Ha fatto benissimo il parlamento europeo a non approvare la nomina di Yves Mersch al Board della BCE, e bene ha fatto anche il governo spagnolo (un governo di destra di un paese cattolico) a bloccare la furbata di Van Rompuy che voleva far passare dalla finestra la nomina bloccata dalla porta. Un’occasione persa l’Italia che anzi, col ministro Moavero continua a spingere per il banchiere lussemburghese, indifferente al fatto che così si cancellerebbe fino al 2018 ogni presenza femminile all’interno del Board della BCE.
Pensare che tutti i banchieri centrali europei senza eccezioni, board della BCE e governatori delle banche centrali, siano tutti uomini non è una cosa di questo secolo. Non può esistere gruppo direttivo, e men che mai in politica, che non rappresenti in modo almeno un minimo equilibrato la diversità che c’è nella società. Chi deve prendere decisioni che hanno un impatto così serio sui cittadini non può farlo se non è in grado di comprendere in prima persona le complessità della società su cui vuole incidere. Tra 300 milioni di cittadini europei c’è sicuramente un’economista (con l’apostrofo) in grado di ricoprire degnamente quell’incarico. La si trovi, e basta.