Ho guardato e riguardato la conversazione tra il mio amico Daniele Viotti e Pierluigi Bersani sul matrimonio gay e mi sono convinto ancora una volta che abbiamo un grosso problema di comunicazione. Quel “No” secco di Bersani al matrimonio all’inizio del video è in realtà tutt’altra cosa rispetto alle cose che dice più avanti e che sembrano essere il suo vero pensiero.
Dovendo dirlo a parole mie, il pensiero del segretario sembra più: “Io sarei anche d’accordo col matrimonio, ma so di non farcela a portarlo a casa. Dunque lasciatemi fare una cosa che gli assomigli parecchio e occupatevi voi di fare in modo che l’attenzione non si spenga in modo da poter così arrivare all’obiettivo successivo, che è quello – legittimo – della piena parità”. Se è così che la pensa, però, sarebbe meglio che la dicesse così.
9 risposte a “Daniele e il Segretario sui matrimoni gay”
A me sembra il solito compromesso di facciata che fino ad ora ha portato il PD a navigare a vista, trasportato un po’ dal vento delle diverse correnti senza un pensiero preciso di fondo. La gente come fa a fidarsi e dare un voto ad un partito senza un obiettivo preciso, senza un’anima?
Caro Ivan, premesso che sono d’accordo col matrimonio ma credo che se il nostro segretario dicesse il SUO pensiero sarebbe ancora più difficile portare a casa il primo passo perchè quasi sicuramente ci sarebbe una levata di scudi da parte degli oltranzisti presenti nel nostro partito. Dovremmo fidarci un po’ di più secondo me di Bersani… 🙂
Non bisogna avere paura. Da quando Bersani parla di “unioni civili alla tedesca” anche Casini, Carra e addirittura Lupi (!) dicono che una legge è necessaria. Tiriamo fuori il carattere.
Io da omosessuale non riesco proprio a fidarmi né di Bersani né del PD in generale, ancor meno se mi si chiede di credere in cose non dette e intenzioni non scritte.
Un partito teoricamente progressista e riformista che apre all’UDC prima che alla sinistra, che permette alla Bindi di decidere sulle politiche per la famiglia, e che dice “no” secchi che in realtà nasconderebbero un altro ‘vero pensiero’ non è un partito a cui posso dare il mio voto di nuovo.
Sottolineo il ‘di nuovo’, perché dopo tutte le bruciature che abbiamo ricevuto nel corso degli anni voglio qualcosa di concreto in cambio della mia X, e non solo la promessa di nascoste buone intenzioni per il futuro.
Quindi se Bersani ha qualcosa di concreto da dire, lo dica. Se vuol stare mezzo e mezzo per paura di perder voti da un lato, sappia solo che li perderà dall’altro.
Ivan, mi dispiace ma mi sembra che tu cerchi di difendere una posizione indifendibile. Bersani dice NO perchè non glie ne frega niente. Dire “Siamo in Italia, siamo in questa situazione”, per chi si propone di governare l’Italia, non è accettabile. Avrebbe dovuto dire, semplicemente, “Si, penso sia giusto e dobbiamo andare in quella direzione”, se davvero crede che sia venuto il tempo di smetterla con questa discriminazione. Tutto il resto è politica e opportunismo.
Ah Iva’, via, non prendiamoci in giro: Bersani è contrario al matrimonio gay. Altrimenti lo reclamerebbe.
Ivan ammiro il tuo ruolo e il lavoro che svogli. Però permettimi di dire che
stavolta ti stai sforzando di fare da interprete delle cose che Bersani vorrebbe poter dire ma non dice. Mi sembra un grande esercizio di contorsionismo. Nel Regno Unito, come tu ben sai, David Cameron (leader conservatore) ha dichiarato senza battere ciglio di essere a favore dei matrimoni per omosessuali, lesbiche etc. Come mai ancora tante reticenze e tanto imbarazzo a dire le cose chiaro e tondo? Perchè in Italia, forse a parte te, nessuno riesce ad essere franco-chiaro e schietto in materia?
Sarebbe bello.
Oppure un “no secco” è proprio un “no secco”.
E dire “Siamo in Italia, cocco, accontentatevi delle briciole che di altro non se ne parla” è anacronistico e sprezzante. Perché l’Italia è pronta. E in Spagna, parimenti, erano in Spagna, ma ce l’hanno fatta lo stesso. Per la cronaca, da quasi dieci anni.
A dirla tutta, se anche la maggioranza degli italiani fosse davvero contraria all’istituzione del matrimonio omosessuale, sarebbe poco rilevante: basterebbe che chi non accetta il matrimonio gay non sposi un gay senza impedirlo a chi la pensa diversamente da lui/lei. Ma va be’.
Purtroppo, sembra che il PD sia semplicemente contrario al matrimonio gay. Molto più a destra della destra europea. Peraltro, il Presidente, Bindi, nel recente incontro con Vendola, ha sbandierato la sentenza 138/2010 della Corte Costituzionale secondo la quale il matrimonio omosessuale sarebbe vietato.
Ora, lei sa meglio di me questo è falso: la sentenza dice che il legislatore deve intervenire per introdurre un istituto, che equipari le coppie omosessuali a quelle eterosessuali, ecc. ecc..
Ma anche ammettendo che sia vero, la Costituzione può essere modificata: se non sbaglio, il il pareggio di bilancio è stato recentemente, e velocemente, inserito in Costituzione.
Allora la Costituzione non può essere sbandierata quando serve come facile nascondiglio alla cattiva volontà/incapacità della Bindi e poi modificata se serve ad altri scopi. Puzza un po’ di cattiva fede, sono sicuro che capirà.
Prima ero indeciso, ora non più.
Non vi posso votare.
I vertici del tuo partito sono contrari ai pari diritti di matrimonio per quella che credono sia la loro convenienza politica, MENTONO sulla 138/2010, e ora state per allearvi con l’UDC.
Con un simile prossimo governo ci potremo scordare ogni possibile legge decente su pari diritti alle famiglie, testamento biologico, pma eccetera.
Sono disgustato, e mi dispiace scriverlo.
schifato dalla posizione sui temi sociali dei vostri dirigenti, che è diventata quella del partito. dalla codardia. dai tentativi di ricostruirsi una verginità laica, gay-friendly (?) o nonsoche alleandosi (forse) con vendola e nominando te (mi dispiace, ma lo credo) come vicepresidente. schifato dal tuo fare l’esegesi del pensiero di Bersani, che è chiaro come il sole: NO. N-O. Ha detto: NO. E non una volta, lo ripete da sempre.
Il mio primo voto non potrò darlo a voi; andrà ai radicali, forse, oppure a nessuno. non è antipolitica; magari ce ne fosse, di politica! magari aveste il coraggio politico di non essere ipocriti!