Il Senato ha appena votato, a scutinio segreto con i voti delle opposizioni (a partire da SEL e 5Stelle) e dei franchi tiratori, una norma che prevede la competenza del Senato riformato anche sulle materie di cui agli articoli 32 (salute) e 29 (famiglia).
Per la riforma poco male: si tratta di una modifica che certo non intacca il disegno complessivo. Per le battaglie sui diritti, invece, un bel problema. Se la Camera non interverrà a modificare la norma, significherà che tutti i tentativi di riforma su questi temi saranno costretti al pantano del bicameralismo perfetto.
Per intenderci, ciò di cui stiamo facendo esperienza con il provvedimento contro l’omofobia e la transfobia, approvato ormai quasi un anno fa alla Camera e non ancora legge dello Stato.
2 risposte a “I diritti nel pantano bicameralista”
mah, senza entrare nel merito di questo voto direi che l’esempio che citi è sbagliato.
punto primo, perché oggi tu sei maggioranza e fai una buona legge, ma un domani in maggioranza ci sarà il gasparri o il giovanardi di turno che imporrà a maggioranza una sua legge che – putacaso – vieta di parlare di omosessualità nelle scuole.
punto secondo, perché il provvedimento contro l’omofobia andrà comunque approvato da QUESTO senato, non è che se l’emendamento non fosse passato, allora non ce ne sarebbe stato bisogno. questo per chiarezza, perché da come la metti tu nel tuo post uno potrebbe anche dedurre che per colpa di quelli che hanno votato l’emendamento, quel provvedimento dovrà passare dal voto del senato.
Un motivo in più per non votare più SeL ( per non votare Grillo non ne servivano )