30 Agosto 2005

Firme

Archivio storico

Domani saremo in grado di dire a che punto siamo con la raccolta delle firme. E’ un’impresa difficilissima, la condizione per farcela è che tutti coloro che credono in questo progetto partecipino per davvero, uno per uno, raccogliendo almeno 20 firme. Credo che la buona coscienza senza un minimo di impegno personale sia abbastanza inutile, anche per questo ho accettato di partecipare a questa sfida.
L’impresa è difficile perché solo oggi molti sono tornati dalle vacanze, e le firme vanno presentate a Roma il 15 settembre. E’ difficile perché la nostra rete di volontari si è organizzata in agosto, quindi la struttura che raccoglie le firme è molto giovane.
La politica ufficiale sta avendo inoltre reazioni ambivalenti. Sono stato molto contento quando Romano Prodi ha detto, l’altro ieri, che “più candidati ci sono meglio è”. Ancora non ho avuto occasione di parlargli, ma sono convinto che siamo riusciti a comunicargli il fatto che la mia candidatura serve ad arricchire e rafforzare l’Unione con forze ed idee che altrimenti resterebbero fuori.
I DS dal canto loro mi hanno inviato il 15 settembre ad un dibattito alla Festa nazionale dell’Unità. Ho accettato volentieri: credo sia di per sé il risultato di un grosso lavoro collettivo, mio, dello staff attorno a me e di coloro che in giro per l’Italia stanno facendo camminare questa idea.
Allo stesso tempo, tuttavia, i DS hanno deciso di non consentire ai volontari che stanno raccogliendo le firme, di organizzare tavoli di raccolta dentro le Feste de L’Unità. Penso che ostacolare la raccolta delle firme non sia un atteggiamento condivisibile. Se la mia candidatura non dovesse essere perfezionata solo per motivi tecnici, perché i partiti del centrosinistra da un lato organizzano la consultazione ma poi non offrono spazi nei quali poter firmare per qualsiasi candidato (fatta salva – chiaramente – la scelta poi di sostenere e votare durante la campagna vera e propria il candidato che più li aggrada), sarebbe una sconfitta per tutti e un segnale di chiusura drammatico. Non del tutto sorprendente magari, ma drammatico.
Sono fiducioso tuttavia del fatto che le centinaia di persone che sto incontrando, decidano di partecipare non solo a parole, ma ora, nei primi dieci giorni di settembre, stampino due, tre moduli e, raccogliendo cinque firme al giorno, mi permettano di candidarmi.
Ragazzi, è arrivato il momento di muoversi.