La vicenda dell’insegnante lesbica licenziata a Trento è veramente molto grave. L’ho sottoposta quest’oggi sia al Ministro Giannini che al Sottosegretario Roberto Reggi. Questo il mio comunicato stampa.
SCALFAROTTO A GIANNINI: INTOLLERABILE CHE UNA SCUOLA FINANZIATA DAL PUBBLICO DISCRIMINI I PROPRI INSEGNANTI SULLA BASE DEL LORO ORIENTAMENTO SESSUALE. URGE LA LEGGE CONTRO L’OMOFOBIA.
“Una valutazione definita di carattere etico-morale ha indotto la direttirce dell’Istituto ‘Sacro Cuore’ di Trento a non rinnovare il contratto ad una insegnante lesbica. Insegnante ritenuta del tutto adeguata ed irreprensibile sotto il profilo professionale. Penso che una valutazione di carattere giuidico-civile debba impedire questa inconcepibile violazione del principio di eguaglianza e del divieto di discriminazione sancito dalla Costituzione, dalle convenzioni internazionali e dalle leggi.”
Lo dichiara il sottosegretario alle Riforme del Governo Renzi Ivan Scalfarotto, che aggiunge “Peraltro, come ho avuto occasione di dire al Ministro Giannini e al sottosegretario Reggi, il fatto che questo Istituto paritario riceva contributi pubblici rende ancora più intollerabile questa tristissima vicenda.”
“Mentre esprimo la più ampia solidarietà a questa persona colpita nella sua dignità e messa a rischio sul piano professionale senza aver fatto nulla di male e auspico un pronto intervento a difesa della legalità violata – questo licenziamento è palesemente nullo, se investita del caso la magistratura lo chiarirà certamente – credo sia necessario un supplemento di riflessione sul tema dell’omofobia nel nostro Paese e sull’indifferibilità di una legge che condanni le forme più odiose dell’intolleranza e della discriminazione.” ha proseguito Scalfarotto.
“La legge antiomofobia nella versione approvata dalla Camera non avrebbe colpito con sanzione penale la madre superiora. E tuttavia, in presenza di una legge, la direttrice della scuola avrebbe forse avuto maggiore contezza della gravità del suo comportamento. Non si tratta di dunque di abbracciare un atteggiamento repressivo a tutti i costi ma di aiutare il Paese a maturare una maggiore consapevolezza sui temi del rispetto e dell’inclusione, dove abbiamo, come appare evidente, ancora moltissimo da imparare”, ha concluso il Sottosegretario.
6 risposte a “Scuola privata, ma fondi pubblici”
Grave è che parli di licenziamento (solo nel comunicato specifichi che si tratta di mancato rinnovo del contratto).
E ancor piú grave che non ricordi il pronunciamento della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo su un caso simile (è cioè sufficiente che venga a mancare la fiducia dell’autorità religiosa nei confronti del docente scelto, per sue manifeste posizioni in contrasto con la dottrina di quel credo, per legittimare la scelta di tale autorità di non rinnovare il contratto, venendo a mancare il rapporto di fiducia per il quale il docente è stato chiamato ad insegnare *anche* in qualità di credente)
http://www.lanuovabq.it/mobile/articoli-prof-di-religione-eretico-giusto-licenziarlo-9522.htm#.U8vaOX8aGbA
Si ha l’impressione che questo caso sia stato costruito ad arte per screditare le scuole paritarie cattoliche e magari togliergli i contributi pubblici che tra l’altro in Italia sono irrisori. La docente non é stata licenziata essendo il suo contratto scaduto in giugno,ma quand’anche si fosse trattato di licenziamento é pieno diritto della struttura scolastica paritaria di scegliere i propri docenti in base a una valutazione della personalita’ e di recedere dal rapporto di lavoro ove gli indirizziideologici del docente siano divenuti contrastanti con quelli che caratterrizano la scuola.Quanto detto si riferisce al pronunciamento della Corte Europea nel 2011. La liberta’ di opinione e di educazione é garantita dalla ns.Costituzione caro Scalfarotto. Le vostre campagne integraliste creano davvero l’omofobia.
Sig/Sig.ra Proteron,
lei gioca sulle sfumature e mette in luce solo alcune parti della questione..
Non rinnovare un contratto a termine ha lo stesso effetto di un licenziamento: qualcuno che prima lavorava adesso non lavora più.
Che poi un contratto di lavoro non si rinnovi perché non c’è fiducia nelle competenze del docente è un altro discorso e lo condivido, anche se valutare oggettivamente il lavoro di un insegnante non è facile.
Solo che non stiamo parlando di competenze professionali, in questo caso, parliamo della vita extra professionale dell’insegnante! Mi si dirà che una scuola privata seleziona gli insegnanti come meglio crede, in accordo con i propri valori, benissimo, ma allora lo faccia senza soldi pubblici!
La religiosa in questione dovrebbe capire che ha abusato dei soldi di uno stato laico per fare una discriminazione bella e buona! E se è così lo stato ha finanziato e in un certo senso legittimato queste discriminazioni.
Grave è che a nessuno venga in mente di rivedere la questione dei finanziamenti e del concordato tra stato e chiesa…
Caro Scalfarotto, in molti pensiamo che a tirare troppo la corda alla fine si spezza.
Volete il matrimonio,l’adozione di bambini o crearli in laboratorio e farli nascere da utero affittato. Volete introdurre nelle scuole,fin dalle materne,l’educazione gender obbligatoria che prevede le fiabe gay per i bambini di 4 anni,famiglie con due padri e due madri ecc. Queste sono tematiche delicate che non si possono affrontare in eta’infantile e per di piu’ senza nessuna considerazione dei genitori ai quali,secondo la Costituzione spetta il diritto ad educare i loro figli secondo i loro principi.
Il vs.metodo alla fine sara’nocivo per voi stessi
Lorella,
Le famiglie sono tante e diverse tra loro, e non si discrimina un bambino perché ha un genitore solo, se ne ha due di sesso diverso o dello stesso sesso. E gli orfani cresciuti dai nonni o dagli zii? E i figli di coppie miste (un genitore di colore e l’altro no, coppie che negli USA ancora il secolo scorso erano “insposabili”)? E che dire dei genitori portatori di handicap? Potrei continuare con gli esempi e per ciascuno di essi lei potrebbe dare il suo personale parere su chi è adatto e chi no a fare il genitore, ma lo capisce che i suoi sarebbero solo giudizi di valore basati sulle etichette? Che poi la cultura del rispetto e delle differenze non si possa insegnare a scuola, questo lo dice lei. L’educazione spetta ai genitori, e ci mancherebbe altro, ma l’istruzione spetta alla scuola e una persona istruita sa che non si discriminano le persone senza prima conoscerle. Si conceda il dubbio e il privilegio di conoscere genitori che non le assomigliano e forse la smetterà di usare quel generico voi voi voi che fa pensare che in fondo in fondo lei della questione non ne sa molto. Saluti
In tutta Europa le scuole non statali,cattoliche comprese,sono finanziate dallo Stato in modo molto piu’ consistenmte rispetto al’Italia e questo non ostacola la loro autonomia e progetti educativi.E hanno pure la facolta’ di scegliere i docenti
e anche di licenziarli qualora il rapporto di fiducia venisse a mancare.Guardiamo all’estero solo quando ci fa comodo?