25 Maggio 2013

Severino e la riforma delle circoscrizioni giudiziarie

Appunti, Attività parlamentare, XVII Legislatura

L’ex ministra della giustizia, Paola Severino, difende oggi dalle colonne del Corriere della Sera la sua riforma delle circoscrizioni giudiziarie. “Ci sono segnali preoccupanti dalla politica”, dice, riferendosi alle spinte localistiche che starebbero tentando di porre nel nulla la soppressione di 31 dei 58 tribunali “subprovinciali”, cioè non collocati in capiluogo di provincia, e di tutte le “sezioni distaccate” che sono sparse un po’ su tutto il territorio nazionale.

Di questa riforma ci stiamo occupando in Commissione giustizia alla Camera e devo dire che, come gruppo del PD, abbiamo dato una valutazione positiva del principio che la riforma vuole perseguire. L’Italia è il paese dei campanili e si sa che si vorrebbe un tribunale, un aeroporto, un’università e un casello autostradale in ogni comune. Il risultato è che tutte queste istituzioni sparse a pioggia creano una polverizzazione che produce pochissima efficienza e pochissima qualità. Poi le riforme bisogna farle bene, perché il rischio altrimenti è che la pezza sia peggio del buco.

Da buon deputato della Puglia mi sono occupato della situazione di uno dei tribunali da sopprimere, quello di Lucera, e di una sua sezione distaccata, quella di Rodi Garganico. Ho guardato le carte e mi è sembrato evidente che, nella scelta dei 31 tribunali da cancellare, c’è stato qualcosa che davvero non ha funzionato.

1. L’attuale ministra della giustizia, Cancellieri, quando era ministra degli interni descriveva così la situazione dell’ordine pubblico nell’area del Gargano (che ricade nel circondario del tribunale di Lucera): “L’area Garganica si conferma ad alto rischio data la presenza di aggregazioni ben strutturate che, da tempo, hanno informato il proprio agire criminale a logiche di scontro, muovendosi su profili di elevata violenza militare”. Uno dei criteri per la scelta dei tribunali da sopprimere era che nell’area di competenza non ci fossero problemi di criminalità organizzata. Eppure il tribunale di Lucera, nella cui circoscrizione si muovono queste pericolosissime organizzazioni, appare inspiegabilmente tra i Tribunali soppressi.

2. Il tribunale di Lucera, rientra tra i maggiori tribunali sub provinciali per ogni parametro. Su 58, è il 2° per estensione, 9° per numero di cause medie in arrivo sulle scrivanie dei giudici ogni anno, 15° per popolazione e per organico di magistrati.

3. Con la soppressione del tribunale di Lucera si creerebbero enormi problemi anche per il tribunale di Foggia che diventerebbe l’unico tribunale nella seconda provincia più vasta d’Italia, con i suoi 7.000 kilometri quadrati e 638 mila abitanti. Un tribunale, quello di Foggia, già oberato da 150 mila processi civili e 23 mila processi penali che diventerebbe il 4° Tribunale d’Italia dopo Roma, Milano e Napoli.

4. Il costo dell’accorpamento sarebbe a carico del Comune di Foggia (chissà perché, visto che il tribunale unificato servirebbe l’intera provincia), che peraltro è stato a un passo dal dissesto. E non si tratta di un costo irrilevante: si parla di più di 1 milione di euro – 750 mila euro solo per l’affitto dei nuovi locali, dato l’esito di un’asta per il reperimento dei nuovi spazi appena conclusa.

5. Quanto a Rodi Garganico, è la sezione distaccata più distante d’Italia da una sede di giustizia (dista 110 chilometri dal Tribunale di Lucera e 258 dalla Corte d’Appello di Bari). In pratica, un avvocato di Rodi Garganico che avesse un’udienza a Bari dovrebbe percorrere più di 500 chilometri, tra andate a ritorno, per strade che certamente non sono tutte a percorrenza veloce, data l’orografia del promontorio.

6. C’è poi un altro capriccio della riforma. Si chiama “la regola del 3”, che sta a significare che ogni corte d’appello deve avere tre tribunali sotto di sé. Bari ne aveva 4 (Bari, Trani, Foggia e Lucera) e quindi, con la soppressione di Lucera, va in buca. Ma la cosa strana è che in due regioni limitrofe alla provincia di Foggia, (che da sola fa 7000 kmq e 638 mila abitanti) che conserverebbe il solo tribunale del capoluogo, resterebbero tre tribunali: in Molise (4400 kmq e 313 mila abitanti) avremmo Campobasso, Termoli e Larino; in Basilicata (10 mila kmq e 576 mila abitanti): Potenza, Matera e Lagonegro.

Quindi bene l’idea della riforma, molto meno bene – a giudicare da questa singola situazione – l’esecuzione. Forse è il caso, prima di partire, di risolvere problemi come quelli sollevati dalla soppressione del tribunale di Lucera e assicurarsi che una riforma di cui abbiamo certamente bisogno sia messa in pratica in modo da raggiungere i suoi obiettivi di miglior efficienza e minori costi.

5 risposte a “Severino e la riforma delle circoscrizioni giudiziarie”

  1. Gioacchino ha detto:

    Bene l’idea, ma c’è effettivamente qualcosa di sbagliato e di illogico, di profondamente illogico, nella scelta dei tribunali e, aggiungo, delle sezioni distaccate da sopprimere. Anche in questo campo, ragionare con l’accetta non porta a nulla di buono. Indico l’esempio della sezione distaccata di Ischia: le ragioni che suggerivano, anzi, imponevano, una diversa valutazione sono ben riassunte qui
    Cordialità
    Gioacchino Celotti

  2. Lello Preziuso ha detto:

    Ora vogliamo i risultati ! Lucera si, ampliato con San Severo! Rodi G. si come presidio! Via la regola del 3.
    Il Trib di Lucera sulla Corte di App di C/Basso. Via Larino. Termoli si come presidio!
    Foggia si decongestiona! Bari si decongestiona! Certo molti remerebbero contro, perché si prede potere e … soldi.
    Ma questa sarebbe una riforma epocale!
    Dai Ivan vediamo se c’è la fai! Conta pure sull’aiuto del ns. COmitato per la Difesa della Legalità in Capitanata.

  3. Dino (Donato) Grasso ha detto:

    È’ un piacere aver letto il tuo scritto. Di certo dimostri di conoscere bene la questione il che è’ sinonimo di serietà’. Sembra proprio che questa volta la vicenda “”Tribunale di Lucera “” sia in buone mani, sicché”come avvocato, come utente (del servizio giustizia) e come cittadino della Cpitanata non posso esimermi dal ringraziarti. Spero che la freschezza e la genuinità’ delle tue idee non vengano mai sacrificate sull’altare di logiche diverse. Condivido in pieno il pensiero di Lello Preziuso e comunque la prima cosa da fare e’ far saltare la illogica ( per non usare altri termini) regola del tre. Buon lavoro e…ad maiora.

  4. Silvio Boccalatte ha detto:

    On. Scalfarotto, fa veramente piacere leggere questa Sua analisi approfondita delle problematiche insite nella riforma: dimostra che ha perfettamente compreso che una riforma è necessaria, ma ha anche capito che detta riforma “riassettata” per evitare di gettare il bambino con l’acqua sporca.

    Mi pemetto di rinviarLa alla lettura del parere emesso dalla Camera dei Deputati nella scorsa legislatura, che evidenziava chiaramente criticità in merito a sei tribunali, Lucera, Rossano, Bassano del Grappa, Pinerolo, Chiavari e Tolmezzo.
    Per questo motivo abbiamo creato un Comitato nazionale: “Sei da Salvare”, che raggruppa i comitati a salvaguardia di ciascuno di questi sei tribunali.
    Personalmente, sono il portavoce del Comitato per la salvezza del Tribunale di Chiavari, (comitato “Salva il tuo Tribunale”), che è riuscito a raccogliere più di 20.000 firme di cittadini che dicono no alla soppressione del Tribunale di Chiavari.
    Restiamo tutti a Sua disposizione se volesse approfondire con noi il discorso, perchè, veramente, ciascuno di questi sei tribunali ha fondatissime ragioni per invocarne la salvaguardia.
    Con stima.
    Silvio Boccalatte