Difenderemo la democrazia parlamentare con le unghie e con i denti
Resoconto stenografico del mio intervento in aula dell’8 maggio 2019
IVAN SCALFAROTTO (PD). Grazie, Presidente. A me, come ho già detto quest’oggi e anche ieri, nessuno toglie dalla testa che la riforma è fatta per incagliare i lavori del Parlamento e dimostrare la sua inutilità e passare immediatamente alla fase finale del vostro esperimento. Ma devo dire che la nostra collega Corneli è già più avanti della legge, nel senso che ci ha detto che ha capito che la proposta di legge non va bene, che ha dei vulnus, però non fa come farebbe un normale parlamentare, diciamo ab urbe condita: dall’inizio, dalla fondazione di Roma, anche i senatori dicevano che, se c’è una cosa che non va, aggiustiamola. Lei ci dice, proprio con convinzione, che la legge non va bene, che lei lo sa, ma non ci possiamo fare niente: non è che possiamo discuterla, modificarla, aggiustarla. No, è tutto già fatto, questo a conferma che quello che si vuole fare è ridurre quest’Aula a un puro processo di passaggio di carte, come avete fatto benissimo, con l’assistenza del Presidente, con la legge di bilancio e come evidentemente vi preparate ancora a fare. Ma come ho detto, Presidente, noi la democrazia parlamentare la difenderemo con le unghie e con i denti. Non pensiate che sia un lavoro facile, perché non lo sarà – i nostri nonni sono saliti sulle montagne – non sarà così semplice (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).