Passate tre settimane dal suo insediamento credo che tutti coloro i quali sostenevano che tra questo governo e il governo precedente non ci sarebbe stata alcuna differenza (“la maggioranza che lo sostiene è la stessa!”) abbiano già sotto gli occhi una discontinuità molto evidente.
Ciò che differenzia questo governo dai governi precedenti (non solo quello guidato da Letta) è il ritorno della supremazia della politica sulla burocrazia e sulla tecnocrazia. Questo governo ha una visione e quella visione è la bussola della sua azione: chi lavora al governo (dai politici ai tecnici dei ministeri) ha il compito di rimuovere gli ostacoli che si frappongono all’esecuzione del programma di governo e non il contrario.
Il governo non è più, insomma, un organo che deve ritagliarsi il programma facendo lo slalom tra gli insormontabili paletti messi lì da un numero di altri soggetti, ma è chiamato invece a dettare direttamente l’agenda. E’ un esecutivo che si assume dunque tutta intera la responsabilità di farsi giudicare per le cose fatte e quelle non fatte, senza accampare alibi di alcun genere, e che quindi rivendica il proprio dovere di governare.
Questa è la differenza.
2 risposte a “La supremazia della politica”
La differenza e’ invece che Renzi ha capito con con l’anti-berlusconismo non si va da nessuna parte.
Cioe’ che quando si tratta di fare le cose da fare il Berlusconismo diventa un alleato prezioso.
Senza Berlusconi, e con l’opposizione interna al suo stesso partito che vuole farlo fuori, Renzi non potrebbe fare quello che sta facendo.
Non vedo perche’ questo commento dovrebbe stare in moderazione per settimane e poi venire cancellato. Non c’e’ nulla da vergognarsi a riconoscere che Renzi e Silvio sono parenti molto stretti.
Capisco che sia imbarazzante per i post-comunisti del partito, ma per i socialdemocratici come lei, Scalfarotto, dovrebbe essere motivo d’orgoglio: Silvio era un grande comunicatore (come Renzi) e voleva fare le riforme che oggi stanno finalmente riuscendo a Renzi. L’Italia torna a muoversi ed e’ molto meglio per tutti che non rimanga ferma nella palude dell’anti-berlusconismo viscerale.
Bravo Renzi, dunque e buona continuazione!
Non è ancora dato da capire che cosa stia facendo Renzi. Renzi ha capito che, con l’antiberlusconismo, non si va da nessuna parte ? Il berlusconismo è un alleato prezioso, con buona pace dei post comunisti. Allora, “dietro di noi un luminoso avvenire”.