Leggo con angoscia le cronache dell’incendio di Prato e mi chiedo come possa accadere che certi fenomeni si stratifichino e consolidino sotto i nostri occhi, senza che nulla apparentemente accada per fermarli. Così diventano a un certo punto talmente parte della realtà circostante, che diventa difficilissimo eradicarli, rimuoverli per sempre. Insomma, che a Prato le cose andassero così lo si sapeva già, era così anche prima del massacro. Al punto che il centrosinistra aveva compiuto il miracolo di riuscire a persere le elezioni. Oggi la questione è sui giornali, domani sparirà e probabilmente tutto continuerà come prima. Ma è possibile che nessuno avrebbe potuto o dovuto fare qualcosa prima? Le autorità sanitarie, politiche, ispettive dov’erano? E soprattutto, come intendiamo procedere per il futuro? Credo che lo chiederò al ministro del lavoro o a quello degli interni con un’apposita interrogazione,
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Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.