17 Febbraio 2016

Buona notte

Appunti, Attualità, Democrazia, Diritti, Laicità, Partito Democratico, Politica italiana, XVII Legislatura

Vado a dormire pensando che sì, forse siamo stati un po’ ingenui pensando che nessuno avrebbe avuto il coraggio di fare così bassa cucina politica sulla pelle di così tanta gente, ma quel leggero senso di pudore che hai sempre quando ti rifilano un bidone – una sòla, direbbero a Roma – è compensato cento e mille volte dal poter guardare ancora negli occhi tutte le persone, adulti e bambini, che si sono fidate di noi.

Vado a dormire orgoglioso come non mai di essere un democratico, dirigente di un partito che ha saputo accettare il dissenso al proprio interno senza mai cedere però sui propri principi e sempre tenendo dritta la barra, mai un’esitazione. Abbiamo una legge, una legge complessa, una legge avanzata, e l’abbiamo voluta e difesa dagli attacchi frontali dei sondaggi e da quelli suadenti e tentatori del compromesso e della mediazione al ribasso.

Vado a dormire pensando che gente come Luigi Zanda, Ettore Rosato, Beppe Lumia, Maria Elena Boschi e Matteo Renzi hanno saputo lavorare a questa legge come classe dirigente di uno Stato laico, moderno ed europeo, respingendo con rispetto e con fermezza ogni interferenza. Dalla piazza, e non solo.

Vado a dormire ricordando a me stesso ogni passo che il PD ha compiuto per portare questa legge in aula contro ogni difficoltà e fiducioso che saprà condurre in porto la difficilissima battaglia parlamentare che ancora abbiamo davanti nel migliore dei modi.

Vado a dormire forte della passione civile e dalle parole altissime di Valeria Fedeli, di Rosanna Filippin, di Magda Zanoni, di Alessandro Maran e di tutti i Senatori democratici che hanno illuminato l’aula di Palazzo Madama facendoci sentire parte di un Paese migliore e diverso.

Vado a dormire pensando a Sergio, al suo Michele e al loro piccolo Luca, per il quale non ci stancheremo di lavorare perché possa crescere uguale agli altri bambini italiani.

Vado a dormire pensando alla benedizione di aver incontrato e lavorato con Monica e al suo lavoro generoso che è stato un dono prezioso per tanti. Al suo essersi messa in panni non suoi, panni per niente comodi, e averli indossati con un’umanità che, nonostante la mia mezza età vissuta e il mio mezzo mondo viaggiato, non avevo mai visto prima.

Vado a dormire tranquillo. Perché domani andrò in parlamento, a piedi come al solito e come al solito a testa alta, saldo nei miei valori e senza dover ricorrere a salti mortali logici per rendere conto del mio operato ai miei concittadini.

Con tutta franchezza, non credo che il Senatore Airola e i suoi colleghi potranno condividere questa notte il prezioso privilegio del sonno. Alla fine, ognuno, e i parlamentari non fanno eccezione, rimane solo davanti al proprio specchio. Sembra facile, ma bisogna essere capaci di sostenere lo sguardo che arriva dall’altra parte del vetro.

Auguri.