4 Novembre 2014

Una battaglia da combattere

Laicità

Morire con dignità dovrebbe essere un diritto di tutti, a qualsiasi latitudine e in qualsiasi paese.

Lo Stato dell’Oregon ha concesso a Brittany Maynard di disporre della sua vita prima che fosse troppo tardi e prima che essa si trasformasse in ciò che lei avrebbe considerato – e solo lei poteva esserne l’unico, insindacabile giudice – un’inutile tortura, un situazione inumana e degradante.

Nessuno può naturalmente costringere una persona ad arrivare a questa determinazione, ma nessuno dovrebbe poter vietarglielo. Anche perché, in assenza di una legge di questo genere, chi decide di lasciarci lo fa in ogni caso e purtroppo senza essere circondato dall’amore e dal calore che Brittany ha potuto sentire, nella sua stanza da letto, nel momento in cui ha deciso di andar via.

Io considero che la legge di cui Brittany ha usufruito sia una legge di civiltà, una legge compassionevole e giusta. Una legge di libertà e di rispetto. Una legge umana. Una legge di cui dovremmo senza dubbio alcuno dotarci anche noi italiani.

Un’impresa ai confini della realtà, per un paese in cui anche banali principi di umanità e di laicità richiedono assurde battaglie campali e una funambolica abilità di scansare gli ostacoli e il fuoco amico. Ma questa, io credo sia una battaglia che vale davvero la pena di combattere.