Con un fantastico uno-due la Corte Costituzionale ci ha messo platealmente davanti all’ennesimo ritardo della politica: prima ha reso noto che ciascuno ha diritto a fare un figlio senza dover per questo andare all’estero (e per questo aveva dichiarato incostituzionale il divieto di fecondazione eterologa), poi ha stabilito una coppia sposata deve restare garantita anche se uno dei due coniugi cambia sesso (e per questo aveva dichiarato quindi incostituzionali le norme che scioglievano in quel caso il matrimonio in via automatica) e dunque si tratta di garantire “con estrema sollecitudine” una disciplina di diritti e di doveri per le coppie dello stesso sesso.
Il tema è chiaro: le questioni legate alla vita privata delle persone sono urgenti, anzi urgentissime. E se non ci decidiamo a dare delle risposte alle domande che emergono con sempre maggior vigore dalla società, finiremo con l’esserne travolti. So bene che in questo momento ci sono vicende legate alla crescita economica, alla creazione di posti di lavoro, all’etica della politica, all’efficienza della macchina dello Stato e all’ammodernamento delle regole che fanno funzionare la Repubblica che richiedono la nostra massima attenzione. Fanno parte del mio lavoro quotidiano, ne comprendo perfettamente l’importanza.
Eppure dico ai miei colleghi di governo che presto dovremo aprire un tavolo che riguardi direttamente la vita, le libertà e i diritti dei singoli in questo nostro Paese. Dovremo occuparci anche di quelle scelte personali e privatissime che hanno a che fare col nascere, vivere e morire. Con l’amarsi e il proteggersi reciproco. Con la sacralità della persona quando si trova nella custodia dell’autorità dello Stato.
Sono tutti temi che le nostre grandi culture politiche, quelle in particolare che hanno dato le origini al PD, hanno sempre considerato di secondaria importanza e che invece oggi, in questo nostro tempo, ci riguardano molto da vicino. Questo nostro governo ha l’ambizione (e il mandato popolare: dunque anche il dovere) di modernizzare l’Italia. Non potremo farcela se non metteremo mano con decisione anche a queste tematiche, che non sono optional ma aspetti fondamentali della storia di ciascuno di noi.
Una risposta a “La storia di ciascuno di noi”
Io non capisco la Corte Costituzionale : prima dice che il matrimonio tra persone dello stesso sesso è incostituzionale basandosi su una Costituzione, la nostra, che non specifica da nessuna parte che il matrimonio è solo quello tra uomo e donna ( “vabbe’ , ma si capisce, mica i Padri Costituenti nel 46 immaginavano il matrimonio omosessuale” ; io non studio Giurisprudenza, ma non credo che una società possa basarsi sui “vabbe’, si capisce” e sui sottintesi : o un principio è espresso, o non vale, e non mi si dica che neanche il matrimonio omosessuale è espresso, perché il non specificare il genere parla chiaro) ;
Poi oggi se ne viene legalizzando di fatto un matrimonio omosessuale, tra due donne di cui una nata in un corpo maschile;
Poi torna a dire che per le coppie omosessuali vanno realizzati istituti “altri” dal matrimonio, violando il principio dell’articolo 3, e soprattutto discriminando le coppie omosessuali facendo capire che ci sono coppie gay di serie A (dove uno dei due è transessuale) e di serie B (siete cis-sessuali? Niente nozze).
Io conto almeno 5 volte in cui la Corte si è contraddetta in 4 anni sul tema : mi dispiace, ma ho perso ogni fiducia sulla sua imparzialità .