27 Aprile 2013

Fiducia o non fiducia?

Appunti, L'Huffington Post, XVII Legislatura

Il mio post per L’Huffington Post.

Di esplusioni proprio non mi pare sia il caso di parlare. Ma di una discussione franca credo ci sia bisogno. Qualche giorno fa, dalla Gruber, Beppe Severgnini ricordava che Margaret Thatcher negli anni del suo governo veniva spesso chiamata Tina. Non era un diminutivo né – figuriamoci! – un vezzeggiativo. Era l’acronimo della risposta che la Lady di ferro dava costantemente ogni qual volta bisognasse giustificare una decisione impopolare: “There is no alternative”.

Allora la questione è molto semplice. Il bivio davanti al quale ci troviamo è il seguente. O un governo guidato dal nostro vicesegretario, il cui profilo e la cui composizione dobbiamo ancora verificare, o le elezioni anticipate. Con questa legge elettorale, e subito. Il che significa almeno due mesi di campagna elettorale, e il rischio di ritrovarci prima dell’estate nella stessa situazione di oggi. There is no alternative.

Mi piacerebbe che parlassimo di questo, perché a me – sia ben chiaro – votare un governo con Brunetta e Gasparri non procura nessun piacere, anzi mi causa dei notevolissimi bruciori di stomaco. Ma pure ricordo che, in quanto parlamentare, rappresento la nazione. Non posso non chiedermi dunque se l’interesse della nazione sia preservare la mia purezza ideologica e farmi sentire a posto con i miei anni di battaglie contro Berlusconi e la destra, al costo però di rischiare il caos economico e sociale dopo un anno intero di inazione della politica e senza la previsione concreta di una via di uscita.

Insomma penso che se fossi fuori da parlamento mi sentirei molto più libero di gridare “elezioni subito”. Poiché invece sto qui, mi devo chiedere anche se io non debba mettere la mia idiosincrasia per il Cavaliere e i suoi per un attimo in stand-by e pensare invece a quello che si aspettano da me imprese in via di chiusura, esodati, disoccupati, cassintegrati a rischio, famiglie in difficoltà, enti locali a corto di fondi e così via. Soprattutto nell’ipotesi che Enrico Letta faccia il miracolo di mettere insieme una squadra senza i vari Brunetta, Gasparri e Schifani. (E D’Alema).

Il punto fondamentale è che qui non dobbiamo solo discutere solo delle nostre posizioni, fiducia o non fiducia, ma delle conseguenze delle nostre decisioni. Votiamo contro la fiducia? Bon. Con quali conseguenze? E chi si assume le responsabilità delle medesime? Questo vorrei sentire dai miei colleghi, e invece di pensare di espellerli li interrogherei a fondo su questo punto. Chiederei loro di spiegare qual è il loro piano per il Paese, una volta che la legislatura sarà sciolta e ci avvieremo al voto senza alcuna garanzia che sia risolutivo.

E se mi convincessero, lo dico chiaramente, devono avere ben presente che li seguirei. E che se si facesse quello che dicono, dovrebbero poi assumersi nei confronti del Paese tutte le responsabilità che ne derivano. Perché quello che mi pare tatticamente scaltro ma moralmente spiacevole è mettersi contro decisioni impopolari assunte a maggioranza, solo perché si ha la comoda certezza di perdere. E di maturare quindi un dividendo politico sapendo che tanto il paese sarà messo alla fine in sicurezza coi voti degli altri.

Non di espulsioni, dunque, dobbiamo discutere. Ma di cosa succederà all’Italia se votiamo la fiducia, e di cosa succederà all’Italia se invece decideremo di non farlo.

27 risposte a “Fiducia o non fiducia?”

  1. Maurizio Marini ha detto:

    Pippo non maturerà nessun dividendo, tranquillo. Sarà biasimato e messo all’indice, trattato come uno che ha la peste, che è stato traviato da twitter e fb, e con essi ha a sua volta cercato di traviare il popolo.

  2. Vanamonde ha detto:

    Caro Ivan,
    ti dico innanzitutto che non è legittimato a parlare di mancanza di alternative chi le alternative le ha scientemente buttate via. Non parlo di te, ma il PD eleggendo Napolitano si è chiuso ogni possibile strada diversa. Non si può parlare di stato necessità quando in questa situazione ci si è messi da soli.

    Per il resto, visto che tu chiedi cosa si può ottenere non votando la fiducia, io ti rigiro la domanda: cosa si può ottenere votandola? Ancora non conosciamo la composizione esatta del governo, ma in ogni caso stiamo parlando di metterci a studiare importanti provvedimenti economici e riforme istituzionali esattamente con le persone che fino a ieri giustamente indicavamo come causa prima dello sfascio. Stiamo parlando di gente che ancora vuole restituire l’IMU, e lo vuole nel programma di governo! Da cassintegrato ti dico: non mi aspetto alcun miglioramento della situazione da un governo fatto con costoro. Non è questione di ideologia, ma semplcemente di logica.

    E sinceramente, questo parlare di nomi impresentabili mi sembra davvero ipocrita. Una questione puramente estetica per indorare la pillola agli elettori, come se non avere come ministri Brunetta, Gasparri, Schifani e D’Alema cambiasse la sostanza delle cose, e ciòè la politica che verrà fatta e che sarà quella dei 20 anni passati, che a portarla avanti siano questi signori oppure i loro prestanome.

    C’è invece una differenza di cui tu non tieni conto. Forse a rivotare oggi ci si ritroverà al punto di partenza. Ma a rivotare domani, dopo un voltafaccia totale su TUTTO quello che si era dichiarato in campagna elettorale, e la mancata realizzazione di tutti i punti che erano qualificanti per i nostri elettori (ti voglio vedere a fare qualcosa a favore del matrimonio omosessuale stando al governo con il PDL!), gli elettori che saranno disposti ancora a votare PD, qualunque sia il programma e qualunque siano i nomi, li si dovrà andare a cercare col lanternino.

    Con questo governo il PD si sta suicidando. E visto che non sembra sia possibile impedirlo, fa bene chi vuole accumulare un “dividendo” politico per evitare che proprio tutto vada perduto.

  3. annie ha detto:

    Caro Ivan,
    oltre che sulle misure urgenti che nel concreto questo governo proverà a mettere sul piatto, perché è questa la ragione UNICA per cui ci apprestiamo a digerire l’ ennesimo schiaffo all’elettorato, credo che la discussione debba anche includere come sventare il piano di Berlusconi quando (o se) deciderà di staccare la spina al governo, riproponendo nell’arco di un anno o forse due, la stessa tattica pilatesca di lavarsi le mani cui abbiamo assistito dopo la fine del governo Monti e che così tanto bene è riuscita con l’elettorato. In bocca al lupo! Come sempre i nativi PD contano su di te.

  4. Raul ha detto:

    Egregio Scalfarotto, condivido pienamente: There is no alternative, confido nell’assennatezza di Letta e Napolitano che ci consegneranno un governo giovane e più tecnico che politico, da cui mi auguro siano escluse le personalità più discordanti, vedremo: tra qualche ora,pare, il segreto sarà svelato.

  5. Alex Dallolio ha detto:

    Caro Ivan non sono d’accordo, dopo la caduta di Prodi bisognava bloccare tutto e stanare la famosa carica dei 101. La questione tempo è un altro segnale assurdo non si può nella più grande crisi del partito di centro sinistra avere solo due ore per decidere cosa fare.
    Napolitano è il nostro peggior nemico involontario, voglio sperare, nel 2011 non ci ha fatto andare al voto, avremmo vinto a manbassa e i ms5 non sarebbero mai cresciuti, oggi ci impone per ragion di stato di fare il patto con il pdl, perchè con le stesse ragioni non con gli ms5. Perchè a quel punto Napolitano non ha proposto ai ms5 di fare loro il governo, mettendo nomi come Rodotà o simili avremmo avuto un governo “bellissimo”. E’ forse che nel pd non piace questa opzione.? Ma allora dovevano tenerne conto davanti all’opinione pubblica.

  6. Franco ha detto:

    Capirei la tua posizione, Ivan, se questo fosse un governo “di scopo”: un governo che nasce per votare alcuni provvedimenti (legge elettorale in primis, esodati in secondo luogo) in vista di una nuova tornata elettorale da tenersi a breve. Poiché invece sembra che le intenzioni siano altre (= governo di legislatura), le perplessità di molti deputati e senatori del PD le condivido in pieno. Dateci assicurazioni su questo punto: diteci che quello con Brunetta, Schifani e Gasparri (madonna, faccio persino fatica a scriverne i nomi senza che mi venga un conato di vomito…) sarà/sarebbe solo un incubo passeggero…

  7. alessandra ha detto:

    Parlare di espulsioni senza aver preteso e ottenuto che i 101 signori che hanno affossato Prodi abbiano un nome e cognome, mi sembra proprio la quadratura del cerchio, ovvero che questo risultato sia stato costruito a tavolino. La credibilità di un partito si fonda sulla coerenza delle sue azioni rispetto a quando sostenuto in campagna elettorale, ergo il Pd se farà un governo con il PDL non è molto diverso da Berlusconi che prometteva la restituzione dell’IMU o di sconfiggere il cancro. Forse lo scarso risultato elettorale del PD è dovuto proprio alle cose dette e non fatte e viceversa. Forse, se non partorisse l’inciucio, il prossimo risultato elettorale potrebbe essere ben diverso ed ottenere i voti di tanti grillini delusi dalla linea “dura e pura” che ha contribuito a tutto questo.

  8. AndreaB. ha detto:

    Cosi come ho capito ed approvato il non voto a Rodota, cosi capisco ed approvo queste parole. Non mi pare infatti che in questo momento ci sia alternativa migliore. Penso debbano quindi prevalere il senso di responsabilita e la consapevolezza che la politica e’ fatta di giusti compromessi con chi la pensa diversamente.

  9. monica ha detto:

    Lei ritiene davvero che si possano prendere “a maggioranza” decisioni come questa inversione di rotta in una riunione di un paio d’ore in cui, su oltre 190 presenti, possono prendere la parola in sei o sette? Meno del tempo che verrebbe dedicato da una famiglia di tre persone a decidere se andare in vacanza in Puglia o in Romagna? L’unico “dividendo” eventualmente maturato da chi si oppone a questo sequestro della democrazia interna (fra le altre cose) di un partito che si chiama democratico, è per tutti voi: perché se dopo questa bella prova qualcuno vi vota ancora, dovrete andare in ginocchio a dire grazie a Civati e ai pochi come lui.

  10. leppie ha detto:

    Eh, ormai tocca fare la frittata, disse dopo aver rotto di proposito le uova.

  11. anna maria ha detto:

    Concordo soprattutto sulle ultime 3 righe, però forse la tua è una riflessione un po’ tardiva. andava magari fatta anche quando non si è votato marini, o si è continuato a strizzare l’occhio a rodotà, ben sapendo che non era una ipotesi percorreiile

  12. ciro gambelli ha detto:

    vai in chiesa e prega . ringrazia nostro signore che ti ha regalato altri 5 anni di parlamentare.
    oppure non aspettare espulsioni altrui ma dimettiti.
    non ci sono altre soluzioni per essere in pace con se stessi.
    dimissioni e potrai sentirti di nuovo un uomo libero
    sono brusco ma la penso così e nel tuo cuore anche tu

  13. Fausto ha detto:

    Ciao Ivan, ti seuo volentieri sui vari blog xke mi sembri essere uno dei pochi conla zucca giusta nel Pd. Tuttavia non condivido il tuo ultimo post. Dici che non ci sono alternative al governiasimo xke tornare votare con questa legge si richia di non avere una maggioranza, vero..ma avere una legge elettorale diversa nn implica una maggioranza vera…e se anche ci fosse chi dice che sarebbe ina cosa buona? Negli anni scorsi il Pdl ha avuto maggioranze ampie, con quali risultati? Il punto non sono le maggioranze, ma le persone!! Con questa legge ci sono state maggioranze ampissime. Il Pd se facesse dirigere alle persone giuste, che riscuotono consenso e successo non avrebbe problemi…. Renzi, Covati, Serrachiani, Scalfarotto, Moretti tanto per fare qualche nome…sai qual’e’ la verita? E’ che avete tutti paura, paura di perdere consenso, visibilita’ essere tagliati fuori da chi comanda il partito ecc. Se aveste il cuore e le palle per affrontare questa gente inetta e dannosa e cacciarla a calci in culo, di maggioranxza ne avreste anche troppa.

  14. Lucina ha detto:

    Caro Ivan,

    Per me come per molti altri credo il potenziale governo sarebbe piu’ digeribile se fossero piu’ chiare la data di scadenza e il mandato. Un po’ quello che proponeva Renzi insomma. Con queste condizioni, anche con tutta la buona volonta’, fare attivismo per il PD diventa un esercizio di masochismo.

    Sono d’accordo con te nel mettere l’interesse del Paese prima dell’interesse del PD, ma faccio difficolta’ a capire come si raggiunga l’interesse del Paese con un governo Berlusconi.

    Tu dici: andassimo ad elezioni subito, potremmo ritrovarci nella stessa situazione, o peggio, ma a me sembra che sia stata proprio la paura di perdere che abbia portato il PD a fare le scelte sbagliate che ha fatto negli ultimi anni. E se per una volta facessimo una campagna elettorale come si deve con un leader vicente (Renzi)?

    E se per una volta ci impegnassimo per vincerle le elezioni, invece di cercare di non perderle?

    Un abbraccio e buon lavoro,
    Lucina

  15. Fabrizio C ha detto:

    Serve un governo per fare cosa? Le cose da fare sono fattibili insieme al PDL ? Se la risposta è no (la mia lo è) scrivete una degna legge elettorale (in due settimane) e ritorniamo a votare. Poi mandate via TUTTA la vecchia classe dirigente e, solo allora, ritornerò a considerare il PD come un partito degno di considerazione. Ormai è rimasto solo Civati.

  16. Alberto Clivio ha detto:

    Caro Ivan,
    oramai il dado e’ tratto , non hai via d’uscita .
    Ben poco dividendo politico maturerà Civati, una volta messo all’indice e parificato ai 101 franchi traditori, e stessa sorte tocchera’ a chiunque a questo punto delle cose cerchi di evitare l’inevitabile.
    Non resta che sperare nella provvida sventura , ossia che all’ultimo momento B si impunti sulla giustizia a Ghedini o sull’economia a Brunetta per far saltare il banco, che è come sperare in un terremoto con epicentro sotto il Quirinale .
    Peccato. Pazienza. Doveva finire così , come un anno scolastico perso per negligenza, somma di errori e di incomprensioni:dalle primarie “su misura” all’elezione di Napolitano “il supplente”. E su tutto il sorriso del Caimano,che non pago dell’autoaffondamento avversario vorrà trarre il massimo profitto e ci riuscirà. A conclusione di uno qualunque dei suoi processi, con la scusa della persecuzione,manderà tutto a ramengo ( Mastella docet) e passerà all’incasso del suo di dividendo politico.Con vittoria di spese, perché nel frattempo avrà bruciato anche Enrico Letta oltre a Marini, Prodi, Bindi,Bersani..
    Se pensi a cassaintegrati, esodati, aziende chiuse e quant’altro, non mettere il Cavaliere in stand by neanche per un nanosecondo,perché vi detterà l’agenda e vi getterà nello scompiglio ad ogni decisione da prendere.
    Ivan, vi siete fatti portare fin qui dalle vecchie cariatidi:abbiate un sussulto d’orgoglio, mandateli via,fatevi valere, che di consenso ne avrete.
    Un abbraccio
    Albi

  17. Carlo Felicetti ha detto:

    Hai ragione forse come deputato ma per noi che ci siamo subiti per anni le ironie degli svedesi, NO! La tua visita a Stoccolma cj aveva convinti dell¨’utilità di entare nel PD Ma ora la delusione è enorme.In questo momente la maggior parte di noi ( italiani all’estero ) non sembra più prpensa a rinnovare le tessera del PD. Non dimenticatevi che grazie agli italiani che hanno votato dall’estero il PD ha avuto più voti dei pentastelluti. Siamo veramente delusi!!!
    Un abbraccio da Stoccolma.
    Carlo Felicetti

  18. gustavo ha detto:

    Quando si ha lo stomachino delicato e schizzinoso come quello della Principessa del Pisellino basta veramente poco per avere conati di vomito quando si tratta di assaggiare pietanze che fanno schifo.

    Eppure io credevo che il proletariato rosso avesse la bocca buona: QUANDO SI TRATTA DI RIEMPIRE LO STOMACO puo’ andar giu’ nello stomacuzzo anche una brodaglia per maiali.

    Succede invece che in questa straordinaria metamorfosi delle classi sociali italiane, sia proprio il proletariato rosso, piu’ o meno imborghesito, che si rifiuta di assaggiare la pappa maleodorante che passa il convento.

    Per la classe piccolo-medio-borghese governare con i post-Comunisti non e’ affatto un problema se la situazione lo impone.
    Cosi facendo dimostra di avere ancora la bocca buona e di ricordare i tempi quanto gli emigranti eravano noi, si faceva la fame e si mangiava una coscia di pollo solo a Natale.

    Certo, governare con i catto-post/comunisti che a loro volta ammiccano ai grandi economisti di fama internazionale come le Kamusso,, i Vendola,, gli Ingroia, oppure ai Buffi Premio Nobel come Dario Fo e ai filantropi/pacifisti come Gino strada i quali, come i rapper omofobi e machisti dalla pelle nera, invece dei “froci” odiano i “nani” e li trattano nazisticamente come essere inferiori….ecco – dicevo – governare con questa gente ai Berlkuscones qualche conato di vomito gli viene senz’altro.

    Pero’ si ricordano della mamma che quando i soldi erano pochi e i tempi erano duri gli diceva:
    “O mangi questa minestra o salti dalla finestra!”

    E allora fanno lo sforzetto che i proletari rossi piu’ o meno imborghesiti non vogliono fare e mandano giu’ il rospetto: come gli ha consigliato il Padre della Patria, Giorgio Napolitano, Resistente Comunista e grande uomo politico italiano come, purtroppo, se ne facevano una volta e oggi non piu’.

    Non si capisce inoltre perche’ alla vecchia guradia rossa il catto-comunismo andasse benissimo, ma il liberal-post/comunismo del nuovo Governo Letta faccia invece cosi schifo.

    Forse perche’ ci sono di mezzo i 20 anni di anti-Berlusconismo viscerale e la ventennale questione del Conflitto d’Interessi!
    Capisco: E’ un brutto rospo, pero’ questi schizzinosi della vecchia guardia rossa dovrebbero ricordare che il Resto del Mondo ha mandato giu’ il rospo dello Stalinismo chiudendo un occhio, o forse tutti e due, al riciclaggio cosmetico cui si sono sottoposti i suoi nipotini.
    E ancora sopportano Bertinotti, Vendola e Diliberto che il Comunismo lo vogliono rifondare.

    Suvvia, fate un piccolo sforzo e abbracciate coloro che vi hanno perdonato gli Arcipelagi Gulag e collaborate insieme a loro per la salvezza della Patria.
    Immaginate che Mosca sia accerchiata dai Nazisti: cosa scegliereste? Fare Resistenza contro Stalin?

    Prima si combatte per Mosca e poi, ma solo poi, se Stalin ve lo permette, si potra’ fare anti-stalinismo.

  19. elio ha detto:

    Preservare una minoranza di pensiero che sarà risorsa in futuro é il segreto dei grandi partiti.
    Elio

  20. libertad ha detto:

    “Il punto fondamentale è che qui non dobbiamo solo discutere solo delle nostre posizioni, fiducia o non fiducia, ma delle conseguenze delle nostre decisioni.”

    Esatto, visto che non hanno eseguito il nostro mandato, i 101 escano dal closet e spieghino perché. O lascino il posto al primo escluso.

    Tanto hanno dimostrato di non essere superiori a Scilipoti.

  21. Isabella ha detto:

    Io ai famosi 101 gli farei un monumento.

    Ci hanno tolto dalle sfere Romano Prodi.

    Hanno costretto la “Vecchia Guardia Rossa”a fare le valige.

    Hanno permesso la creazione di un governo pragmatico che affrontera’ i problemi urgenti e necessari e, com’e’ logico visto che siamo in emergenza,, non si vorra’ certo occupare dei matrimoni omosessuali: le priorita’, infatti, come vedrebbe anche un cieco in fase di demenzia progressiva, sono ben altre.

    Viene da ridere a pensare che qualcuno nel PD pensi che il governo di emergenza non si deve fare perche’ il PDL non e’ favorevole al matrimonio omosessuale.
    La gente muore di fame e i duri e puri del PD pensano al matrimoio omosessuale. Con il matrimonio omosessuale non si crea lavoro e non si da’ da mangiare alla gente. Ci arriva anche un un asino che questa non e’ la priorita’.

    La DE-BERLUCONIZZAZIONE D’ITALIA avverra’ quando i Berluscones capiranno che THERE IS AN ALTERNATIVE a Berlusconi. Fino a quando le alternative a Berlusconi saranno reppresentate dal Guru di Genova e dalla Vecchia Guardia Rossa del PD, THERE IWILL BE NOTALTERNATIVE e la TINA continuera’ ad esercitare il suo ruolo dominante.

    Se ci e’ arrivato anche Severgnini a capirlo siamo a buon punto. Dopo 20 di anti-berlusconismo viscerale anche lui ha capito che e’ meglio cambiare musica e collaborare con il morto che non muore mai e resuscita sempre perche’ i nemici gli tirano il salvagente.

    Severgnini si e’ accorto che continua a fare figure di cacca dicendo che la colpa del Berlusconismo e’ degli Italiani ignorantoniche non usano la RETE.

    Abbiamo visto a cosa serve la RETE: a mandare in Parlamento un’accozzaglia di analfabeti della politica che poi si e’ trovata in mano un giocattolo cosi sofisticato da non riuscirlo neanche a farlo funzionare.

    Letta: facci volare !!!

  22. roberto ha detto:

    Le rifaccio la stessa domanda postale qualche tempo fa , alla quale non diede alcuna risposta.
    Dato che adesso siamo passati dalla fascista Fornero ad un altro tecnico… Giovannini.
    Misure urgenti per il lavoro:
    può farmi la cortesia di spiegarmi in cosa consisterebbero?
    Le precedenti misure prese sotto il governo Monti sono state allungamento di anni del diritto alla pensione, creazione dell’ ” aspettativa di vita”, soppressione della pensione di anzianità, eliminazione dele figure di lavoratori precoci e lavori usuranti, soppressione graduale della mobilità con l’ avvento della ben più penalizzante Aspi, soppressione della CIGS in caso di fallimento, manomissione dell’ articolo 18, soppressione dell’ indicizazzione delle pensioni.
    Si è creato un tappo generazionale che ha impedito ai 60enni di andare in pensione, dopo una vita di lavoro ed abbiamo una disoccupazione giovanile al 38%.
    Un attacco al mondo del lavoro senza precedenti nel dopoguerra degno del peggior governo di destra.
    Il tutto nel silenzio complice di media e sindacati.
    Visto che lei plaude a Renzi e Renzi plaude a quella porcheria della riforma Fornero… ripeto, cosa intende per misure urgenti verso il mondo del lavoro?
    P.S. Ieri tre morti per disperazione, uno era un esodato e non è il primo.
    La manovra Fornero è stata voluta da voi….Continuiamo a far finta di nulla?

  23. gustavo ha detto:

    Se nel PD c’e’ ancora gente che da’ del “fascista” alla Fornero vuol dire che gli eroici “101” hanno fatto al Paese un regalo del quale dovremo essergli riconoscenti per tre generazioni almeno.

    Scalfarotto parla di “TINA” e bisogna riconoscere che, alla fine, anche il nuovo onorevole e’ stato illuminato dalla luce divina.

    Mica per niente il fattore TINA ricorda i gloriosi anni del Thatcherismo, quando, finalmente, il Regno Unito cesso’ di essere preda della follia social-comunista e la nazione si salvo’ dalla catastrofe.

    Mica per niente, in prospettiva storica, alla Thatcher sono stati tributati funerali di Stato e il mondo, tutto il mondo, si e’ recato a renderle omaggio.

    Alcuni “grillini in salsa inglese” e i soliti studentini fuori corso di Scienze Politiche che affollano le peggiori Universita’ britanniche dove insegnano Sociologi sempre innamorati dei grandi progressi sociali portati avanti nei paesi comunisti fino a quando, per colpa dei soliti fascisti, tutto crollo’ e dalle ex-patrie dei Lavoratori cominciarono le migrazioni di massa nell’Occidente “fascista”, solo qualche “grillino in salsa inglese” e qualche studentino fuori corso di Scienze Politiche – dicevo – si e’ messo a brindare di gioia perche’ la “vecchia strega”. se ne era andata per entrare nella leggenda e prendere posto, insieme a Churchill, nel Panteon degli eroi della nazione.

    E hanno fatto benissimo perche’ manifestare le proprie idee e’ un loro diritto democratico. Ma il Bene, alla fine, trionfa sul Male e tutto e’ bene quel che finisce bene.

    Proprio com’e’ successo con il nuovo governo italiano del signor Letta, diretto dietro le quinte dal solito moribondo Berlusconi, vero vincitore (come sottolinea tutta la stampa internazionale) delle elezioni e della radicale svolta politica impressa al paese, Un nuovo governo, quello di Letta, che non include nessun elemento della “vecchia Guardia Rossa”, cioe’ gli ex-post-neo-comunisti.

    Se fra qualche tempo avremo una Destra Liberale e un vera SocialDemocrazia di serie tradizioni europee, lo dobbiamo a Renzi e alla carica dei 101.

    Dio li stra-benedica!

  24. marckuck ha detto:

    La realpolitik ha sempre un suo senso, ma possiamo pure dire che la compagine è deludente? lasciamo perdere la parte PdL, guardo alla mia parte, al PD. Una pletora di democristiani e ospiti del salotto di casa Letta e la parte più laica, riformista e di sinistra relegata a ministeri secondari.
    Si poteva fare molto, ma molto meglio

  25. antonella ha detto:

    lEgregio MARKUCK,

    “La parte più laica, riformista e di sinistra” ha perso le elezioni e ha sfasciato il partito regalando a Berlusconi la vittoria.

    E’ un bene che la parte piu’ laica, riformista e di sinistra sia uscita dai giochi: arrivare sempre secondi e trovarsi il Berluska che dirige dietro le quinte le Riforme economiche, politiche e costituzionali di cui si parla da 20 anni non e’ certo un risultato di cui andare fieri al punto di rimpiangere la Vecchia Guardia Rossa, come la chiama Gustavo.

  26. marckuck ha detto:

    Antonella, per certi versi ha ragione, ma rimane il fatto che sarebbe carino che i ministri democratici appartenessero un po’ a tutte le anime del PD. Esattamente per quali alti meriti Enrico Letta merita il premio di Palazzo Chigi? in cosa lui non sarebbe corresponsabile del disastro?

  27. antonella ha detto:

    Enrico Letta, secondo me, merita Palazzo Chigi perche’, in ritardo ( ma sempre meglio tardi che mai ) ha capito che avendo perso le elezioni bisognava salvare il Partito e il Paese leccando il deretano del Berluska, non quello di Grillo e la sua armada di brancaleones fascio-qualunquisti che fanno le contromarce su Roma e aizzano i deficienti a sparare ai carabinieri in servizio di vigilanza perche’ in quel momento non c’erano bersagli politici da colpire.

    Inomma, Enrico Letta ha dimostrato il pragmatismo di un politico intelligente: cioe’ un politico che gioca con le carte che ha in mano, non con quelle che gli sarebbe piaciuto avere ma che che dal mazzo non sono uscite.

    Temo purtroppo che Letta abbia commesso un errore spaventoso: un errore che, fortunatamente, avra’ effetti corrosivi sulla tenuta del nuovo governo solo piu’ avanti.
    Mi riferisco alla scelta della Ministro italo-congolese Cecile Kyenge che ha gia’ espresso la propria contrarietà alla legge Bossi-Fini, al reato di clandestinità e soprattutto allo ius sanguinis dichiarandosi a favore dello jus soli.

    L’Europa, il Regno Unito in testa, sta gia’ prendendo misure rigidissime per l’annunciato arrivo, nel 2014, di centinaia di migliaia di Bulgari e di Romeni, in particolare la etnia Rom, che non vedono l’ora di far partorire le loro donne in UK per “naturalizzarsi” in territorio britannico ed europeo per godere dei benefici assistenziali e previdenziali.

    Si capisce che questa scelta di Letta e’ un contentino alla campagna politica del “vecchio” Partito Democratico sempre in cerca di poveri, di emarginati e di infelici per rinforzare una base elettorale sempre meno “buonista”.e aperturista verso i disgraziati che fuggono dalla fame e dalle dittature in cerca di un futuro migliore nell’odiatissimo Occidente.

    Sperando di essere smentita confidando nella resipiscenza del nuovo benvenuto Ministro donna di colore che mi auguro agira’ con lo stesso pragmatismo del gia’ resipiscente Primo Ministro Enrico Letta il quale, ravvedendosi, ha finalmente capito che in Italia si governa tenendo conto anche delle istanze “di destra”, penso che “spingere” troppo sul tasto “immigrazione” portera’ non pochi sconquassi alla stabilita’ del nuovo governo.

    Senza un atto di resipiscente riflessione, cioe’ un atto di ravvedimento conseguente al riconoscimento dei propri errori, un’errata e demagogica politica sull’immigrazione avrebbe oggi effetti socialmente devastanti.

    Prima si affronta la crisi economica, poi si avviano le Grandi Riforme e solo dopo, piu’ avanti, con estrema delicatezza si potra’ affrontare il problema spinosissimo delll’emigrazione: un fenomeno utilissimo ed essenziale al nostro sviluppo economico e sociale solo se regolato con pragmatica intelligenza: come avviene in paesi come il Canada, l’Australia, la Nuova Zelanda dove si entra solo rispettando le regole rigidissime che la controllano.