Devo ammettere che sono così stremato e vuoto che non ce la faccio a dire nulla di particolarmente sensato. E’ come se la matassa dei pensieri si rifiutasse di sbrogliarsi e il filo mi rifiutasse dispettosamente il capo. Penso che è andata bene, benissimo, che c’è una settimana per giocarsela, che comunque le cose sono cambiate per sempre. E penso ai compagni di strada che mi aspettavo vicini e quando mi sono voltato non ho trovato più, al senso di spiazzamento davanti a un pezzo consistente d’Italia che a quanto pare non sente così urgente il bisogno di cambiare idee, strumenti e facce. Mi prendo qualche ora per digerire i dati, i pensieri, le emozioni. E vado a Class TV. In onda alle 19.30, canale 27 del digitale terrestre.
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Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
6 risposte a “Ballottaggio”
Ivan,
ho 25 anni, molte speranze e tanti bei sogni.
Ti seguo da molto, seguo Matteo dalla prima Leopolda, da quel Prossima Italia dove tu hai parlato e mi hai fatto commuovere, sono venuto dietro quando tutto era finito e ti ho abbracciato, e abbiamo chiaccherato due secondi, e ci credevo. Tantissimo. Tanto che mi sono messo a in tutti i comitati “prossima italia” possibili, ho conosciuto gente che mi diceva “sono dentro al PD per rinnovare il sistema” e ora anch’io mi volto, e dietro non c’è più nessuno. Comunque non trovi chi conoscevi e credevi “amico” (politicamente parlando).
Ma guarda meglio: quante persone nuove ci sono? Quanti che non immaginavi, che non avresti mai detto, che “oddio anche tu?”
Non sei solo, questo mai. Fatti forza! Fai un respiro profondo e sorridi.
Ti stimo tanto.
Ciao!
Ne sono certo, Mirko, e sono elettrizzato dal risultato e anche dal lavoro che ci aspetta. E dalla sensazione di farcela. È proprio in momenti così importanti, mi viene da dire fatali, che uno sente tutti i sapori del mondo.
Un paio di riflessioni a caldo. Buon piazzamento di Matteo, non ottimo. Le uniche cose che in questo momento ballottano sono le cifre, ma otto punti da recuperare, se le percentuali rimangono tali, sono tanti, anche psicologicamente. Sicuramente è più di quello che i Bersaniani si aspettavano, infatti, musi lunghi e facce terree sono già in giro da ieri sera a fare i Catoni “o tempora o mores”…Facciamo finta di niente, perché predicare tra in convertiti non ci aiuterà. Se crediamo nel progetto politico di Matteo Renzi, usciamo fuori e comunichiamolo ai nostri amici,ai conoscenti, ditegli, se volete, che si fa sempre in tempo a votare uno che ti da del “morto” e non mostra un briciolo di rispetto per gli altri, ma per votare Renzi c’è tempo solo fino a domenica. Non chiedetegli una delega in bianco, chiedetegli una delega fino alle prossime elezioni, per vedere cosa riesce a fare e a costruire intorno al suo progetto. Chi sono le persone che lo sosterranno e che contributi daranno. Parlate con le persone, ascoltatele e invitate a guarare il dibattito prossimo tra i due candidati, esponetevi: perché è adesso o non so quando mi ricapita. E rivediamoci i il discorso della Fortezza da Basso di Matteo, dove per la prima volta ho intravisto che quello che può essere il nostro futuro, meno meno grigio degli ultimi anni. Buona settimana a tutti.
Caro vicepresidente io sono di quelli, ne abbiamo parlato che, con tutto l’affetto e la stima che ho per te fin da quelle Primarie in cui ti votai, però stavolta però non ha potuto seguirti.
E penso che sbagli a dire che chi non ha votato Renzi ha scelto il “vecchio”. L’affermazione di Vendola al Sud, della Puppato laddove era conosciuta, dimostra che l’Italia in movimento è molto più ampia di quella che – legittimamente – si riconosce nelle ricette neoliberiste di Renzi. D’altronde il discorso “amici”/”nemici” non credo che calzi in questo caso, altrimenti provocatoriamente ti dovrei chiedere se ti trovi a tuo agio con le idee di Adinolfi sui gay, sugli endorsemente ricevuti da Giuliano ferrara e Paola Binetti al tuo candidato… Ma appunto sarebbe una provocazione inutile. Perché qui non ha senso rinfacciarsi i “bindi” altrui: dopo le Primarie, dovremo di nuovo mobilitarci insieme tutti. Se non si affronta la competizione con questo spirito, vuol dire che abbiamo perso il senso di quale sia “la nostra gente”. Un abbraccio fraterno Ivan.
Ho votato Bersani.Quindi, secondo lei, appartengo a quell’Italia che non sentirebbe il bisogno di cambiare. La invito a compiere analisi piu’ accurate, a leggere con attenzione i voti espressi nelle citta’. Questo esercizio la renderebbe,
perlomeno, un po’ più’ cauto nei giudizi. In tanti abbiamo votato Bersani perche’ abbiamo giudicato positivamente le sue capacita’ di governo e il suo coraggio. Le ricordo che durante la vicenda delle lenzuolate i partiti della coalizione di governo lo lasciarono solo. Il dibattito sull’usato sicuro o la rottamazione lo lascio a voi che interpretate le primarie come un congresso del vostro partito. G. W. Donelli
Con il dovuto rispetto, al netto delle frasi fatte, sarebbe possibile sapere quali sono le azioni concrete che il candidato Renzi adotterebbe davanti alla tragica situazione di Taranto e dell’indotto (20.000 lavoratori) e di fronte alla raggelante affermazione di Monti (il Primo Ministro del Governo che sostiene) il quale ha affermato di non poter garantire continuità al SSN?
Mi auguro che almeno Lei Ivan si sia reso conto del tipo di baratro in cui stiamo sprofondando e non pensi di rispondermi con frasi del tipo:
– la nostra agenda mette al centro il lavoro
– bisogno coniugare diritto al lavoro e diritto alla salute
– bisogna aprire un tavolo tecnico
– nè contro l’azienda nè contro la magistratura