Stipendi e spese del parlamentare Ivan Scalfarotto (Luglio-Settembre 2013)
Come promesso, ecco il resoconto dei miei emolumenti e delle spese per il trimestre appena concluso.
A tutti i lettori chiedo per favore di leggere bene le note a commento del primo resoconto, che costituiscono parte integrante anche di questo post. Questo specie per ciò che riguarda l’insindacabilità del merito delle spese: (“…la condivisione di questi numeri non ha in nessun modo lo scopo di discutere il modo in cui spendo i miei emolumenti di parlamentare, ma solo di illustrare quanto del mio stipendio è destinato all’attività politica e quanto all’uso personale, familiare e – ma non è il caso – all’accumulazione o al risparmio”.)
Indico solo qualche modifica relativo al trimestre appena terminato, a partire dal fatto che questa volta ci sono tre allegati (cliccare sull’immagine per ingrandirli) e non uno soltanto. I primi due allegati sono spiegati al punto uno, il terzo al punto 5.
1. Il primo allegato è il dettaglio delle spese, come la scorsa volta. Il secondo file, invece, mostra i saldi trimestrali e le medie di ciò che guadagno. Come si può vedere, in questo trimestre il mio guadagno netto è più alto dello scorso trimestre, a causa del fatto che il mese di agosto è un mese in cui la politica è ferma e quindi le spese di viaggio sono state un po’ più basse. Il paradosso è che il sistema di pagamento a forfait non incoraggia a lavorare di più: infatti meno si viaggia, meno si spende, più si porta a casa.
2. La retribuzione dei miei collaboratori è già stata spiegata nel dettaglio nel post dello scorso trimestre. L’unica novità rispetto all’ultima volta è che le spese di Alberto per i viaggi, a far tempo da settembre, anziché essere sostenute da me, sono anticipate da lui e rimborsate sul suo cedolino a piè di lista.
3. Per le mie spese di viaggio avevo previsto di fare una carta di credito ad hoc, e ho provveduto. Tuttavia non è facile pagare tutte le spese con la carta (per esempio: capita spesso che si ceni in tanti e non pagare “cash” la propria quota è un problema) per questo ho continuato a stimare a forfait circa 200 euro per ogni viaggio in Puglia, di cui di solito circa 100 sono di pernottamento e le altre 100 tra vitto e trasporti. In questo trimestre ho fatto un viaggio più lungo Milano-Bari-Genova-Bari-Pesaro (31 agosto-3 settembre) il cui costo – tra pernottamenti, vitto e trasporti – ho stimato in 500 euro.
4. E’ arrivata la prima bolletta (elettricità) della casa di Roma (anche sulla scelta della casa vs. stare in hotel, vedi il post della scorsa volta).
5. La Camera paga, per una sola volta durante il mandato, 2500 euro per l’acquisto di nuovi materiali elettronici. Con questi soldi a giugno ho comprato un Macbook Pro 13 pollici che ho pagato 2583,39 euro (fattura allegata nel terzo file).
Per le considerazioni finali, rimando a quanto già detto a fine giugno.
2 risposte a “Stipendi e spese del parlamentare Ivan Scalfarotto (Luglio-Settembre 2013)”
Non ho alcuna intenzione di leggere il dettaglio delle tue spese, Per me il fatto che le pubblchi è già sufficente. Vorrei una nuova legge elettorale che ci consentisse di scegliere i prossimi parlamentari fra quelli onesti come te. Intanto spero che il congresso si faccia e che porti qualcosa di nuovo, Un iscritto al PD.
molte grazie. Concordo col commentatore precedente: già il fatto che pubblichi tutto, a parte che ti seguo da tempo, è garanzia. Semmai leggerò il cedolino degli emolumenti per capire meglio come funzionano.
Più in generale vorrei perorare la causa della cd. “anagrafe degli eletti” che i radicali da tanti anni promuovono inascoltati e soli nel deserto di una comunicazione “censoria” (=nel senso che se non parli delle cose le cose muiono da sole).
Si tratterebbe di imporre obblighi di trasparenza anche PATRIMONIALE agli eletti (almenoai livelli principali come parlamento, consigli regionali, non dico i consiglieri dei piccoli comuni) per veirifcare il PRIMA e il DOPO rispetto allo svolgimento del mandato.
Infatti, al di là del problema degli sprechi nella gestione degli emolumenti pubblici con relativi costi diretti a carico della collettività, il problema più grosso è quello dei costi…indiretti. E cioè la coruzione.
‘E ovvio che chi vuole guadagnare con la corruzione nasconderà questi introiti e certo non li dichiarerà pubblicamente! ma il punto è che,1) come per tutte le autocertificazioni, tu ti dovrai assumere la responsabilità nel farle e quindi poi se ti beccano che non hai dichiarato quello o quell’altro…2)la trasparenza sulla situaizone patrimoniale prima faciliterà di molto controlli, inciheste ecc. indipendentemente dalle inchieste giudiziarie