Oggi ho sentito al telefono una mia cara amica ed ex collega di banca da Kiev. Mi dice che la situazione in città è tranquilla e che in ufficio tutto procede come “business as usual”, nonostante la grande preoccupazione per la situazione nella parte orientale del paese, aumentata naturalmente dalla catastrofe dell’aereo malese. Nella capitale l’ansia è aumentata dal fatto che tutti gli uomini fino a sessant’anni di età sono tenuti in mobilitazione dal governo: sono convocati ufficialmente al distretto militare e avvertiti di tenersi pronti in caso di chiamata. A Kiev, mi dice Anna, i simpatizzanti delle forze separatiste filo-russe sono una minoranza, “Ma mentirei – aggiunge – se ti dicessi che non esistono”. Inoltre le stesse mosse del presidente Porošenko appaiono piuttosto contraddittorie anche a molti dei sostenitori dell’indipendenza e dell’integrità territoriale ucraina. “In questo momento conduciamo una vita normale – conclude Anna al telefono – ma nessuno di noi è in grado di fare previsioni su come saranno le cose tra un mese, o anche tra una settimana”.
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Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
2 risposte a “Ultime da Kiev”
La tragedia dell’aereo civile coinvolto in questo conflitto ci insegna che al giorno d’oggi ogni guerra è una guerra mondiale: civili europei diretti in asia con destinazione australia, ricercatori che avrebbero certamente aiutato on massima parte africani, l’intervento diretto del Presidente degli Sati Uniti. Nessuno si senta escluso.
E l’Europa cosa fa?