Continuo ad essere indignato per la sentenza d’Appello pronunciata ieri sulla morte di Stefano Cucchi, che ha mandato assolti tutti gli imputati, compresi quelli condannati in primo grado. Non è solo che un terribile delitto sia rimasto senza colpevoli, e che alle domande dei familiari e di tutti i cittadini non sia stata data risposta. È che questo omicidio si è compiuto dentro strutture che appartengono allo Stato, che quanto è accaduto dipende dalla responsabilità dolosa o colposa di funzionari pubblici, che dovrebbero svolgere il loro lavoro, come fa la maggioranza dei servitori dello Stato, nell’interesse ed a tutela di tutti i cittadini. Riporto qui la dichiarazione che ho diffuso ieri agli organi di stampa.
“La sentenza d’Appello che manda assolti tutti gli indagati per la morte di Stefano Cucchi provoca amarezza e indignazione.” Lo dichiara il sottosegretario alle Riforme del Governo Renzi Ivan Scalfarotto.
“Forse Cucchi è stato, come a suo tempo Giuseppe Pinelli, vittima di un ‘malore attivo’” ironizza il sottosegretario “Fuor d’ironia, non intendo polemizzare sulle sentenze, che i giudici emettono –doverosamente- sulla base delle risultanze processuali. Ma questo non cancella l’evidenza che sia stata scritta in questa vicenda una pessima pagina per la nostra comunità nazionale.”
“Resterà senza risposta” dice ancora l’esponente Pd “la richiesta di giustizia dei familiari di Stefano Cucchi e resterà senza risposta la domanda di verità di tutti i cittadini. Una sconfitta per tutti.”
“Desidero esprimere” conclude Scalfarotto “la mia solidarietà umana e politica ad Ilaria Cucchi e alla sua battaglia di civiltà e di dignità. Un esempio che, malgrado questo triste epilogo, resta da ammirare ed imitare.”