26 Maggio 2014

Avanti, e grazie.

Appunti

Quando ieri sera nello studio del TG3 sono arrivate le prime proiezioni era difficile esprimere un qualche concetto compiuto, tanto il dato era sorprendente. Ed entusiasmante.

Matteo oggi ha fatto una conferenza stampa impeccabile, dicendo che il voto non è stato su di lui, ma sull’Italia. E’ vero, chi ha soffiato sul fuoco dello sfascio si è preso una legnata di dimensioni storiche. Chi ha sperato di ridurre in macerie la nostra democrazia, con i suoi tribunali del popolo, le lupare bianche, Hitler e altri deliziosi ammennicoli del genere torna a casa con le pive nel sacco.

Ed è vero che ha vinto la speranza che la politica possa recuperare almeno un po’ della credibilità perduta, i nostri concittadini ci hanno concesso questa ultima chance. Lo hanno fatto dandoci un mandato chiaro: quello di proseguire sulla strada intrapresa, di non cedere alle alchimie della piccola tattica politica, di continuare a spingere senza sosta perché il paese sia finalmente riformato, semplificato, reso più trasparente ed efficiente. Tutto questo è certamente vero, dunque.

Ma va dato merito a Renzi di averci sempre creduto, di aver sempre avuto caparbiamente in mente l’idea di un’Italia europea. Talmente europea che oggi siamo noi italiani a entrare a Strasburgo con la responsabilità di chi ha portato alla vittoria elettorale una piattaforma politica che chiede non meno Europa ma più Europa, e lo ha fatto dalla scomoda posizione di chi governa in un tempo difficile di crisi e di rabbia.

E’ una grande responsabilità per tutti. Per noi che siamo al governo, per il PD e per i suoi gruppi parlamentari, che sono chiamati ora a uno sforzo di grande unità e coesione, per la politica in senso ampio, che ha ricevuto un messaggio forte dagli elettori: quando facciamo bene veniamo premiati, e in questo modo rafforziamo la solidità della comune casa repubblicana.

La rabbia c’è ancora, e non va sottovalutata. Ma è chiaro che Grillo e il grillismo possono essere ridotti con la medesima velocità con la quale sono cresciuti, perché il loro terreno di cultura è la cattiva politica e l’antidoto a loro è la buona politica. Bisogna dunque continuare, portare a casa le riforme.

Anche e soprattutto la riforma elettorale maggioritaria, per evitare che la palude proporzionale ci riporti alla prima repubblica. Qualcuno dice che a un PD in questo stato di grazia converrebbe, ma chi dice così non ha capito che noi qui non stiamo cercando di costruire l’Italia che conviene a noi, ma quella che conviene a tutti.

Ce la metteremo tutta e ci faremo valutare non per la buona volontà, ma per i risultati. Avanti, allora. E grazie.

3 risposte a “Avanti, e grazie.”

  1. marco corsi ha detto:

    Grazie Ivan! avanti come e più di prima, si è vinto una partita ma il campionato è lungo!! bene così!

  2. gianni cozza ha detto:

    Il quadro politico e’ cosi confuso che gli Italiani si sono aggrappati all’unica certezza che il governo Renzi rappresenta: gli 80 Euro.
    Non servono a molto, ma, dice il proverbio, “meglio un uovo oggi che una gallina domani”.
    Credere che questo sia stato un plebiscito per un’Europa migliore e’ da ingenui.
    in giro c’e’ solo disillusione e disperazione: bisogna tirare a campa’.
    E gli 80 Euro aiutano a campare.
    Io non mi ringalluzzerei piu’ di tanto per questo risultato elettorale.
    E non ci leggo tutte le grandi svolte che sembra rappresentare.
    A cambiare l’Europa che ha deluso tutti gli Europei non sara’ certo Renzi con il suo inaspettato 40%, , ma, piuttosto lo straordinario successo (peraltro aspettatissimo) dei Lepenisti francesi e degli Indipendentisti britannici.
    Spono loro che stanno dettando l’agenda europea, non certo Renzi.

  3. Gianuario ha detto:

    @Giovanni Cozza

    Certo, sono Marine Le Pen e Nigel Farange a dettare l’agenda UE , infatti si sono presentati insieme alleeelezioni e ora coprono il 40% dei seggi del parlamento…..

    Ma se proprio deve contestare, li faccia sui fatti, e quindi non a due giorni dalle elezioni !