Il mio post per “Il Post”.
Per come si è messa la situazione non c’è chiaramente alternativa al governo Monti. Purché sia un vero governo tecnico, i cui ministri siano scelti personalmente dal premier incaricato e che riceva i voti in parlamento in modo acritico e sulla fiducia, sulla base dell’emergenza in cui versiamo. In pratica tutti i partiti dovrebbero dire: “faccia un po’ lei” e votare qualsiasi cosa il nuovo governo deciderà di fare per tirarci fuori dalle secche ed evitare il famoso default. In caso contrario questo governo di salute pubblica non si vede davvero quali obiettivi potrà raggiungere e non si capisce nemmeno perché Mario Monti dovrebbe prestarsi a un’operazione che non gli consenta di lavorare in autonomia.
Dico questo perché questa soluzione, a parte lo scopo di salvare il belpaese da sicuro fallimento, lascia aperta una questione fondamentale che è quella della morte cerebrale della politica. Se ci voltiamo indietro è la seconda volta in vent’anni che facciamo appello a un salvatore della patria perché venga a risistemare i disastri combinati dalla politica. Ciampi nel 1992 e Monti nel 2011 (quasi 2012) sono arrivati come il settimo cavalleggeri a prendere le decisioni necessarie a tappare un buco di dimensioni gigantesche sia nei conti pubblici che nella credibilità del paese, entrambi chiamati a gran voce da una politica che chiaramente non ce l’ha fatta a risolvere i problemi che essa stessa ha creato.
Per questo sono stato estremamente riluttante ad allinearmi al mio partito quando ha cominciato a reclamare questo benedetto governo tecnico: se il principale partito di opposizione, ho detto anche in Direzione Nazionale, non si candida a governare, qual è il ruolo e la funzione del maggior partito dell’opposizione? Se non siamo capaci di indicare una visione alternativa per il paese e non siamo in grado di proporci per realizzarla, viene da chiedere cosa diavolo abbiamo fatto nei tre anni di opposizione (tattica parlamentare a parte). Una democrazia matura vive dell’alternanza al governo tra le forze politiche e le coalizioni: se una fallisce miseramente come è successo a Berlusconi & c. proprio quello dev’essere il momento in cui l’opposizione si fa trovare perfettamente pronta per prenderne il posto. Avete mai sentito parlare di un governo tecnico negli Stati Uniti, in Francia o in Gran Bretagna? Anche in Spagna, quando hanno toccato il fondo qualche mese fa, hanno convocato le elezioni e non hanno certo chiamato qualcuno dalla riserva per cavargli le castagne dal fuoco.
E del resto una classe politica che si riduce a dover chiedere aiuto dall’esterno dovrebbe avere almeno il buon gusto di assumersene la responsabilità e togliersi definitivamente dai piedi, facendosi carico dell’ignominia causata al Paese e della propria certificata inadeguatezza. E invece oggi già si leggeva sui giornali del toto-ministri, tutti dentro come se nulla fosse: Monti a parte, eccoti un bel governo con dentro Gianni Letta, Frattini (Frattini!), Nitto Palma e Fitto.
La chiamata al capezzale Italia del Professor Monti sarà probabilmente la giusta soluzione e consentirà auspicabilmente all’Italia di non affondare. Ma quando ne saremo usciti non sarà lecito far finta di nulla e consentire a chi ha rotto il giocattolo di riprenderlo ancora in mano, una volta che un sarà stato riparato.
8 risposte a “La morte cerebrale della politica”
Infatti proprio qui sta il paradosso dell’Italia.
Un popolo che si affida perennemente al “Salvatore” (sia che si tratti di mondiali di calcio, che di politica), si ritrova ad essere sfiancato da vent’anni di vuoto politico dalle sembiamze dell’ennesimo “Salvatore” nelle vesti di Berlusconi e, poi, periodicamente salvato da un nuovo “Salvatore” dalle sembianze di Ciampi o Monti.
Mi sembra solo la storia che si ripete uguale a se stessa. E che non mutera’ finche’ non mutera’ l’atteggiamento degli italiani che si dovranno impegnare, nel quotidiano e individualmente, per il bene del paese. Non vedo alternativa.
Guardi, il suo discorso non fa una piega. Purtroppo è proprio per il fatto che nessuno dei partiti al momento presenti sulla scena italiana sarebbe in grado di fare le riforme utili al paese (riforma pensioni, liberalizzazioni, abolizione provincie dei privilegi della classe politica) che è indispensabile affidarsi ad un governo tecnico per farle. Quando lei usa la parola ‘incapaci’ direi che il termine è più che azzeccato. Anzi, forse più che ‘incapaci’ i veri termini da usare sono ‘irresponsabili’ e ‘egoisti’. Ognuno pensa a coltivare il proprio ‘giardino’ di consensi e voti, a cercare i propri 5 minuti di popolarità. Basta! Decidete una linea, votatela a maggioranza e perseguitela! è impossibile che ogni persona nel PD rilasci dichiarazioni che fanno a cazzotti una con l’altra. Ma vi rendete conto dell’immagine che date? Io vi ho sempre votato e giuro che adesso, sono scoraggiato. Come può guidare il paese una forza che riesce ad essere divisa pur stando all’opposizione e con il governo più debole di sempre? Ma vi immaginate il PD, magari alleato con SEL, a fare la riforma delle pensioni?
Affidatevi a questo governo tecnico e fate le cose che servono. e visto che ci siete, vergognatevi anche ogni tanto.
Ha proprio ragione Simone Giovanni. Anch’io voto e continuerò a votare PD e, confesso, la ridda di dichiarazioni personali, anziché un seggnale di democraticità del partito, a me sembra dia all’esterno il senso di uno stato confusionale della sua classe dirigente, una confusione del tutto insensata se si considerano le proposte di legge presentate in parlamento e la proposta programmatica organica di impianto riformista del ns.partito. Sabato scorso ero in piazza S.Giovanni ed ho visto un partito forte ed unito nel dire basta a Berlusconi, ma anche con una forte capacità di proiettarsi nel futuro per “ricostruire”. Non mi sembra il caso ora di sciupare l’ennesima occasione che ci si presenta per rendere concreto quell’entusiasmo e quella speranza di noi militanti. Caro Ivan, sei il vicesegretario del partito… Dunque impegnati perché queste difficoltà del partito siano superate al più presto!
Errata Corrige! Ivan, scusami, ti ho attribuito il ruolo di vicesegretario… volevo dire vicepresidente. Ciao! Peppe Russo.
Ivan è tutto ormai chiaro, specie alla luce degli ultimi sviluppi, con gli incontri odierni tra Draghi e MOnti.
Noi cittadini non contiamo più un fico secco sia in Italia che in Grecia che in Europa; ci sono dei grupppi di potere economico in grado di fare il buono ed il cattivo tempo in Europa e nel mondo…..di chi parlo??degli ex Goldman Sachs ovviamente e cioè Draghi, Monti ecc. ecc. (non dimentichiamo Prodi xò).
Questi signori hanno in comune l’appartenenza ad una struttura di potere puro che prima ha aiutatola Grecia a truccare i conti per entrare in Europa ed al tempo stesso consigliava ai partner europei di disfarsi del debito greco in quanto truccato …una cosa inconcepibile ma estremamente reale, xchè lo SWAP ai Greci glielo ha venduto GS.
Per cui se non vogliamo continuare a dilungarci in ipocrite discussioni ammettiamo una volta per tutte che l’Europa UNita è stata un grande errore xchè non ha nulla a che fare con la volontà di cittadini diversissimi; ed è servita solo a drenare da costoro risorse destinate a mutualità e walfare a favore di potentati economici spietati che si stanno straarricchendo alle nostre spalle.
Prima ne usciamo, prima risparmieremo ai nostri figli tutte le delusioni e la povertà di cui stiamo soffrendo noi!
Che dire poi della patetica mossa di Napolitano di nominare Monti senatore a vita guarda un pò proprio due giorni prima dell’incarico a Capo del Governo???
Giusto per dire in maniera pilatesca che il nuovo governo dell’Italia non nasce dalla volontà delle banche e di spregiiudicati finanzieri, ma nasce nell’alveo parlamentare.
CHE SCHIFO!!
Mi stupisco che nessuno si chieda che fine stia facendo la democrazia in Italia ed in Europa???
Zanna Bianca, scusa, ma qual’è la tua proposta? Cosa bisognerebbe fare per salvare l’Italia? Uscire dall’Europa? In queste condizioni direi che è come suicidarsi
io non la vedo bene perché tutti hanno obiettivi divergenti: Monti ha bisogno di garanzie di tenuta per misure draconiane, quindi chiara la sua richiesta di politici nella squadra; i partiti devono tenere mani libere a fini elettorali. Eppure la situazione sarebbe limpida: una classe politica che ha fallito (dovendo ricorrere a un tecnico per salvarci dopo 20 anni di bla bla) dovrebbe sparire della circolazione in toto. un nuovo parlamento dovrebbe essere eletto con la missione di sostenere un governo tecnico di risanamento economico e sociale. nella situazione attuale, con le leadership e sistema elettorale attuale nessuno partito puo’ garantire questo iter. Ci vorrebbe uno slancio nuovo, originale, al di fuori dei partiti esistenti per essere credibile. Ivan, prendete/prendiamo il volo dai!