Veramente brutta la vicenda della Legge elettorale, ieri al Senato. Già non si capisce bene per quale motivo la discussione sia cominciata da lì, dove non abbiamo i numeri, invece che alla Camera. Ma poi ci si chiede a chi sia giovato far impallinare il doppio turno. Il problema è chiaro: la legge elettorale che ci vuole è una legge che dica subito chi ha vinto, che lasci governare il vincitore per cinque anni e che ricrei un legame forte tra eletti e territori. Questo è tutto, sempre che si voglia conservare una democrazia dell’alternanza. Se invece vogliamo tornare alla prima repubblica, con un bel partitone centrale (anzi, centrista) che stia lì a governare per i prossimi 50 anni, allora sì che quello che ci vuole è una bella legge proporzionale. Ma noi non la vogliamo, vero?
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Ivan Scalfarotto
Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno nel Governo Draghi. Deputato di Italia Viva. Mi occupo di democrazia, di diritti e libertà, di enti locali, impresa e affari internazionali.
Ho fondato Parks - Liberi e Uguali.
2 risposte a “Il doppio turno impallinato”
Ivan, e’ assolutamente opportuno una legge elettorale a doppio turno che deve premiare una delle due coalizioni/partiti che risulteranno al primo turno quelle con le maggioranze relative migliori. E’ possibile utilizzare lo piattaforma informatica per la partecipazione alla stesura delle proposte di legge.
Per la legge elettorale propongo un girone all’italiana a doppio turno. Andata e ritorno.