In Direzione nazionale, ieri, ho detto a Enrico Letta nel modo più civile che mi sia stato possibile che la scelta di andare a Sochi è preoccupante ed in controtendenza rispetto ai più grandi paesi del mondo. E che si può andare lì soltanto se, una volta in loco, si producono dei messaggi di rottura rispetto alle violazioni dei diritti umani che si stanno verificando da quelle parti.
Oggi Letta pubblica una lettera sul Corriere nella quale, ahimè, sull’argomento non dice molto. Né preannuncia gesti o parole che specificamente segnino una posizione forte dell’Italia sull’argomento.
Dagospia ha chiesto a me e a Paola Concia di commentare la cosa. Ne è venuta fuori l’intervista doppia che trovate qui.