20 Marzo 2013

La prigione di Angelo Rizzoli

Appunti

Questa mattina sono stato molto colpito dall’articolo sulla vicenda di Angelo Rizzoli, firmato da Corrado Zunino sulla prima pagina di Repubblica. Rizzoli è ricoverato nel padiglione penitenziario dell’ospedale Sandro Pertini di Roma dal 14 febbraio, in custodia cautelare, per bancarotta fraudolenta. Il problema è che Rizzoli è in condizioni di salute molto precarie a causa di una sclerosi multipla da cui è affetto da quando era ragazzo, malattia che gli ha procurato una serie di complicazioni come il diabete, da cui sono derivati l’insufficienza renale e un infarto.

Finito di leggere l’articolo ho pensato che, come dico alla fine del post precedente, la politica non può limitarsi a votazioni, scazzi personali e tagli di spese di rappresentanza. E mi sono ricordato che da 5 giorni, in quanto parlamentare, posso visitare le carceri di questo nostro paese. Carceri che, come ha ben ricordato la nostra presidente Laura Boldrini nel suo discorso d’insediamento, sono luoghi in cui i detenuti vivono in condizioni spesso disumane e degradanti.

Così ho preso la metro fino a Tiburtina e poi un taxi fino al Pertini. Ho suonato al campanello del padiglione penitenziario, mi sono qualificato e mi hanno aperto. Sono stato accolto da un agente estremamente cortese che mi ha chiesto il tesserino di parlamentare – che non apre evidentemente solo le porte delle tribune VIP degli stadi, come pare di capire dai giornali in questi giorni -, mi ha fatto lasciare le mie cose in un armadietto e mi ha condotto a fare un giro per la struttura.

E’ un ospedale. Un ospedale con i cancelli alle porte delle stanze, ma pur sempre un ospedale. Ci sono 15 pazienti detenuti, uomini e donne. La particolarità è che non sono concentrati lì per tipo di malattia, come avviene negli altri reparti, ma sulla base della loro condizione personale di detenuti. Sono poi gli specialisti a ruotare a seconda delle patologie dei degenti. L’ospedale è pulito, le stanze grandi. In ogni stanza un solo paziente. Le sbarre, manco a dirlo, alle finestre.

Quando siamo arrivati davanti alla stanza di Rizzoli, hanno aperto il cancello blu con una pesante chiave dorata. Sono entrato e mi sono presentato. “Dottor Rizzoli, come sta? Sono Ivan Scalfarotto”. Mi ha detto che mi conosceva, mi ha fatto le congratulazioni per l’elezione. Mi ha invitato a sedere. Gli ho detto che avevo letto la sua intervista sul giornale di questa mattina e mi ha guardato strabuzzando gli occhi, perché non aveva rilasciato alcuna intervista. E poi non può leggere i quotidiani. Così abbiamo ricostruito, come del resto Zunino dice anche nel testo del suo articolo, che in realtà il testo è stato il frutto della conversazione che Rizzoli ha avuto con il garante dei diritti dei detenuti, Avvocato Angiolo Marroni.

Abbiamo parlato per una mezz’ora. Rizzoli è allettato per ventiquattro ore al giorno, paralizzato da tutto il lato destro. Viene messo su una sedia a rotelle per qualche decina di minuti al giorno, ma non può muoversi perché non può far girare la ruota col braccio destro che non funziona. Non può alzarsi perché non può avere un bastone a disposizione a causa del regolamento carcerario che, ovviamente, non lo prevede. Per fortuna non ha problemi di decubito perché il materasso è quello giusto. Il tema è che le condizioni della sclerosi multipla si aggravano se non viene fatta un’apposita fisioterapia, che in una struttura penitenziaria non può essere fatta. E anche le condizioni dei reni stanno peggiorando.

L’ho trovato sereno, dice che lo trattano bene. Non me ne sono stupito, davvero la struttura e il personale mi sono sembrati efficienti e professionali. Però mi ha detto anche che nei quaranta giorni in cui è stato ricoverato, dal giorno dell’arresto, è stato interrogato solo una volta, e frettolosamente.

Ora io non sono né un giudice né un medico. Ma mi ha fatto impressione vedere un uomo di quell’età e in quelle condizioni di salute essere rinchiuso in un una struttura carceraria. Per la mia mente, per la mia coscienza, per la mia lontana ma amatissima formazione giuridica, la libertà personale dovrebbe essere qualcosa di cui non essere privati mai, salvo che non sia assolutamente indispensabile. Con gli occhi del profano, e senza voler entrare nel merito, non posso non dire che la situazione di Angelo Rizzoli mi è sembrata abnorme. L’attesa di 40 giorni per un interrogatorio che confermasse la necessità di lasciarlo dov’è ora, mi è sembrata troppo lunga. Ho la massima fiducia nel lavoro dei giudici, ma devo dire che non sarei stupito se a Rizzoli fossero riconosciuti rapidamente almeno gli arresti domiciliari. A me non pare, in tutta coscienza, che la situazione sia sostenibile ancora molto a lungo.

Concludo questo post anticipando subito l’osservazione di chi mi dirà che anche Rizzoli è uno della casta e io sono andato a trovare un riccone e non un povero Cristo. Negli ultimi giorni mi è già stata rimproverata la simpatia (nel senso tecnico dell’immedesimazione) con Giusy Versace, priva delle gambe, perché di cognome si chiama Versace e quindi (testuale) “lei sì che può permettersi venti protesi”. Poi ho sentito criticare Laura Boldrini perché figlia di buona famiglia e raccomandata e, si sa, i raccomandati si fanno mandare di corsa in Ruanda a occuparsi di profughi. Oggi non mi stupirei di essere rimproverato per essere andato a trovare un ex editore dal nome importante.

Rispondo dunque che mi piacerebbe essere dovunque si possa sollevare un problema. E se il problema si può affrontare andando a trovare Angelo Rizzoli, io ci andrò tutte le volte che serve. Così come non mi farò togliere la grazia di sentirmi ispirato dalla gioia di vivere di Giusy Versace. E non smetterò di commuovermi pensando che Laura Boldrini è la Presidente della Camera. Indipendentemente da chi sono e da dove vengono. Perché spero in mondo migliore e non mi farò fregare dall’incazzatura generale che sento intorno a me. Che è legittima, per carità, ma non è un terreno sul quale partire per ricostruire.

16 risposte a “La prigione di Angelo Rizzoli”

  1. federico iori ha detto:

    Anche io ho letto stamattina dell’ intervista su Repubblica e ne son rimasto colpito, esattamente come te. Penso sia stato un bel gesto la visita. Cosi come a fronte degli insulti, degli slogan offensivi e della violenza verbale che ci stanno proponendo in politica nell’ ultimo periodo, leggere il tuo post e’ stato distensivo. Spero che la sensibilita’ nei confronti dei valori e dei diritti che contraddistinguono la vita quotidiana di ciascuno di noi e che spesso per diverse categorie di persone sono negati o non applicati, tu riesca a trasmetterla non solo al nostro Partito, ma anche all’ interno delle Istituzioni che rappresenti. E citando Ernesto Guevara, “che tu riesca sempre a sentire nel tuo profondo ogni tipo di ingiustizia” e di riuscire sempre ad indignarti per questa. Buon viaggio!

  2. Franco Accetta ha detto:

    Gli sciocchi sono dappertutto e in costante aumento. Sono abbastanza disgustato da chi usa due pesi e due misure. I diritti e la civiltà non possono essere legati ad un cognome o ad uno status economico ma sono valori universali che le fa bene a sottolineare anche con le sue visite in carcere. Vada avanti così!

  3. ludovico di maio ha detto:

    Caro Federico IORI,

    A proposito della citazione di Che Guevara:
    “Che tu riesca sempre a sentire nel tuo profondo ogni tipo di ingiustizia e a riuscire sempre ad indignarti per questa”, mi hai fatto venire in mente il grande amico di Che Guevara, Fidel Castro, e quel rifugiato politico dalla Cuba castrista per il quale, secondo la testimonianza dello stesso rifugiato, la neo eletta Laura Boldrini, la Papessa Francesca, sembra aver sentito assai poca indignazione per il tipo di ingiustizia che lo costrinse a fare l’anti-castrista e a cercare l’ esilio in Italia.

    Sarebbe bello che Papessa Francesca rilasciasse una dichiarazione di smentita, sostenendo invece che a auo tempo si adopero’ per quell’esiliato politico tanto quando si era sempre adoperata per tutti gli esiliati, soprattutto quelli economici. Senza nessuna discriminazione.

    Lo vedrei come un bel contributo alla trasparenza: sarebbe infatti orribile dubitare che la Papessa Boldrini discriminava gli esiliati e seconda del regime dal quale fuggivano: in questo caso, dal regime comunista di Fidel Castro, grande amico di Che Guevara.

    Forse e’ per questo che il PD l’ha proposta alla Presidenza della Camera: perche’ quelli di Sinistra e Liberta’, cioe’ i Vendoliani, verso la Cuba di Castro, hanno ancora una debolezza romantico-rivoluzionaria.

    Allora, sull’ onda del Nuovo Sessantottismo, gridiamo tutti in coro:

    “Viva il CHE, Viva CASTRO, viva MAO!”

  4. dario ha detto:

    Nobile post,
    trattamento umanamente riprovevole.
    Un consiglio: sintesi Scafarotto, sintesi.

  5. Eleonora Apicella ha detto:

    “Concludo questo post anticipando subito l’osservazione di chi mi dirà che anche Rizzoli è uno della casta e io sono andato a trovare un RICCONE e non un povero Cristo….”

    “RICCONE” e’ usato in senso, mi pare, dispregiativo.

    Il riccone non e’ un ricco normale: e’ un ricco che appare involgarito dal danaro, sinonimo di riccastro, cioe’ colui che ai soldi ci tiene, li fa vedere, se li gode,, li ama piu’ del prossimo suo, il povero Cristo, appunto.

    Insomma: il Riccone” e’ un ricco malvagio e cattivello.

    Il contrario del ricco bravo e di buon animo: per esempio il ricco parlamentare da 10 mila euro al mese e tanti privilegini che i poveri Cristi non hanno.

  6. Zanna Bianca ha detto:

    Questo gesto ti fa onore!
    Le carceri rappresentano il grado di disumanità a cui è arrivata l’Italia, così come la carcerazione preventiva altro indegno ed inutile spettacolo.

  7. luciano di maio ha detto:

    @ Zanna Bianca:

    “Le carceri rappresentano il grado di disumanità a cui è arrivata l’Italia, così come la carcerazione preventiva altro indegno ed inutile spettacolo…”

    Parole santissime!

    La riforma della Giustizia, la Riforma carceraria, la riforma della Magistratura dovrebbero essere tra i punti base ( oltre a quelli ovvii del rilancio dell’Economia e della Nuova Legge elettorale) sui quali Grasso, incaricato di formare il nuovo governo, potra’ trovare ampi punti di accordo per un governo PD-elle/PD+elle che abbia come scopo la salvezza del Paese.

    Speriamo prevalgano la saggezza e l’interesse nazionale.

    In UK Liberali e Conservatori governano in pieno accordo su come far uscire il paese dalla bancarotta in cui i Laburisti alla Bersani/Prodi l’hanno fatta precipitare in un dissennato tredicennio di Finanza allegra e orientata verso il “Sociale”.
    E governano promettendo Lacrime e Sangue per almeno altri 5 anni.

    La situazione e’ infatti cosi tragica che alcuni economisti affermano che MAI, nell’ultimo SECOLO, l’Inghilterra si e’ trovata in questa disperatamernte tragica situazione economica.

    In Francia vediamo che la medicina Hollande non ha fatto che peggiorare la situazione.

    Invece la grande coalizione tedesca, in momenti difficilissimi, ha ottenuto risultati eccellenti,

    Sarebbe insulso non fare una grande coalizione in Italia sulla base di un oggettivo e condiviso programma di emergenza economica.

    Papa Francesco ci illumi!

  8. Giorgio ha detto:

    Ma porca miseria, ma tutti voi sapete cosa sia il reato di bancarotta fraudolenta per 30 milioni di euro, vuol dire che ci sono decine di imprese che dovranno chiudere e lavoratori che saranno licenziati, per lavori e forniture mai pagate. Fraudolenta vuol dire che Rizzoli ha imboscato i soldi invece di pagare i creditori.
    Scalfarotto, vai a trovare i tossicodipendenti malati di aids in carcere, che se escono non hanno nemmeno una casa dove dormire. Rizzoli quando uscirà andrà nella sua villa con piscina intestata a qualche parente, alla faccia di tutte quelle imprese e quei lavoratori che sono creditori verso di lui.
    Gradisco una risposta, altrimenti alle prossime elezioni voto Grillo.

  9. Omar Supio ha detto:

    @Zannabianca. Scrivi: la bancarotta in cui i Laburisti alla Bersani/Prodi l’hanno fatta precipitare in un dissennato tredicennio di Finanza allegra e orientata verso il “Sociale”. Devo essermi distratto! ti dispiace ricordarmi da quando a quando va il tredicennio (vuol dire 13 anni?) in cui hanno governato Bersani/Prodi?

  10. Zanna Bianca ha detto:

    @Omar Supio
    Mi sa che non sono io il destinatario del tuo post.
    Nel mio intervento scrivevo di tutt’altro.
    Saluti

  11. Omar Supio ha detto:

    @Zanna Bianca, è vero, perdonami. Era diretto a Luciano Di Maio, che esordiva rivolgendosi a te, e io ho sbagliato indirizzo. Scusa. Vale per Luciano, la mia domanda.

  12. scalpha ha detto:

    Avviso ai commentatori. Non tollero il turpiloquio. Per questo ogni commento lasciato su questo blog che non sia leggibile ad alta voce in pubblico sarà cancellato.

  13. luciano di maio ha detto:

    Caro Omar Supio,

    Il tredicennio cui mi riferivo e’ quello di Tony Blair e di Gordon Brown.

    13 anni di Finanza allegra orientata verso il “sociale”.

    13 anni all’insegna del buonismo, delle braccia aperte verso l’immigrazione di massa e dell’emancipazione della classe proletaria, ma che alla fine non solo hanno lasciato il paese in bancarotta , ma hanno scaricato alla coalizione Liberal/Conservatrice oggi al governo un paese socialmente disgregato nel quale una maggioranza di frustratissimi elettori di Destra, di Centro e di Sinistra non vuole piu’ saperne di Europa e di immigrazione (cliccare “UKIP” su Google) .

    Un paese, tra l’altro, che non sapendo come fare con i 500 mila immigrati clandestini non piu’ rimpatriabili che vivacchiano sotto i ponti del Tamigi si trova ormai costretto ad una sanatoria che scaricherebbe in un solo giorno sullwe spalle delle Autorita’ Amministrative altre 500 mila richieste di case popolari in aggiunta al milione di cui la citta’ ha gia’ disperatamente bisogno per sistemare “decentemente” un paio di milioni di disgraziati che vivono da decenni in case indecenti: (clicca “decent homes” su Google).

    Bersani guardava a Vendola in campagna elettorale: forse si era fatto contagiare dal desiderio francescanamente febbrile di abbracciare i “fratelli” che sbarcano a Lampdeusa.
    Ecco spiegata l’elezione della francescana Presidentessa della Camera; ed ecco spiegate le lacrime di gioia di Vendola.

    Ecco: Tony Blair e Gordon Brown mi ricordano le conseguenze cui l’Italia andrebbe incontro se Bersani riuscisse a formare un governo con Vendola, qualche grillino, qualche montino e qualche altro scilipotino comprato al mercato delle vacche (Travaglio).

    Per fortuna che Grillo ha rotto le uova nel paniere e Napolitano vigila affinche’ un’altra ammucchiata non prenda corpo e veda la luce.

  14. Andrea ha detto:

    Grande Ivan, complimenti davvero. Sarà un ragionamento miope, ma io penso che se siamo così indietro nell’affrontare questi problemi, le carceri, le pene alternative, le misure premianti, le depenalizzazioni, il ruolo / responsabilità / autonomia dei giudici sia anche per il ventennio anomalo berlusconiano, che ha portato questi temi assolutamente su un altro binario. La capacità legislativa del parlamento italiano è storicamente a livello bassissimo, se non quando si erge a difesa delle varie caste che hanno strangolato questa povera Italia

  15. federico iori ha detto:

    facciamo una postilla di logica per tutti quelli che continuano a chiamare il PD come PDmenoL scimmiottando quel fesso di grillo, almeno utilizzate la logica anche se scrivete delle baggianate.

    se PDL – L = PD, allora PD-L =/ (diverso) da PD. o no? vi torna?ergo continuare a chiamare PDmenoL il PD e’ errato. ulteriore riprova che grillo vi rimbambisce con poco. bravi itaGlians!

  16. Zanna Bianca ha detto:

    Dal Corriere della Sera.it
    “Angelo Rizzoli verso i domiciliari
    Parere favorevole della procura per motivi di salute. Ma poco prima il guardasigilli aveva chiesto gli atti. Ora la decisione al gip”

    Allora sti magistrati ci fanno!!
    Appena abbaia qualcuno un pò più importante sono pronti a rimangiarsi tutto in un battibaleno.
    La domanda sorge spontanea:
    quanti detenuti si trovano incarcerati in attesa di giudizio, in condizioni simili o peggiori a quelle di Angelo Rizzoli, ma non godono della stessa ribalta mediatica??
    Spero che l’urlo di dolore denunciato in questo blog sia presto esteso a tutti gli altri casi in cui lo stato italiano, per mano di magistrati incoscienti ed arrivisti, sta perpetrando una sistematica tortura di chi, fino a sentenza definitiva di colpevolezza, è sempre da considerare innocente.