etc etc.

    Speriamo che Ingroia lo chiami nel suo gabinetto quando, caduto il governo Letta/Alfano, otterra’ l’Incarico da Napolitano e formera’ il nuovo governo di salvezza nazionale nel quale il Gastaldi prendera’ la posizione chiave di “Ministro delle Cose da Fare”.

    E solo allora l’Italia vedra’ la luce alla fine del tunnel.

  11. Piero Tieni ha detto:

    E la vergogna dei renziani tra tutti gli altri per non aver sfiduciato Alfano dove la metti?

  12. Marcello E. ha detto:

    caro Ivan, perchè non chiede al suo Epifani di fare pressioni su Letta affinchè minacci le dimissioni se anche il PdL non chiede le dimissioni di Calderoli? Calderoli ha dichiarato che se una parte consistente del Parlamento dovesse chiedere le sue dimissioni, lui le presenterebbe. Ma ovviamente in nome della realpolitik, lei non lo farà. Però, la prossima volta che nominerà Nelson Mandela, si ricordi che quell’uomo è stato in carcere per 25 anni per difendere i diritti dell’uomo.