Luca Bottura mi ha dedicato oggi questa poesia.
Ho pensato di rispondergli così:
Dopo aver dato lettura del pezzetto di bravura che mi fa pagar lo scotto di chiamarmi Scalfarotto, apprezzando la natura e lo sfoggio di cultura che ci mostra il giovanotto,
ho sorbito un bel chinotto e, passata la paura e assorbita la puntura, ho pensato su un viadotto: quasi quasi lo scimmiotto.
E’ per lui, Luca Bottura, che ai pensieri do la stura. Come un altro Lancillotto, ho iniziato il mese otto questa splendida avventura senza la nomenclatura ed il suo salvacondotto.
Giro come un bussolotto dalle Alpi alla pianura senza la controfigura. Corro forte al passo e al trotto dalla Puglia al varesotto. La mia marcia va sicura, l’intenzione è chiara e pura e perciò ti rendo edotto che i miei gatti son diciotto. Il tuo voto mi assicura di evitar l’insabbiatura. Da neofita lo scotto puoi pagarlo con un botto. Ma a ‘sto punto ho la misura che la mia villeggiatura ha destato un bel casotto, dalla Camera al salotto.
Credo che sia il gran bisogno a dar forza a questo sogno. La politica è ingessata, di freschezza va imbiancata e nessun parlamentare, che a parole sanno fare, mai risponderebbe a te, per le rime come me.