L’ultima occasione
Quest’oggi, causa l’arrivo della riforma costituzionale in aula con l’inizio della discussione generale, non ho potuto essere presente al saluto di fine anno del Presidente della Repubblica. Ho dunque letto il suo discorso (se ve lo foste perso lo trovate qui) dall’aula di Montecitorio, e mentre lo leggevo cresceva in me il senso di gratitudine e di deferenza che si deve a un grande italiano.
Non so se sia effettivamente vero che Giorgio Napolitano lascerà presto il suo incarico, come tutti i giornali scrivono. Però il messaggio che ha voluto dare alle alte cariche dello Stato è sicuramente impossibile da equivocare per chi ha responsabilità nel nostro Paese, da qualsiasi posizione quelle responsabilità eserciti.
Il messaggio è che è arrivato il momento in cui bisogna fare le cose. Bisogna smettere di perdere tempo, smettere di perdersi in chiacchiere, bisogna smettere di interdire un percorso riformatore di cui la politica parla da decenni senza mai arrivare a un risultato concreto. E’ un messaggio che ci interpella tutti: politica, sindacato, giornali, imprese. E attenzione: non si tratta di un messaggio pro-Renzi, come qualcuno ha voluto, banalizzando in modo estremo, semplificare.
L’esortazione del Presidente è l’esortazione di chi per anni ha sentito l’establishment nazionale molto concordare in teoria, ma pochissimo mettere in pratica. Oggi siamo nelle condizioni di realizzare quello che abbiamo promesso a lungo: sarebbe un’enorme responsabilità nei confronti del Paese perdere oggi questa (ultima?) occasione che ci è data per tirare l’Italia fuori dalle secche.