“Una specifica considerazione rivolgo ai gruppi parlamentari che si collocheranno all’opposizione… Nel rispetto dei ruoli, qualora confermerete di non appoggiare questa iniziativa di governo, vi chiedo però di esercitare le vostre prerogative di opposizione in modo costruttivo e leale. Le istituzioni non sono il patrimonio di una sola forza politica ma sono la casa di tutti gli italiani e segnano la qualità del nostro ordinamento giuridico e del nostro vivere civile”. Questo ha detto oggi il Presidente Conte.
Non è stato informato che i parlamentari della sua coalizione nella scorsa legislatura hanno dato l’assalto ai banchi del governo e della presidenza, hanno esposto ogni tipo di cartello e/o striscione in aula, utilizzato le ribaltine dei seggi come percussioni al fine di produrre un rumore di tamburi, hanno fisicamente impedito il voto di fiducia, hanno occupato i propri scranni con la stessa composta eleganza degli ultras della curva sud, hanno esposto ortaggi e pesci, lanciato oggetti verso i banchi del governo, utilizzato ogni tipo di epiteto nei confronti dell’avversario politico, preso a morsi un commesso della Camera, utilizzato tutte le apparecchiature a loro disposizione per la produzione di foto e video vietati dal regolamento, apostrofato la Presidente con ogni possibile insulto, si sono baciati in aula in un flash mob in favore di una legge che alla fine non hanno votato e anche assaltato il tetto del palazzo di Montecitorio issando la bandiera del proprio partito su quella che Conte definisce “la casa degli italiani”.
Tutto questo, caro Presidente, per dimostrare la qualità del nostro vivere civile. Naturalmente.