Abolizione ergastolo e riforma del carcere preventivo
Due ottime proposte di legge del Partito democratico che seguirò dalla Commissione Giustizia.
GIUSTIZIA: PD, ABOLIZIONE ERGASTOLO E RIFORMA CARCERE PREVENTIVO =
Roma, 26 set. – (Adnkronos) – Il Pd ha presentato oggi in
conferenza stampa alla Camera due proposte di legge sull’abolizione
dell’ergastolo e la riforma dell’istituto del carcere preventivo. “E’
un’iniziativa figlia della cultura della garanzia – ha spiegato Danilo
Leva, deputato e responsabile Giustizia del Pd – . E’ un modo per
rendere effettivo l’articolo 27 della Costituzione. Lo Stato non puo’
rinunciare ad rieducare il detenuto”.
La prima proposta, presentata da Leva e dal capogruppo Roberto
Speranza, prevede l’abolizione dell’ergastolo e la sua sostituzione
con un periodo di reclusione di anni trenta, mentre la seconda si
occupa di ridimensionare l’applicazione del carcere preventivo a casi
di stringente necessita’ e secondo criteri di reale attualita’ del
pericolo.
“La logica e’ quella che il giudice possa scgliere tra diverse
pene, che, insomma, il carcere sia l’ ‘extrema ratio’ – spiega la
responsabile giustizia penale del partito, Anna Rossomando – i nostri
vogliono essere interventi strutturali e non emergenziali per
risolvere il problema del sovraffollamento delle carceri. Oggi il 40%
dei detenuti e’ in attesa di giudizio. Non succede in nessun paese
europeo”. E sulla proposta referendaria dei radicali in materia di
giustizia, appoggiata dal Pdl, Leva e’ chiaro:” i referendum sono
utili nelle fasi di debolezza della politica. A noi compete un altro
ruolo che e’ quello di presentare proposte di legge. Le altre forze
politiche non strumentalizzino”.
(Lag/Opr/Adnkronos)26-SET-13 14:22
4 risposte a “Abolizione ergastolo e riforma del carcere preventivo”
“I referendum sono utili nelle fasi di debolezza della politica…”
Questa la deve leggere Crozza per farci la sua copertina a Ballaro!
La politica in Italia sta infatti attraversando un periodo….”fortissimo”:
– governo “tecnico” Monti-SuperMario di emergenza economica (un milione di disoccupati in piu’);
– governo Letta delle “larghe intese dis-attese” (IMU si, IMU no; IVA su, IVA giu’);
– imminente crisi del governo Letta che portera’ ad un governo “di scopo” formato da “saggi” sostenuto all’esterno dal Presidente Napolitano e dalla Comunita’ Europea….
-nuove elezioni politiche in Primavera…e nuovo governo: “governo Grillo”
o “vecchio governo Berlusconi”? Chissa’!
Meno male che c’e’ Leva che ha le idee chiare e ricorda a tutti che…” i referendum sono utili nelle fasi di debolezza della politica”. Quando invece la politica e’ solidissima, come in questi ultimi 2 anni, “ai politici compete un altro ruolo: quello di presentare proposte di legge.
Proposte di legge “serie”, naturalmente!
Come, per esempio, l’abolizione dell’ergastolo per i terroristi assassini che devono essere rieducati perche’ lo dice l’art. 27 della nostra bellissima Costituzione scritta alla meta’ del 20esimo secolo.
E “l’applicazione del carcere preventivo a casi
di stringente necessita’ e secondo criteri di reale attualita’ del
pericolo”: cioe’, praticamente, sfoltire le nostre affollatissime carceri occupate per il il 40% da detenuti stranieri che ci hanno svaligiato l’appartamento tenendoli tutti fuori “in attesa di giudizio”.
“Come fanno in tutti i paesi europei” – raccontano i Piddini agli allocchi che credono alle favolette della propaganda progressista.
mamma mia però possibile che bisogna leggere ancora frasi come quella? da esponenti di un partito che si autodefinisce “democratico”…mah… c’è da rimanre basiti.
I referendum SONO POLITICA. Stop. NOn ci sarebbe bisogno di aggiungere altro.(storicamente parlando peraltro una delle migliori forme di politica fatte in italia ma lasciamo stare). Ah si un altra cosuccia, piccola piccola. Quando è che i membri dei partiti smetteranno di usare la locuzione “la politica” per indicare i partiti medesimi? Non si può più sentire…”la politica qui…la politica là” ecc. per parlar edi sé stessi: è imbarazzante. La politica non sono (solo né necessariamente) i partiti. Sarebbe ora di metterselo in testa e di adeguare la propria comunicazione verso i cittadini ad una adeguata consapevolezza istituzionale.
P.S. quanto al merito tutto bene. Vorrei leggere meglio la proposta sulla carcerazione preventiva che è un problema gravissimo (come dimostra appunto la percentuale di presenza nelle carceri) una delle più palesi violazioni dei diritti umani e dei principi costituzionali stessi: ciò che dovrebbe essere una estrema eccezione (subire privAzioni della libertà personale SENZA UN PROCESSO) è diventata quasi una regola. La vorrei leggere perchè negli anni se ne sono già fatte altre di riforme in merito ma sempre sostanzialmente vanificate da una giurisprudenza conservatrice arrogantemente arroccata nella difesa del proprio “stile” di indagine diciamo (e dei propri rapporti col circuito mediatico che hanno bisogno in molti casi degli arresti per fare il clamore mediatico necessario a “sostenere” le inchieste: anche questa una patologia e un modo improprio di concepire e svolgere la prorpia funzione). Vediamo se il PD riesce stavolta a svincolarsi da certe logiche di rapporti condizionanti con la magistratura associata…
E’ dal 1989, quando entrò in vigore il nuovo codice di procedura penale, che non si parla più di carcere preventivo, ma di custodia cautelare. Per gli addetti ai lavori, la differenza è fondamentale; per i non addetti, ritengo sia contraddittorio presentare una riforma che ritengo giusta in linea di principio (anche se ammetto di non conoscerne il merito) presentandola in questo modo. Ritengo sia il caso di modificare l’annuncio
@Gustavo. È tanto che non intervengo e, quando lo feci l’ultima volta, Lei mi chiarì con grande civiltà qualche punto che, delle Sue dichiarazioni, non mi era chiaro. Considerati i piacevoli precedenti, torno alla carica. Personalmente sono decenni che non vedo una puntata di Porta a Porta. Non lo condivido, mi urta i nervi. Volessi redimere Bruno Vespa non ci riuscirei, dato che è maggiorenne, e convinto di quello che dice e fa. Allora mi dedico ad altro, più adatto al mio palato. Ho peraltro seguito le Sue frequenti incursioni sul blog di Scalfarotto. Direi addirittura che Lei ne è il più assiduo “cliente”. Mi pare che Lei non condivida quasi niente di quel che dice costui. Ritengo quindi che Le urti i nervi, almeno quanto Bruno Vespa a me. La ritengo esperto abbastanza delle cose della vita, da pensare che Lei non si illuda di rendere lo Scalfarotto almeno un po’ diverso. Oramai è immodificabile, e a Lei palesemente non piace. Decisamente legittimo. Allora, mi perdoni, senza alcuna vis polemica: ma lei perché perde tempo ed energie, a leggere cose che non Le piacciono, e che l’autore continuerà a scrivere, anche dopo i Suoi ripetuti e costanti interventi? Fa così anche con altri blog? Esiste un blogger che Le piaccia, e che magari sarebbe lieto di essere da Lei incoraggiato, e Lei lo diserta? Con stima.