I fatti di questi giorni stanno dando ragione a un pensiero che ho da tempo: se c’è un’idea che oggi merita di essere esplorata è quella del cambiamento. Quando a luglio, insieme a molti amici ci siamo riuniti per “Changes – La festa del cambiamento” nella bellezza di Acquapendente e della Riserva naturale del Monte Rufeno vicino a Viterbo, l’Italia era assolutamente un altro paese. Oggi, a distanza di soli tre mesi, tutto è cambiato ed è probabilmente cambiato per sempre.
E’ proprio per questo che ho deciso di partire con “Changes – Fare il cambiamento” per una serie di incontri di riflessione e di discussione in giro per l’Italia: perché la politica ha una possibilità soltanto se comprende che il mondo è oggi più che mai materia viva e cangiante, che le idee intanto possono avere un senso solo in quanto riescono a comprendere in sé il dinamismo e la velocità del tempo che viviamo. Anche il precipitare degli eventi delle ultime settimane lo dimostra: se oggi si invoca la mano di un tecnico per tappare il buco che si è creato sia nei conti pubblici che nella credibilità del paese è perché nessuno, nemmeno a sinistra, si è evidentemente fatto trovare pronto in un tempo così precipitoso con una proposta che potesse rispondere all’emergenza in modo nitido, credibile e autorevole.
Tutto cambia. Cambia il tempo; cambiano il lavoro e l’economia, cambia la vita e cambiano le famiglie. Cambiano, e cambiano tanto, anche le città. Tra tutte, la città che con più fragore e urgenza ha espresso la necessità di cambiare è proprio quella dal carattere più fragoroso e dalle emergenze più urgenti: Napoli. E’ lì, dunque, che l’accampamento di “Changes” pianterà le sue tende. Il 27 novembre ci incontreremo in città per discutere di come costruire fondamenta sostenibili e solide per un futuro nuovo e diverso per Napoli e per il sud e di quale sia il cambiamento totale e radicale che la politica a Napoli dovrà accettare per recuperare un rapporto vivo e sano con la società; discuteremo anche dei cambiamenti che la città e tutto il mezzogiorno attendono da un tempo lungo in modo inaccettabile.
Per parlarne ho invitato naturalmente il padrone di casa, il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris, e molti altri amici tra cui: Cristiana Alicata, Enzo Amendola, Stefano Boeri, Maria Chiara Carrozza, Arianna Ciccone, Pippo Civati, Concita De Gregorio, Michele Emiliano, Marco Esposito, Ignazio Marino, Francesco Nicodemo, Andrea Orlando, Marianna Panico, Marco Rossi Doria, Renato Rotondo, Andrea Sarubbi, Mila Spicola.
Sarà una bella giornata. Restate sintonizzati per i dettagli su www.fareilcambiamento.it. Vi aspetto in tanti, da Napoli e non solo.
3 risposte a “Changes a Napoli – 27 novembre 2011”
ci sarò, naturalmente. In prima fila tutto il tempo.Aspettiamo dettagli.
Non credo tuttavia di poter essere d’accordo con te quando dici: “se oggi si invoca la mano di un tecnico per tappare il buco che si è creato sia nei conti pubblici che nella credibilità del paese è perché nessuno, nemmeno a sinistra, si è evidentemente fatto trovare pronto”.- Qui non è questione di qualcuno che sia pronto, ma di qualcuno che possa trovare gli altri che non ostacolano. Credo bene che a sinistra ci siano persone capaci. Ma non credo che la destra non si opporrebbe, né il centro, né i grillini, che ci hanno tolto il Piemonte per darlo alla Lega. I furbi! E qui non c’era, non c’è tempo da perdere. Che fai? indici le elezioni in questo clima di mercato? E stai almeno due mesi senza politica? Ancora una settimana come quella appena trascorsa, con il medesimo trend, e dal default non ci salva nessuno. Salvo poi capire cosa accade nel PD. Con D’Alema innamorato di Casini, mentre a qualcuno (me compreso) pare più idoneo Vendola.
[…] Ivan così presenta l’evento. Tutto cambia. Cambia il tempo; cambiano il lavoro e l’economia, cambia la vita e cambiano le famiglie. Cambiano, e cambiano tanto, anche le città. Tra tutte, la città che con più fragore e urgenza ha espresso la necessità di cambiare è proprio quella dal carattere più fragoroso e dalle emergenze più urgenti: Napoli. E’ lì, dunque, che l’accampamento di “Changes” pianterà le sue tende. Il 27 novembre ci incontreremo in città per discutere di come costruire fondamenta sostenibili e solide per un futuro nuovo e diverso per Napoli e per il sud e di quale sia il cambiamento totale e radicale che la politica a Napoli dovrà accettare per recuperare un rapporto vivo e sano con la società; discuteremo anche dei cambiamenti che la città e tutto il mezzogiorno attendono da un tempo lungo in modo inaccettabile. […]