Una delle cose di cui si parla di più in questo momento è la scelta dell’italiano, o dell’italiana, che andrà a sedersi nella nuova Commissione Europea. Ora non tutti sanno che i commissari, pur essendo disegnati uno per paese, una volta diventati tali devono acquisire un profilo di rigorosa Indipendenza e tutelare gli interessi dell’intera Unione, non più soltanto quelli del paese di origine. Per questo il Parlamento Europeo li sottopone a pesanti sedute di audizione che servono a verificare la congruità dei profili proposti. Noi italiani dovremmo saperlo meglio di tutti, perché siamo stati quelli che si sono fatti bocciare per primi un candidato: era Rocco Buttiglione, nel 2004 candidato commissario alla giustizia e diritti, il quale in audizione disse che per lui l’omosessualità non era un reato – bontà sua – ma era comunque un’attività peccaminosa. Dovette tornare a casa con le pive nel sacco. Lo dico perché tra i nomi che circolano tra i candidati italiani ce ne sono alcuni che hanno idee simili a quelle di Buttiglione, o comunque profondamente antieuropeiste. Ecco: stiamo attenti perché mi pare che l’ennesima opportunità di fare una brutta figura internazionale sia davvero dietro l’angolo.
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Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.