Il mio post per L’Huffington Post.
Devo ammettere che la nomina di Michaela Biancofiore come sottosegretario alle pari opportunità mi ha preso in notevole contropiede e ha esaurito rapidamente la soddisfazione per la scelta di Josefa Idem al corrispondente incarico ministeriale.
Biancofiore ha espresso in passato posizioni molto conservatrici sui diritti delle persone gay, lesbiche, bisessuali e trans, posizioni molto a destra rispetto a tutta la destra europea. Il tutto preoccupa ancor più considerato l’assoluto silenzio tenuto sull’argomento da parte del Presidente del Consiglio nel suo discorso alla Camera.
Il fatto è che l’Italia su questi temi ha accumulato un ritardo non più sopportabile. Se il governo vorrà occuparsene nel suo sforzo di servizio al Paese, sforzo che le Camere hanno sostenuto a larga maggioranza, bene. Ma se non lo facesse questo non potrà impedire al Parlamento, nella sua autonomia e nella sua sovranità, di lavorare per risolvere problemi che toccano la vita di milioni di persone e che non si possono più ignorare.
Se si creeranno maggioranze, anche diverse da quelle che sostengono il governo, che vorranno finalmente mettere mano a un capitolo di diritti fin qui negletto e abbandonato, questo non potrà che essere un bene. E non dico solo per le persone GLBT, sarà un bene per tutto un paese che si ritroverà più rispettoso, più inclusivo e più civile.
9 risposte a “Diritti civili: il ruolo del Parlamento”
Come ho già scritto in un precedente post: un’ottima occasione per il Parlamento di lavorare e lavorare bene. Certo, la Biancofiore alle pari opportunità è piuttosto intollerabile.
Caro Ivan, “posizioni molto conservatrici” è un eufemismo da antologia. Rispetto il tuo autocontrollo e il tuo impegno, ma questa nomina è uno scandalo.
Se il governo vorrà occuparsene nel suo sforzo di servizio al Paese, sforzo che le Camere hanno sostenuto a larga maggioranza, bene. Ma se non lo facesse questo non potrà impedire al Parlamento, nella sua autonomia e nella sua sovranità, di lavorare per risolvere problemi che toccano la vita di milioni di persone e che non si possono più ignorare. Scusa Ivan, ma tu credi a quello che scrivi? Berlusconi vi/ci tiene per le palle!!! Parlamento no bono? Stacco spina! Questo è il berlu-pensiero!
Ma come siete prevenuti!
Il fatto che a Destra ci siano idee contrarie al matrimonio omosessuale, come, del resto, in tutto il resto del mondo, inclusa la Francia che ha appena fatto il grande passo lasciandosi pero’ dietro una fortissima e organizzatissima opposizione, non significa affatto che si debba essere pregiudizialmente contrari ad altre forme di legislazione e che si possa “lavorare per risolvere problemi che toccano la vita di milioni di persone e che non si possono più ignorare”.
Grazie per aver risposto alla mia provocazione, Ivan. Come ti hanno detto altri, “Biancofiore ha espresso in passato posizioni molto conservatrici sui diritti delle persone gay, lesbiche, bisessuali e trans,” è davvero un eufemismo da guinness dei primati che NON ti fa onore. La s’ignora è ricordata solo per essere la groupie numero uno di Berlusconi e per aver detto frasi tipo “chi va coi trans ha dei seri problemi” e “i diritti dei gay non sono una priorità”. Ma immagino che Parigi valga bene una messa, e quindi le sue posizioni omofobiche e retrograde diventano, per bocca tua, elegantemente “molto conservatrici”. Se ti leggessero i conservatori canadesi o britannici s’incazzerebbero come tori, altro che.
[…] Ok, lo so, ormai è come sparare sulla Crocerossa, ma non è colpa mia se Scalfar8 ha definito le posizioni omofobiche di M. Biancofiore come “molto conservatrici”. Roba che se lo leggono i conservatori di Canada e UK lo querelano. http://www.ivanscalfarotto.it/2013/05/03/diritti-civili-il-ruolo-del-parlamento/ […]
uh s’è svegliato il pupo…
Continuo a non comprendere affatto come persone come te abbiano potuto accettare questo governo. Questa sarebbe la responsabilità? La responsabilità di ridare la ribalta a figure di questo genere?
SCILTIAN GASTALDI, il professorino part-time italo-canadese, cervellino e stomaco in fuga che dirige dal computer della sua casetta in Canada la Resistenza anti-berlusconiana bacchettando sulle dita Ivan Scalfarotto che non si comporta, come invece fa lui, da eroico partigiano sulle montagne col fucile, ma ha scelto di “collaborare” con il fascisti della Terza Repubblica, continua a sparare le sue scemenze.
Speriamo che la Biancofiore legga questo post e seguendo l’esempio della Boldrini denunci il professorino italo-canadese alla Polizia Postale per calunnia e diffamazione: non si puo’ usare la Rete per chiamare “groupie” un’appassionata simpatizzante di un leader politico.
La Boldrini ha il grosso difetto di pensarla come Vendola, pero’ su un punto ha ragione: ci vuole una legge che censuri questa vile e volgare abitudine di insultare chi ha opinioni politiche “diverse” insinuandone un uso poco ortodosso dell’organo sessuale.
Il professorino canadese e’ famoso per avere titolato un suo post: “Carfagna b…..nara”.
La Guzzanti, per lo stesso reato, ha subito una condanna.
E’ ora che chi usa la RETE impari a farne un uso civile e non uno strumento per sputtanare in modo fascistico chi ha opinioni “diverse”.
Tra l’altro. in Canada, non lo permetterebbero e il GASTALDI, infatti, si guarda bene dal rischiare in quel paese un paio d’anni di galera.