Ancora un paio di cosette su matrimoni e dintorni.
C’è stato un articolo di Stefano Ceccanti su L’Unità sull’incostituzionalità del matrimonio gay al quale ho risposto dal blog de iMille.
Lo ha ripreso Francesco Nardi, dandomi torto, è intervenuto Ceccanti, gli ho risposto: insomma, il dibattito sta proseguendo da quelle parti.
Una risposta a “Questo matrimonio non s’ha da fare”
A me questa frase di Nardi sembra un po’ strana: ” cosa dobbiamo pensare del legislatore costituente? Che non tracciò discrimine sessuale tra i coniugi perché si lasciasse ammissibile il matrimonio omosessuale, o più verosimilmente perché in quel tempo nel nostro Paese non si poneva neanche lontanamente un caso politico e civile di tal genere? Direi che non ci sono dubbi, e che la seconda ipotesi è certamente la più probabile. E se così è (ed è così), allora basta: il matrimonio omosessuale è anticostituzionale.”
Da una parte si dice che il pensiero dei costituenti era frutto del tempo e della società di allora (ed è vero), e dall’altra lo si prende alla lettera, come se la lettera fosse una verità incontrovertibile e non modificabile. Ma proprio perché quel pensiero era frutto di quei tempi, oggi andrebbe interpretato dinamicamente alla luce di una società che in 60 anni è cambiata.
Penso che il matrimonio gay potrebbe essere legalizzato per pura via parlamentare; oddio,se poi la lettera della Costituzione è da considerarsi inamovibile e non interpretabile, significa che la Costituzione è invecchiata, e va cambiata.